Siracusa

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Siracusa
comune
Siracusa – Stemma Siracusa – Bandiera
Siracusa – Veduta
Localizzazione
Stato Italia Italia
Regione Coat of arms of Sicily.svg Sicilia
Provincia Provincia di Siracusa-Stemma.png Siracusa
Amministrazione
Sindaco Giancarlo Garozzo (PD) dal 24/06/2013
Territorio
Coordinate 37°05′00″N 15°17′00″ECoordinate37°05′00″N 15°17′00″E (Mappa)
Altitudine 17 m s.l.m.
Superficie 207,78 km²
Abitanti 122 503[1] (30-11-2014)
Densità 589,58 ab./km²
Frazioni ArenellaBelvedere,CassibileFontane Bianche, Penisola della Maddalena (IsolaPlemmirio,Terrauzza), OgninaSanta Teresa Longarini Scalo,Targia
Comuni confinanti AvolaCanicattini Bagni,FloridiaMelilliNoto,Palazzolo AcreidePriolo GargalloSolarino
Altre informazioni
Cod. postale 96100
Prefisso 0931
Fuso orario UTC+1
CodiceISTAT 089017
Cod. catastale I754
Targa SR
Cl. sismica zona 2 (sismicità media)
Nome abitanti siracusani
Patrono Santa Lucia da Siracusa
Giorno festivo 13 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Siracusa
Siracusa
Posizione del comune di Siracusa nella sua provincia
Posizione del comune di Siracusa nella sua provincia
Sito istituzionale

Siracusa (IPA[siraˈkuːza]Sarausa in siciliano) è un comune italiano di 122 304 abitanti,[1] capoluogo della provincia omonima inSicilia.

Posta sulla costa sud-orientale dell'isola, è la quarta città della Sicilia per numero di abitanti, dopo PalermoCatania e Messina, in passato Siracusa fu una fra le metropoli più grandi del mondo antico e tra le più grandi polis del mondo greco. Inoltre, per oltre un millennio, fino alla conquista islamica della Sicilia, è stata la più importante città siciliana ed il capoluogo dell'isola nel periodoromano ed in quello bizantino e capitale dell'impero bizantino con l'imperatore Costante II.

Caratterizzata da ingenti ricchezze ed importanti rilevanze storiche, archeologiche e paesaggistiche sul profilo anticorinascimentalebarocco, nel 2005 la città è stata insignita del titolo di Patrimonio dell'Umanità da parte dell'UNESCO insieme con la Necropoli Rupestre di Pantalica.

Indice

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Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Siracusa Porto Grande.jpg
Veduta di Ortigia dal Porto Grande della città

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il canale artificiale Mammaiàbica (fiume Ciane)
Giochi di luce in un tratto della costa siracusana

La città di Siracusa si sviluppa in parte sul promontorio-isola di Ortigia e in parte sulla terraferma.
La conformazione della costa determina l'ampia insenatura del Porto Grande, cinta a nord dall'Isola e a sud dal promontorio del Plemmirio.

Il suo territorio è compreso nell'Area Iblea; tale area costituisce parte delle propaggini settentrionali emerse della Placca africana, la quale ha nel mediterraneo, e quindi in Sicilia, il suo punto di scontro con la Placca Europea.
I ricercatori geofisici hanno inoltre scoperto che nell'area dei Monti Iblei si è formata una particolare placca, denominata "micro-placca siculo-iblea", facente parte della placca africana ma con una sua dinamica peculiare, comprendete gran parte della Sicilia e dei mari circostanti e responsabile dei terremoti più forti verificatesi nella parte Orientale dell'Isola.[2]
I Monti Iblei sono composti da rocce calcaree bianche conchiglifere, più precisamente da roccia carbonatica originata da sedimenti marini depositatisi nel Miocene.

L'orografia dell'area siracusana comprende in maggioranza colline, tra le quali cima più alta è il monte Epipoli. In prossimità di Cassibile, invece vi è un grande canyon, che è stato scavato dal fiume Anapo.

