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Benevento

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Benevento
comune
Benevento – Stemma Benevento – Bandiera
Alcuni monumenti di Benevento
Alcuni monumenti di Benevento
Localizzazione
Stato Italia Italia
Regione Regione-Campania-Stemma.svg Campania
Provincia Provincia di Benevento-Stemma2.png Benevento
Amministrazione
Sindaco Fausto Pepe (PD) dal 29/05/2006
Territorio
Coordinate 41°08′00″N 14°47′00″ECoordinate41°08′00″N 14°47′00″E (Mappa)
Altitudine 135[1] m s.l.m.
Superficie 130,84 km²
Abitanti 60 251[2] (30 giugno 2015)
Densità 460,49 ab./km²
Frazioni vedi sezione
Comuni confinanti ApollosaCastelpoto,FoglianiseFragneto MonfortePaduliPesco SannitaPietrelcinaSan Leucio del SannioSan Nicola ManfrediSant'Angelo a CupoloTorrecuso
Altre informazioni
Cod. postale 82100
Prefisso 0824
Fuso orario UTC+1
CodiceISTAT 062008
Cod. catastale A783
Targa BN
Cl. sismica zona 1 (sismicità alta)
Cl. climatica zona C, 1 316 GG[3]
Nome abitanti beneventani
Patrono san Bartolomeo apostolo,Madonna delle Graziesan Leone IX
Giorno festivo 24 agosto, 2 luglio, 19 aprile
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Benevento
Benevento
Posizione del comune di Benevento nell'omonima provincia
Posizione del comune di Benevento nell'omonima provincia
Sito istituzionale

Benevento (Ascolta[?·info]IPA[beneˈvɛnto][4] Bënëvientë in dialetto beneventanoBeneventum in latino) è un comune italiano di 60 251 abitanti[2], capoluogo della provincia omonima in Campania.

Chiamata prima Maleventum, poi Beneventum ed infine Benevento, è stata una città sanniticaromanalongobarda e poi pontificia. Benevento vanta un cospicuo patrimonio storico-artistico e un interessante patrimonio archeologico. Dal 2011 la chiesa di Santa Sofia, edificata nel 760 dal duca longobardo Arechi II, è entrata a far parte del Patrimonio dell'umanità UNESCO all'interno del sito seriale Longobardi in Italia: i luoghi del potere.

Indice

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Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Panorama del rione San Pasquale, con la Dormiente del Sannio sullo sfondo

La città si trova nell'entroterra appenninico della Campania, nella parte meridionale della regione storica del Sannio, in una posizione quasi equidistante dai mari Tirreno e Adriatico.

È posta in una conca circondata da colline; ad ovest in particolare, oltre la Valle Vitulanese, si trova il massiccio del Taburno Camposauro: le sue cime, viste dalla città, disegnano la sagoma di una donna distesa, la Dormiente del Sannio.

Dalla parte più alta della città si possono scorgere le cime del Monte Mutria del Matese a nord-ovest, l'alta cortina del Partenio con ilmonte Avella a sud, il brullo Trimunzio montecalvese a sud-est e le appendici dei monti Dauni a est.

La città è attraversata da due fiumi: il Calore, affluente del Volturno, e il Sabato, che confluisce nel Calore in contrada Pantano, poco ad ovest del centro cittadino.

Il territorio su cui si estende la città è piuttosto ondulato. Il suo centro infatti si eleva su una collina nel mezzo della vallata, ed alcune contrade sorgono su altre colline circostanti. L'altezza media sul livello del mare è pari a 135 m, con una minima di 80 m ed una massima di 495 m, pari ad un'escursione di 415 m.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Benevento.

[5][5][6] Il clima di Benevento ha tratti più continentali di quello, di tipo marittimo, del Casertano e del Napoletano. Nel semestre invernale la temperatura in genere è più bassa; le piogge sono relativamente frequenti, così come nebbia, brine, e talvolta gelate (con temperature di qualche grado sottozero). Le correnti perturbate provenienti dal Mar Tirrenoincontrano in Irpinia i primi baluardi appenninici (il Partenio), dietro al quale si ha una fascia di ombra pluviometrica: così Benevento, nei peggioramenti dai quadranti occidentali (ovvero la quasi totalità dei peggioramenti in Campania), riceve un quantitativo di pioggia molto inferiore rispetto ad altre zone della Campania ben più piovose, come l'Irpinia occidentale e il Salernitano.

