Bari


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Bari
comune
Bari – Stemma Bari – Bandiera
(dettagli)
Bari – Veduta
Localizzazione
Stato Italia Italia
Regione Regione Puglia-Stemma it.png Puglia
Provincia Città metropolitana di Bari-Stemma.png Bari
Amministrazione
Sindaco Antonio Decaro (PD) dal 9-6-2014
Territorio
Coordinate 41°07′31″N 16°52′00″ECoordinate41°07′31″N 16°52′00″E (Mappa)
Altitudine m s.l.m.
Superficie 117,39 km²
Abitanti 327 118[1] (30-6-2015)
Densità 2 786,59 ab./km²
Comuni confinanti AdelfiaBitontoBitritto,CapursoGiovinazzo,ModugnoMola di Bari,NoicattaroTriggiano,Valenzano
Altre informazioni
Cod. postale 70121-70132
Prefisso 080
Fuso orario UTC+1
CodiceISTAT 072006
Cod. catastale A662
Targa BA
Cl. sismica zona 3 (sismicità bassa)
Cl. climatica zona C, 1 185 GG[2]
Nome abitanti Baresi
Patrono San Nicola

(nelle ex frazioni Madonna OdegitriaSan SabinoSan Michele Arcangelo)

Giorno festivo 8 maggio - San Nicola
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Bari
Bari
Posizione del comune di Bari all'interno dell'omonima città metropolitana
Posizione del comune di Bari all'interno dell'omonima città metropolitana
Sito istituzionale

Bari (in italiano ascolta[?·info]IPA['baːri]Bàre IPA['baːrə] in barese od anticamente Vàre[3], fino al 1931 Bari delle Puglie[4]) è uncomune italiano di 327 118 abitanti[1]capoluogo dell'omonima città metropolitana e della regione Puglia.

È il nono comune italiano per popolazione, terzo del Mezzogiorno dopo Napoli e Palermo e primo[5] della regione. La sua Area Metropolitana è la sesta più popolosa d'Italia dopo Roma, Milano, Napoli, Torino e Palermo.

È nota per essere la città nella quale riposano le reliquie di San Nicola. Tale condizione ha reso Bari e la sua basilica uno dei centri prediletti dalla Chiesa ortodossa in Occidente.

Bari ha una solida tradizione mercantile e da sempre è punto nevralgico nell'ambito del commercio e dei contatti politico-culturali con l'Est europeo e il Medio Oriente. Il suo porto è il maggiore scalo passeggeri del mare Adriatico. Dal 1930 si tiene a Bari la Fiera del Levante. Più recentemente la città è diventata sede del segretariato per il Corridoio pan-europeo 8.

Indice

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Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Puglia.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Porto di Bari

La città si affaccia sul Mare Adriatico per una lunghezza di circa 40 km, fra i comuni di Giovinazzo, a nord, e Mola di Bari, a sud. Si estende in senso latitudinale per circa 13 km, partendo dalla zona portuale fino all'estremo quartiere Loseto a sud-ovest.

Il territorio comunale è al centro di una vasta area pianeggiante e depressa, la conca di Bari. Tuttavia, nella sua porzione centrale, si spinge per alcuni chilometri nell'entroterra, fino ai centri di Capurso,TriggianoBitrittoModugno e Bitonto, incontrando così i primi pendii delle Murge. La città va dai 0 ai 131 metri di altitudine sul livello del mare. La casa comunale si trova a 5 metri di altitudine.

La conformazione della città viene spesso descritta come un'aquila con le ali spiegate, la cui testa è la piccola penisola sulla quale è sorto il primo nucleo urbano, Bari Vecchia.