L'Anapo è un fiume lungo quaranta chilometri, a carattere principalmente torrentizio; nell'area scorre anche il fiume Ciane, breve corso d'acqua che sfocia nel Porto Grande, come l'Anapo; è questo un fiume perenne.
Altro fiume è quello di Cassibile, lungo trenta chilometri, si snoda tra i comuni di Noto e Avola, sfociando poi nel Mare Ionio. Nel territorio della città sono presenti tre canali artificiali: Mammaiàbica, Pismotta e Regina. Alcuni laghi e le piccole cascate sono situati all'interno di Cava Grande del Cassibile. Nella città vi è una fonte d'acqua dolce, la rinomata Fonte Aretusa, e una grotta artificiale, detta Grotta del Ninfeo, dalla quale scorre l'acqua che proviene dall'acquedotto Galermi.
Siracusa si affaccia sul Mar Mediterraneo, nel bacino del Mar Ionio.

Le sue coste sono prevalentemente rocciose, ma sono presenti anche ampie spiagge sabbiose.

I comuni confinanti con quello di Siracusa sono: a nord con Priolo Gargallo e Città Giardino (frazione di Melilli), ad ovest con SolarinoFloridiaPalazzolo AcreideNoto eCanicattini Bagni e a sud con Noto e Avola.
I confini territoriali sono delimitati a nord da contrada Targia; ad ovest da Belvedere, avamposto panoramico; a sud da Cassibile e Fontane Bianche.

Flora e fauna[modifica | modifica wikitesto]

I papiri del fiume Ciane.
Veduta naturale di Capo Murro di Porco (Plemmirio) vegetazione dipalme nane.

La flora e la fauna del comune di Siracusa sono quelle tipiche del Mediterraneo.

Oltre alla presenza diffusa di piante e alberi tipici della Sicilia, come palme e uliveti e l'americano fico d'india, vi sono poi altre specie vegetali che hanno trovato in questo specifico territorio il lorohabitat. Fortemente influenzata dall'area iblea, la zona siracusana presenta diverse piante, alcune endemiche degli iblei, che crescono sulla roccia calcarea, tipica locale: la Urtica rupestris Guss., che si distingue dalle normali ortiche per via della mancanza di peli urticanti; il Trachelium lanceolatum (trachelio siciliano); l'Helichrysum hyblaeum (Perpetuini degli Iblei) e diversi altri. Poi vi sono le molte specie di Ophrys (appartenenti alla famiglia delle Orchidee) presenti nell'area diCava Grande del Cassibile. Oltre ai vegetali tipici delle zone montane e rocciose, di particolare interesse è la flora fluviale. La pianta fluvialepiù particolare è senza dubbio il Cyperus papyrus, ovvero il Papiro; pianta molto rara in Europa, che cresce solamente in questo lembo di Sicilia: tra Siracusa e il Fiumefreddo catanese. Si sviluppa principalmente lungo il fiume Ciane, il cui sito rappresenta la più importante stazione europea di papiro.[4] In città è possibile trovarlo anche all'interno della Fonte Aretusa. Le sue origini siracusane sono alquanto incerte, poiché non si è riusciti a stabilire quando e come sia arrivato in questi luoghi; alcuni studiosi sostengono che la pianta sia autoctona, altri sostengono che sia stata importata dall'Egitto, quindi dal fiume Nilo, magari nei tempi in cui la Siracusa greca aveva stabilito rapporti diplomatici con i faraoni egizi.[5] Infine vi è la vegetazione legata alla vicinanza col mare, elemento molto forte nel siracusano, per cui si hanno piante come il Sarcopoterium spinosum (Spinaporci o Pimpinella spinosa), situato lungo la costa del Plemmirio; si tratta di una pianta che cresce esclusivamente nella Provincia di Siracusa e in alcune piccole aree della Puglia e dellaSardegna.[6] E qui vi è anche una delle più importanti concentrazioni di Palma nana (quasi un chilometro quadrato), la più ampia della provincia siracusana e tra le più estese nelMediterraneo.[6]