Benevento ha un clima tipicamente mediterraneo, con temperatura media annua di 15,8 °C. La temperatura media del mese più freddo (gennaio) è 7,1 °C, quella del mese più caldo (agosto) è di 24,7 °C[6]. In inverno si verificano raramente precipitazioni nevose. La temperatura più alta registrata in città fu di 42 °C, il 18 luglio del 1884.

L'umidità nel periodo invernale è mediamente del 72% ed in quello estivo del 57%[5].

Alluvioni[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Alluvione di Benevento del 1949 e Alluvione di Benevento del 2015.

La zona bassa di Benevento è soggetta ad alluvioni. La più recente si è verificata il 15 ottobre 2015.

Benevento[7] Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Inv Pri Est Aut
T. media (°C) 7,1 8,4 10,7 13,9 17,8 24,2 26,5 24,7 21,7 12,8 9,9 8,4 8,0 14,1 25,1 14,8 15,5
Precipitazioni (mm) 82 62 68 72 80 52 46 60 66 78 88 92 236 220 158 232 846

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Benevento.
« Benevento ha una storia, anzi dirò di più che, se avvenne una in quelle province meridionali d'Italia, questa storia è incarnata alla storia di Benevento. »
(Carlo TorreAtti parlamentari dello Senato, Volume 2, E. Botta, 1861, p. 526)
Panorama di Benevento dal Monte Pentime, nella catena montuosa del Taburno Camposauro

Fondazione[modifica | modifica wikitesto]

La fondazione di Benevento risale a tempi remoti. Una leggenda narra che Benevento debba le sue origini all'eroe grecoDiomede, sbarcato in Italia dopo la distruzione e l'incendio di Troia, e che avrebbe riservato per la città una zanna del mitico Cinghiale Calidonio (simbolo di Benevento) ucciso da suo zio Meleagro; secondo Procopio di Cesarea avrebbe anche ospitato l'incontro tra Diomede ed Enea. Una moneta del IV secolo a.C., attribuita alla città e recante impresso l'emblema del cavallo e la scritta Malies, avvalorerebbe la tesi dell'origine greca, in quanto il cavallo era il simbolo particolare di Diomede. In realtà, la fondazione si dovrebbe agli Osci, passando successivamente ai Sanniti. Inoltre, la parola Malies (o Malocis), nome probabilmente osco o sannita, sarebbe all'origine del primo nome della città che eraMaloenton, da cui quello latino di Maleventum o Maluentum. Del periodo pre-romano la città offre ceramiche e bronzi delsecolo VIII e VII.

A tal proposito è interessante sottolineare che secondo lo studio linguistico dei Toponimi, la radice *Mal- (con possibile significato di "pietra") non sarebbe riconducibile ad una radice indoeuropea, per questo motivo si ritiene che questo toponimo (ricorrente in molti luoghi in Europa ed in particolare in Italia), sia un lascito nelle lingue indoeuropee (a cui appartengono l'Osco e il Latino), della lingua parlata prima dell'arrivo di questi popoli in età neolitica. Negli ultimi anni alcuni studiosi vanno ipotizzando un'origine diversa della città, che avrebbe preso nome di Civitate Beneventana, così come si chiamò una zona dell'attuale territorio cittadino nel corso del Medioevo.

I Romani[modifica | modifica wikitesto]

Per la prima volta nella storia romana, nel 314 a.C. compare Maleventum, definita a proposito della prima guerra sannitica quale fiorente centro del Sannio Meridionale, uno dei principali della tribù degli Irpini. Nei suoi pressi, le legioni di Papirio Cursore e di Bibulco sconfissero, nel corso della seconda guerra sannitica, le truppe sannitiche. Nelle vicinanze della città, nel 297 a.C., il console romano Publio Decio Mure, avrebbe sconfitto durante la terza guerra sannitica gli Apuli, impedendo in tal modo il ricongiungimento con i Sanniti.