  • Classificazione sismica[6]: zona 3 (sismicità bassa), Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003 aggiornata al 16/01/2006 con le comunicazioni delle regioni.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

La città è caratterizzata da un clima mediterraneo (o, secondo la classificazione di Köppen, clima temperato delle medie latitudini), con inverni miti continentali (i primi freddi iniziano solitamente a novembre inoltrato) ed estati calde e asciutte. Le escursioni termiche sono contenute dall'azione mitigatrice marina, infatti il capoluogo, trovandosi sulla costa del basso Adriatico, è spesso interessata da venti a regime di brezza. Tuttavia la città nei mesi invernali è spesso influenzata dalle correnti fredde di provenienza nord-orientale balcanica e nord-occidentali provenienti dagli alti monti abruzzesi, che sporadicamente determinano precipitazioni a carattere nevoso anche a bassa quota: da ricordare le nevicate del 1987-1993-1999-2003 e 2007, in cui caddero mediamente sulla città circa 15 cm di neve. Le gelate notturne sono frequenti a causa delle temperature prossime ed in alcuni casi inferiori allo 0°. Le piogge, concentrate nei mesi invernali, sono caratterizzate da un regime estremamente variabile; nei mesi estivi vi è alternanza tra ondate di caldo torrido provenienti dal nord-Africa alternate da altrettante ondate di caldo umido provenienti dalle regioni ad est del bacino del basso mediterraneo. In contrapposizione alle ondate di caldo, vi sono giorni in cui soffiano venti settentrionali di maestrale, a cui possono associarsi nuclei di bassa pressione transitori che possono dar luogo a fenomeni temporaleschi tipici della stagione estiva, bruschi cali di temperatura e mare agitato.

Il 24 luglio 2007 a Bari Palese si toccarono i 45,6 °C, la più alta temperatura mai registrata presso la stazione meteorologica dell'aeroporto cittadino.[7] La temperatura minima assoluta risale al 3 gennaio 1993, quando si registrarono -6,0 °C[8].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Bari.
Trafugamento e culto delle reliquie di san Nicola di Myra
Un'icona di san Nicola
San Nicola veneratissimo tra cattoliciortodossi eprotestanti[senza fonte], è considerato il protettore delle ragazze e dei naviganti. La vicenda del trafugamento della salma è adombrata da sospetti circa l'attendibilità storica del fatto. La tradizione vuole che quando Myra cadde in mano musulmana, Bari eVenezia, città rivali, entrarono in competizione per il possesso delle reliquie. È noto che la spedizione barese formata da 62 marinai, battendo sul tempo i Veneziani, riuscì ad impadronirsi per prima delle spoglie del Santo, che il 9 maggio 1087, furono depositate in una Chiesa di benedettini sotto la custodia dell'abate Elia. La leggenda narra altresì che le spoglie furono collocate nel luogo in cui si fermarono i buoi che trainavano il corpo del Santo. L'abate (poi vescovo di Bari) iniziò la costruzione di una nuova Chiesa. L'edificazione terminata entro poco, consentì la consacrazione che fu operata nel 1089 da papa Urbano II. Solo dopo fu edificata l'attuale basilica romanica. Ancora oggi sono custodite, sotto l'altare della cripta, le ossa del Santo patrono della città. Proprio da queste ossa i monaci avrebbero estratto un liquido dalle potenzialità taumaturgiche, chiamato manna. A questa vicenda vanno ricondotte le qualità di taumaturgo attribuite a san Nicola.
Basilica di San Nicola
Statua di san Nicola

Età antica e medievale[modifica | modifica wikitesto]

Toponimi: Βαριον in greco, Barium in latino. Non sono chiare le origini di Bari, ma da quanto emerso dagli scavi nell'area della chiesa di San Pietro, nella città vecchia, sembra ipotizzabile l'esistenza di un originario insediamento dell'età del bronzo, appartenente al popolo dei Peucezi. In epoca greca, la città assunse il nome di Barion.

Entrata a far parte del dominio romano, nel III secolo a.C. come municipiumBarium si sviluppò in seguito alla costruzione della via Traiana.

Dal IV secolo fu sede episcopale e dopo la caduta dell'Impero romano fu contesa tra Longobardi e Bizantini (l'attuale struttura della "città vecchia" risale a quest'epoca, e si articola intorno alla corte del Catapano).

Successivamente fu in mano dei Berberi (dall'847 all'871 fu sede di un emirato[10]) e quindi dei duchi longobardi diBenevento. Nell'875 tornò ai Bizantini che la crearono capitale del thema di Langobardia, comprendente l'Apulia e laCalabria.

Liberata, dopo sei mesi di assedio dei Saraceni, dalla flotta veneziana, nel 1002 si ribellò sotto la guida di Melo di Bari(nobile barese) al governo fiscale del catapano bizantino, riuscendo nel 1018 ad ottenere la propria autonomia.