La fauna vanta diverse specie: i più tipici sono gli animali che conducono esistenza troglodita (nelle grotte) e quelli che si rivengono il fiume o il mare. Nei pressi della Grotta Monello si trovano animali come diverse specie di pipistrelli e l'armadillidium lagrecai, originario proprio di questa grotta, il colubro leopardino e la testuggine di Hermann, a rischio estinzione. Con la presenza di importanti zone naturalistiche per l'osservazione di volatili, nel siracusano è possibile trovare molte specie di uccelli; ad esempio nella sola Riserva del fiume Ciane sono stati avvistati circa 150 specie diverse di volatili,[7] che qui sostano quando si dirigono verso Sud. Nell'habitat marino si trova infine una vasta varietà dipescistelle marine, molluschi (nella zona marina del Plemmirio vi sono giganteschi esemplari di Pinna nobilis, le conchiglie più grandi del Mediterraneo) e persino cetacei (come balenottere, delfini, capodogli ed altri).[6]

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Siracusa.

Il clima di Siracusa è quello tipico delle aree mediterranee costiere e quindi piovoso e mite in inverno, caldo (ma ventilato) e siccitoso in estate. Per la presenza del mare e di correnti vi è spesso anche un clima umido.
Le temperature massime si attestano nei mesi invernali sui 16 °C e nei mesi estivi sui 35 °C; mentre le minime sono rispettivamente 7 °C e 20 °C.
Le precipitazioni medie annue sono pari a circa 500 mm distribuite su 60 giorni. In autunno possono presentarsi episodi alluvionali.[8]

Massime e minime storiche

A Siracusa fenomeno raro è la neve, eppure è capitato che cadesse anche qui, durante qualche rigido inverno inusuale per questo territorio, come per esempio quello del 1956, dove a febbraio si riversò un freddo gelido in gran parte d'Italia e d'Europa, in quell'occasione nevicò anche a Siracusa. Altro inverno rigido si verificò nel 1986-1987, che riuscì ad imbiancare di neve zone costiere come Cassibile, Priolo, Fontane Bianche. Nel 1999 si verificò la caduta di sedimenti di ghiaccio, precipitazione comunemente chiamata neve tonda o con il termine tedesco "graupel" ; invece, il 31 dicembre 2014 avvenne un evento storico: la citta si risvegliò ricoperta da una coltre bianca e dal cielo continuarono a cadere fiocchi di neve di media dimensione che si protrassero fino prime ore del mattino, facendo registrare il primo, seppur modesto, accumolo di neve (qualche centimetro) anche nel centro cittadino. Furono inoltre imbiancate anche diverse città della provincia; si segnalarono accumuli ad Augusta, Mellilli, Floridia, Citta Giardino, Sortino, Solarino, Canicattini, Avola, Cassibile e Noto Naturalmente per permettere l'arrivo della neve sulla costa siracusana, le temperature di quei giorni d'inverno dovettero essere molto inferiori alla media; sullo 0 °C o non superiori ai 3-4 °C.
Secondo studi meteorologici la temperatura invernale minima più bassa registrata a Siracusa, in tempi moderni, risale al 18 febbraio 2008 quando il termometro toccò il -1,2 °C.
In estate invece si possono arrivare a toccare, facilmente, temperature molto elevate.
Secondo i dati meteorologici Siracusa ha detenuto fino al 1998 il record della temperatura massima più alta mai registrata in Italia, toccando, nel 2 luglio di quell'anno, i +46.4 °C.[9]
Nella norma le estati si attestatono sui 35 °C, ma capitano giorni estivi particolarmente caldi dove si toccano e si superano i 40 °C; come nell'estate del 2012, dove si sono registrate temperature record con 43 °C a causa di anticicloni africani.
Il conforto del clima siracusano in questi casi è la sua ventilazione, che verso sera fa respirare aria più fresca.[10]

SIRACUSA Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Inv Pri Est Aut
T. max. media (°C) 14,8 15,3 17,1 19,7 23,7 28,2 31,3 31,2 28,1 24,0 19,6 16,3 15,5 20,2 30,2 23,9 22,4
T. min. media (°C) 7,3 7,5 8,7 10,7 13,9 17,8 20,7 21,2 19,2 16,0 12,1 9,0 7,9 11,1 19,9 15,8 13,7
Precipitazioni (mm) 75 52 44 30 16 5 3 7 44 78 94 78 205 90 15 216 526
Giorni di pioggia 9 7 6 4 3 1 1 1 4 7 8 9 25 13 3 19 60

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Siracusa.