Nel 275 a.C., i Romani vinsero Pirro, venuto in Italia con i suoi elefanti: questo fatto si dimostrò fondamentale per lo sviluppo della città. Per assicurarsi il possesso di Benevento, vennero dedotti nel 268 a.C. il primo stanziamento di coloni romani con diritto latino. A quest'epoca risale il nome di Beneventum, mutato da Maleventum, considerato di cattivo augurio.

Durante la seconda guerra punica, vennero combattute due battaglie decisive: nel 214 a.C. il generale cartaginese Annone fu sconfitto da T. Gracco; nel 210 a.C., il campo di Annone venne assalito e preso dal console Q. Fulvio. Nel 209 a.C. fu una delle diciotto colonie latine a somministrare contingenti di uomini e denaro per continuare la guerra.

L'importanza della città crebbe con la realizzazione della via Traiana, nuovo tracciato della via Appia. Nell'86 a.C., i Romani la elevarono al rango di municipium. Verso la fine della Repubblica, Benevento viene descritta come una delle città più floride del Meridione. Augusto, nel 42 a.C., vi deduce una nuova colonia, mentre da Nerone viene dedotta una terza colonia, che prende il nome di Concordia, come è documentato anche nelle iscrizioni del regno di Settimio SeveroColonia Julia Augusta Concordia FelixAdriano poi la unì alla Campania.

Benevento trasse particolari benefici dall'essere situata su un'importante arteria di comunicazione quale era al tempo la via AppiaTraiano la scelse quale punto di partenza per la via che prese il suo nome. Fu così che per tutto il III e IV secolo d.C. la città prosperò in modo particolare, arricchendosi di numerosi e splendidi monumenti. In quel periodo fu la città più popolosa del Meridione dopo Capua.

Medioevo[modifica | modifica wikitesto]

Il Ducato nell'VIII secolo

Sede vescovile a partire dal IV-V secolo, fu quasi interamente distrutta da un terribile terremoto nel 369 d.C., segnando il suo lento ed inesorabile declino, favorito anche dalla crisi dell'Impero romano d'Occidente.

Nel 410 d.C., subì l'invasione dei Visigoti e nel 455 quella dei Vandali. Poco tempo dopo, si verificò la caduta dell'Impero Romano d'Occidente. Nel 490 d.C. fu presa dai Goti, nel 536 o 537 liberata da Belisario e nel 545 conquistata e saccheggiata da Totila.

Nel 571 i Longobardi vi fondarono il ducato di cui Zottone fu il primo duca fino al 591. L'ultimo fu Arechi II, genero di reDesiderio, dal 778 al 787. Protetto dalla sua grandezza, dalla situazione appartata e dalle difficoltà di portarvi e sostenervi guerra, il ducato si mantiene incolume davanti alla minaccia dei Franchi e lo stesso Carlo Magno è costretto ad arrestarsi ai suoi confini. Nell'840, dopo la morte violenta di Sicardo, il dominio fu diviso nei due principati di Benevento e Salerno e nella contea di Capua. Seguì la serie dei principi indipendenti di Benevento da Radalgisio a Landolfo VI. Nel 969papa Giovanni XIII innalzò Benevento a Chiesa metropolitana. Il principato finì nel 1053 con labattaglia di Civitate e la presa di Benevento da parte di Riccardo I di Aversa e Roberto il Guiscardo. Nel 1077Enrico III la cedette alla Chiesa.

Fu per qualche anno in mano ai Normanni (1078 - 1081), rimanendo poi per secoli un'enclave pontificia nel Regno di Napoli, governata da rettori papali, pur fra alterne vicende: vi furono infatti tentativi di conquistarla da parte di Federico II e Manfredi di Svevia, che qui rimase ucciso in una battaglia contro Carlo I d'Angiò. Fu sottratta alla Chiesa durante le lotte tra Angioini e Aragonesi.

Età moderna[modifica | modifica wikitesto]

Benevento Pontificia

Il suo stato di enclave pontificia nel Regno di Napoli, governata da rettori papali continuò anche in epoca più moderna. Nel 1458papa Callisto III, alla vigilia della sua morte, ricreò per il nipote Pedro Luís il ducato di Benevento, infeudazione illusoria, in quanto la città era saldamente tenuta da re Ferrante[senza fonte].