Ultimo possedimento bizantino in Italia, nel 1068, la città di Bari fu assediata dai normanni, che la strapparono ai bizantini nel 1071, e nel 1087 vi furono portate le spoglie di san Nicola di Myra. Tra il XII e il XIV secolo fu porto di partenza per le Crociate.

Nel 1098 nella cripta della nuova basilica di san Nicola, si riunì il concilio presieduto da papa Urbano II, al quale intervennero oltre 180 vescovi riunitisi per discutere di problemi dogmatici inerenti ai rapporti tra la Chiesa ortodossa eChiesa Romana all'indomani del Grande Scisma.

Distrutta da Guglielmo il Malo nel 1156, tornò a rifiorire in epoca sveva, intorno al castello fatto erigere da Federico II su preesistenti fortificazioni normanne.

Un lungo periodo di decadenza (dovuta soprattutto alla politica vessatoria dei governi dominatori) caratterizzò la città sotto le dominazioni di Alduino Filangieri di Candida, Maestro della Regia Corte e Giustiziere di Bari dal 1284, e quelleangioinaaragonese e spagnola, interrotto dallo splendore sotto gli Sforza, con le duchesse Isabella d'Aragona e Bona Sforza. Bari subì anche la dominazione veneziana, grazie alla quale si ebbe l'ampliamento del porto e un periodo molto florido, favorito anche dal commercio di prodotti dell'entroterra, molto richiesti sui mercati esteri.

Età moderna[modifica | modifica wikitesto]

Il 24 aprile del 1813, con Gioacchino Murat, fu posta la prima pietra dell'espansione cittadina al di fuori delle mura medioevali ("borgo nuovo", o "borgo murattiano"), caratterizzato dal tracciato ortogonale delle vie. La popolazione crebbe rapidamente dagli allora 18.000 abitanti ai 94.000 dell'inizio del XX secolo: divenuta capoluogo di provincia, vi trovarono sede edifici e istituzioni pubbliche (Teatro Piccinni, la camera di commercio, l'Acquedotto pugliese, il Teatro Petruzzelli, l'Università degli Studi) e la casa editrice Laterza.

Elogio russo

Durante il ventennio fascista fu costruito il lungomare monumentale ed inaugurata la Fiera del Levante, con la quale prese vita il disegno di "Bari porta d'oriente", consacrato negli anni recenti dal ruolo di "European gateway" assegnato dall'Unione europea.

A metà del XX secolo la città si espanse ulteriormente, in modo disordinato, giungendo a sfiorare i 400.000 abitanti negli anni settanta e ottanta.

La città, fatta metropoli, affronta i fenomeni del pendolarismo e della deurbanizzazione, mentre crescono il terziario e l'area industriale. A causa della sua posizione Bari accoglie un notevole flusso di immigrazione dall'est. L'8 agosto 1991 attracca nel porto la nave Vlora, carica di oltre ventimila Albanesi.

Alle porte del 2000 la città vecchia viene ristrutturata e restituita a nuova vita, mentre si avvia al termine un profondo rinnovamento infrastrutturale che coinvolge portoaeroporto,interporto e ferrovia.

Seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Immagine ottocentesca del porto di Bari.

Nel corso della seconda guerra mondiale i porti di Bari, Brindisi e Taranto furono fra i più attivi e strategicamente importanti per leforze alleate, che occuparono il meridione italiano in seguito allo sbarco in Sicilia, anche per il cospicuo numero di mezzi e navi che i porti ospitarono per tutta la durata del conflitto. Le città portuali tuttavia furono teatro di disastri navali e consuetudinari scenari bellici che penalizzarono soprattutto la popolazione locale. Bari visse due pesanti catastrofi navali, tra le quali la seconda fra le più disastrose di tutta la guerra.

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Bombardamento di Bari.