Età antica[modifica | modifica wikitesto]

Le origini del nome

Il nome Siracusa deriva dal siculo Syraka o Sùraka(abbondanza d'acqua) per la presenza di molti corsi d'acqua e di una zona paludosa, ossia dell'odierna zona dei Pantanelli.[12] Sia in greco sia in latino è al plurale, Syracusae, perché la città, fondata da Archia, un nobile diCorinto nel 734 a.C., divenne in pochi anni la Pentàpoli in quanto al nucleo originale, costituito sull'isola di Ortigia, si aggiunsero man mano altri quattro nuclei: Acradina, Tiche, Neàpoli ed Epipoli.

La storia di Siracusa inizia con i primi insediamenti preistorici di popolazioni dell'età del bronzo e del ferro.
Dato che la storiografia e la scienza archeologica non sono ancora riusciti a chiarire l'esatta origine dei Sicani e Siculi, si è arrivato anche a pensare che potessero essere lo stesso popolo, inoltre vi è parecchia incertezza sui loro primi spostamenti all'interno della Sicilia, per cui anche per Siracusa c'è un certo mistero risalente appunto all'inizio dei tempi di questa città.
Dai resti di capanne preistoriche ritrovate in varie zone urbane, appare comunque evidente che il territorio siracusano è stato interessato dall'abitato delle popolazioni autoctone della Sicilia.
La vicinanza con Pantalica (il sito definito "la Capitale dei Sicani prima e dei Siculi poi"') suggerisce che anche Siracusa abbia avuto prima un popolo Sicano e poi, seguendo la storiografia ufficiale, è arrivato il popolo dei Siculi che ha scacciato i Sicani verso l'entroterra siciliano tra EnnaAgrigentoPalermo, dove infatti vi è una catena montuosa che tutt'oggi porta il nome di quell'antico popolo: i Monti Sicani.
Sono molte le necropoli di epoca sicula rinvenute nei dintorni di Siracusa: Thapsos, Plemmirio; Scala GrecaSanta PanagiaOrtigia, sono solo alcuni dei luoghi siracusani dove sono state rinvenute tracce risalenti a quell'epoca.
Da sottolineare anche la necropoli di Cassibile, che è considerata la più importante dopo quella di Pantalica.
Grazie ai reperti ritrovati è stato possibile appurare che le popolazioni siracusane dell'età del Bronzo e del Ferro avevano già rapporti commerciali con i popoli del mare Egeo; risalgono infatti a questo periodo i frammenti di vasellame ritrovati con decorazioni base che non riportano alle influenze italiche, ma ben si trovano riscontri e similitudini con le usanze decorative grezze provenienti da Troia e da Micene.
L'archeologo Orsi ha dimostrato con le sue scoperte che la popolazione sicula di quell'epoca conosceva l'arte micenea.
Non sono molte le testimonianze scritte che ci parlano del periodo pre-greco di Siracusa, eppure dovettero avere grande importanza, dato che lo stesso nome della città risale proprio all'origine del linguaggio siculo.