Alessandro VI, per non essere da meno, confermando a Federico d'Aragona l'investitura del regno di Napoli, nel 1497l'ottiene per il figlio Giovanni, già duca di Gandia, principe di Tricarico, conte di Garinola e di Claromonte, nonché Gonfaloniere della Chiesa. Benevento fu poi turbata dalle lotte intestine sorte tra la fazioni di Castello e quella della Fragola (Fravola), concluse con la pace del 1530[senza fonte].

Nel Seicento, però, pestilenze, carestie e terremoti annientarono gli sforzi compiuti e impoverirono sempre più la città. Benevento ritrova serenità sotto il papa, salvo un breve assedio operato dagli spagnoli dal 4 settembre al 28 settembre1633, scrive infatti lo storico Gregorovius: "La città si considerava come repubblica sotto l'alto patrocinio dei Papi, ed essa sopportava codesta forma di supremazia papale, perché vi trovava modo di usare una libertà maggiore di quella che un altro reggimento le avrebbe consentito".[8]

Nel 1688 fu distrutta da un terremoto. Si salvò dalle rovine del suo palazzo il cardinale arcivescovo Orsini, il futuroBenedetto XIII, che non solo ricostruì la città, ma ne incrementò tutte le attività. Nel 1702, Benevento fu però squassata da un nuovo cataclisma e il Pastore non desisté dalla sua opera, tanto da essere celebrato come Alter Conditor Urbis ("nuovo fondatore della città").

Veduta di Benevento nel XIX secolo (disegno realizzato dall'artista tedesco Edmund Kanoldt)

Con l'arrivo in Italia di Napoleone Bonaparte nel 1798, Benevento fu dapprima occupata da Ferdinando IV di Borbone. In seguito, Napoleone la fece sede di un nuovo principato, retto dal Talleyrand (1806). Tornata alla Chiesa con la Restaurazione, nel 1860 i garibaldini di Salvatore Rampone la sottrassero al dominio pontificio, e fu così annessa al nascente Regno d'Italia.

Dopo l'unità d'Italia[modifica | modifica wikitesto]

Piazza Risorgimento, progettata in età fascista

Cominciava così una nuova vita per la vetusta città, che riprendeva nel Mezzogiorno d'Italia la sua funzione, sviluppandosi notevolmente nel suo complesso urbano ed abbellendosi di edifici interessanti e di bei monumenti, progredendo nell'agricoltura, specie nella coltivazione dei tabacchi e dei cereali, nelle famose industrie dolciarie, meccaniche, dei liquori, del legno, dei laterizi, nei suoi floridi commerci, nelle istituzioni assistenziali e culturali.

Né tale fervore poteva essere spento dall'immane distruzione del secondo conflitto mondiale, allorché la cittadinanza diede tale prova di coraggio e di abnegazione, da meritare la Medaglia d'Oro al Valor Civile (15 giugno 1967). La città fu bombardata dagli Alleati nel 1943: duemila abitanti morirono e oltre la metà della città rimase distrutta. Solo il 2 ottobre 1943 gli americani entrarono nella città.

Ingenti danni furono poi causati da un'alluvione nel 1949. Da gli anni Cinquanta Benevento si è notevolmente espansa ed è oggetto di grandi interventi di riqualificazione.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Gonfalone della città

Lo stemma cittadino, concesso con D.P.R. del 27 dicembre 1990, ha la seguente blasonatura:

« scudo ennagonale a testa di cavallo, inquartato di rosso e di argento, al capo d'oro, caricato dal cinghiale al naturale, fermo sulla linea di partizione, cinghiato di rosso. Lo scudo è sormontato dalla corona di principe; sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante d'oro, la sigla S.P.Q.B. nella prima riga, le parole CONCORDES IN UNUM nella seconda riga, sigla e parole in lettere maiuscole di nero. »

Il gonfalone consiste in un drappo di rosso mentre la bandiera cittadina, che riprende gli smalti del blasone civico, è un tricolore giallo, bianco e rosso.


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Viale San Lorenzo, 19, 82100 Benevento
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Via Salvator Rosa, 24, 82100 Benevento
0824 314849 () ‎ · up.aci.it


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0824 312926 () ‎

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Via Almerico Meomartini, 17, 82100 Benevento
0824 334028 ()