Il primo e più grave disastro ebbe luogo il 2 dicembre 1943, a pochi mesi dalla cacciata dei tedeschi da Bari e dalla battaglia in difesa del porto del 9 settembre. Il porto, in cui erano ormeggiate decine di navi alleate, subì un pesantissimo bombardamento aereo dellaLuftwaffe. Alle 19.25 una pioggia di ordigni, sganciati da 105 bombardieri Junkers Ju 88, investì le navi del porto battenti bandiera americana, inglese, polacca, norvegese e olandese e che si concentravano compatte presso il nuovo molo foraneo. L'effetto fu amplificato dal forte assembramento di mezzi: le navi affondate o distrutte furono 28 e 12 altre risultarono danneggiate.[11] Il porto rimase chiuso per tre settimane e ritornò pienamente operativo solo nel febbraio 1944,[12] Gli anglo-americani, in difficoltà nell'approvvigionare le proprie truppe, dovettero rallentare l'offensiva, consentendo ai tedeschi di attestarsi sulla linea Gustav.[13]

La contaminazione con l'iprite[modifica | modifica wikitesto]

Tra le navi affondate vi era l'inglese John Harvey carica di bombe all'iprite, un gas asfissiante già usato durante il primo conflitto mondiale e presente a Bari solo per essere utilizzato in caso di necessità bellica.[14] Secondo il giornalista storico Ciro Luongo, l'incidente di Bari, se paragonato in termini del tipo di inquinante rilasciato, poteva avere conseguenze maggiori del disastro di Bhopal tenendo presente che la città aveva una popolazione civile di 250.000 persone.[14] Fortunatamente quando la nave esplose, il vento da terra allontanò verso il largo la nube tossica generata dalle esplosioni. Ciò comunque non impedì all'iprite di disperdersi come miscela oleosa nelle acque del porto, dove contaminò gli indumenti dei marinaiportuali e soccorritori che si erano adoperati per trarre in salvo i superstiti.

Il numero di vittime totale del raid non è mai stato accertato; il totale secondo fonti anglosassoni supererebbe i 680, ma a causa dei moltissimi civili dispersi la stima potrebbe superare il migliaio. Per la gravità delle conseguenze, il "bombardamento di Bari" è conosciuto come uno dei più tragici bombardamenti navali della seconda guerra mondiale, secondo per rilevanza solo all'attacco di Pearl Harbor, in cui le navi affondate furono 17.

Il secondo disastro colpì la città il 9 aprile 1945, ore 11.57, quando il piroscafo americano Charles Henderson esplose a causa di un incidente con il carico di materiale bellico. Le vittime accertate, fra gli abitanti della città vecchia e gli scaricatori del porto, furono 175 e si registrarono 142 dispersi. In totale 317 persone furono travolte e uccise dall'esplosione. Più di 600 rimasero ferite gravemente, migliaia in modo lieve. Un centinaio furono invece le vittime tra gli alleati. L'esplosione, che investì tutta la vecchia città, provocò pesanti danni alla cattedrale, alla basilica di San Nicola e alla Chiesa russa.

Il Congresso antifascista di Bari[modifica | modifica wikitesto]

Durante le operazioni belliche, in seguito all'armistizio di Cassibile stipulato l'8 settembre 1943, e precisamente nei giorni 28-29 gennaio 1944, si tenne a Bari (in quegli anni infatti la città era uno dei centri di maggiore attività politica nell'Italia occupata dagli Alleati), il congresso dei comitati provinciali di liberazione, che volle definire per i partiti antifascisti, escluso il PRI le linee direttive comuni della futura azione politica nazionale: abdicazione di Vittorio Emanuele III e formazione di un governo che fosse espressione politica dei comitati di liberazione, dotato di pieni poteri al fine di intensificare lo sforzo bellico e di preparare la nuova Costituzione. La maggior parte di questi avvenimenti fu commentata e trasmessa da Radio Bari che dal settembre del 1943 era diventata la prima radio dell'Italia libera, anche se operava sotto il controllo degli Alleati.

Gonfalone del comune di Bari

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Stemma di Bari.

Lo stemma cittadino è uno scudo sannitico "partito d'argento e di rosso timbrato da una corona di città".[15]

Esso risalirebbe al tempo delle crociate: l'argento, che in araldica corrisponde al bianco, simboleggerebbe la purezza della fede, mentre il rosso rappresenterebbe il sangue versato in sua difesa[16].

Lo scudo è accompagnato da un ramo di ulivo (a sinistra) e uno di leccio (a destra) decussati sotto la punta dello scudo e annodati da un nastro con i colori nazionali.