Il tempio di Apollo in Ortigia

Verso l'VIII sec. a.C. arrivarono a Siracusa i primi greci provenienti da Corinto, i quali guidati dal nobile greco Archia, fondarono una colonia Syrakousai che in breve tempo crebbe, di molto, sviluppando una vera e propria città, così ampia che numerosi storici definirono metropoli, ed alcuni la definirono persino Primo Impero d'Occidente.
Come si arrivò a tali proporzioni è un quesito che da sempre affascina storici di diverse nazionalità.
La cultura siracusana divenne ellenica, sorsero i Templi dedicati ad Apollo, a Zeus, ad Athena(successivamente trasformato nell'odierno Duomo di Siracusa); nacquero miti e leggende che parlavano di divinità greche, di ninfe e di eroi mortali. Nasce il mito di Aretusa, storia di epoca greca che è rimasta talmente legata a Siracusa, che anche oggi l'espressione "aretusea" si usa per parlare e definire la "città siracusana".
Siracusa fondò a sua volta delle colonie; attraversò lunghi periodi di Tirannide alternati a brevi momenti di governi democratici; la sua fama richiamò in città uomini di cultura e la fece diventare culla d'arte e di scienze; Platone, che qui voleva formare la sua "Repubblica dei Filosofi"Pindaro, che le dedicò versi di poesia, Eschilo, che presentò al Teatro Greco di Siracusa, per la prima volta la sua opera I persiani. Siracusa viene citata nei romanzi dell'epoca; nel Romanzo di Alessandro, il libro che parla dei racconti leggendari sulla vita di Alessandro il Grande, viene descritta come "Possente" nella "Fiorente e Bella" Sicilia;Plutarco ne narrerà le vicende storiche al tempo in cui le legioni romane le posero l'assedio.
Siracusa si ritrovò a combattere contro la Syntèleia, una lega formata da popolazioni autoctone della Sicilia (siculisicanielimi) capeggiata da Ducezio, abile combattente; il quale unì le città stanche di sottostare all'espansione greca, e dichiarò con esse guerra a Siracusa, vista come il centro della tirannide siciliana. L'esito finale fu la sconfitta di Ducezio e della sua causa, ma per il coraggio dimostrato invece di essere ucciso verrà dai siracusani condotto in esilio a Corinto.
Siracusa combatté più volte con Cartagine, la più potente città fenicia, con essa fece trattati di pace e poi nuovamente battaglie. Durante la guerra del Peloponneso si ritrovò nemica di Atene, quindi si alleò con Sparta, ottenendo con l'appoggio degli spartani una vittoria decisiva sulla capitale della Grecia.
Infine giunsero i Romani che la conquistarono dopo un lungo assedio e dopo estenuanti lotte che portarono all'uccisione dell'inventore matematico siracusano, Archimede, così definito dal filosofo e storico danese Johan Ludvig Heiberg:

« Dei più alti ingegni fu guida e maestro »
(J.L. Heiberg)
La scena di Cicerone che scopre la tomba di Archimede. Quadro di Benjamin West

Dopo la conquista romana, avvenuta per mano del generale Marco Claudio Marcello nel 212 a.C., durante laSeconda Guerra Punica, Siracusa non riuscì più a riprendere la potenza di un tempo; Roma era in piena ascesa, e conquistò l'intera Sicilia. La città venne nominata Capitale della Provincia Siciliana, fu sede dei Pretori romani inviati ad amministrare la Sicilia.
Stette in città per un anno il generale romano Publio Cornelio Scipione, meglio conosciuto come Scipione l'Africano, il quale da Siracusa preparò l'esercito romano che poi sconfisse il cartaginese Annibale, decretando per Roma la vittoria della Seconda Guerra Punica.
Famose sono in quel periodo le ruberie che fece il pretore Gaio Licinio Verre, il quale rubò le opere d'arte siracusane in nome del potere che Roma gli aveva dato. Indignato Marco Tullio Cicerone, avvocato e politico romano, venne mandato in Sicilia dal senato romano per testimoniare contro i furti di Verre.
Durante la sua permanenza a Siracusa scoprì la tomba d'Archimede, nascosta tra i cespugli, dimenticata dai siracusani che, con il passare dei secoli e la precaria situazione socio-politica nella quale vivevano, avevano persino dimenticato il posto in cui giaceva il loro più illustre figlio. Cicerone si adirò molto per questo motivo con la popolazione locale.
L'epoca romana come è noto ridimensionò vistosamente la città, ma tuttavia vennero costruite altre opere di notevole importanza come l'Anfiteatro romano, tra i più grandi d'Italia, usato per le lotte dei gladiatori e gli spettacoli circensi, e le battaglie navali (naumachia); il Ginnasio romano e l'intricata rete di catacombe (la più importante ed estesa dopo quella di Roma).

Lucia da Siracusa davanti al Pretoreromano. Quadro di Lorenzo Lotto

Secondo la tradizione, Siracusa divenne la prima città dell'Occidente in cui fu fondata una comunità cristiana,[13] è infatti possibile vedere all'interno del Duomo di Siracusa, la scritta che recita in latino:"Ecclesia Syracusana Prima Divi Petri Filia Et Prima Post Antiochenam Christo Dicata", che in lingua italiana significa "La chiesa di Siracusa è la prima figlia di San Pietro e seconda dopo la chiesa di Antiochiadedicata a Cristo". Viene costruita anche la chiesa di San Giovanni alle catacombe, luogo ove l'apostolo Paolo di Tarso predicò la fede cristiana, rendendo di fatto Siracusa, insieme all'opera di San Marciano, suo primo vescovo, uno dei primi centri di diffusione del cristianesimo in Europa.[14] Ed è in questo clima di diffusione del cristianesimo in Siracusa che, nel 283, nasce Lucia, giovane siracusana che sarà fatta martire sotto le persecuzioni ai cristiani con l'editto dell'imperatore romano DioclezianoSanta Lucia, diventerà in seguito una della sante più amate dal mondo cristiano-cattolico. Successivamente l'imperatore Costantino I, con l'editto di Milano, mise fine alle persecuzioni, accettando addirittura la religione cristiana come religione di Stato. Ma l'Impero Romano era ormai in declino, fu così che nel 468, la Sicilia e Siracusa, passarono sotto la dominazione dei Vandali. Seguirono poi gli Ostrogoti. L'Impero Romano d'Occidente era difatti caduto.

Età medievale[modifica | modifica wikitesto]

Hexagram di Costante II, rappresentato insieme al figlioCostantino IV.
I conflitti navali tra Bizantini e Arabi dal VII secolo a1050 ca.

Nel 535, Siracusa venne conquistata, insieme alla Sicilia, dal generale bizantino Belisario, mandato sull'isola con il compito di riconquistare l'Italia e portarla sotto l'influenza dell'imperatore di BisanzioGiustiniano I. Nel 663, l'imperatore Costante II, per un suo preciso disegno politico che intendeva sconfiggere i Longobardi in Italia e porre il Paese sotto dominazione bizantina, decise di trasferire la sua corte imperiale a Siracusa; vicina a Roma e fortemente ellenizzata, così la città divenne in quel periodo "Capitale dell'Impero dei Romani". Ma il popolo mal sopportò tale imperatore, a causa delle sue vessazioni con le tasse, così un giorno, un membro della sua corte, tale Mecezio, lo fece assassinare da un suo servitore. Dopo la sua morte si fece incoronare nuovo Imperatore (anche se alcuni dicono che venne costretto all'incoronazione), ma il suo regno durò meno di un anno, infatti truppe provenienti dall'Italia, dall'Africa e dalla Sardegna marciarono su Siracusa e destituirono l'usurpatore. Nel frattempo l'erede legittimo,Costantino IV, venne a riprendersi la corona e riportò la sede imperiale a Costantinopoli. Siracusa venne nominata in quel periodo "Capitale del Thema Sikelia" (istituito sotto l'impero di Giustiniano II); il thema comprendeva la Sicilia, il ducato di Calabria e il ducato di Napoli. In città risiedeva lo Strategos bizantino.

Dopo vari contrasti fra Costantinopoli e Siracusa, il thema di Sikelia si dichiarò indipendente da Bisanzio. Si insediò dunque in città Eufemio di Messina, militare esperto, il quale ribellandosi ai Bizantini si dichiarò in Siracusa imperatore di Sicilia. Ovviamente tale mossa gli attirò contro le ire dell'Impero. Venne costretto a fuggire in Africa, qui chiese aiuto all'emiroaghlabide di QayrawānZiyadat Allah I, per cacciare i Bizantini dalla Sicilia.

Quando la basilissa Irene d'Atene usurpò il trono al figlio, divenne la prima donna a regnare con pieno titolo sull'Impero bizantino. Il trono fu subito minacciato dai cinque fratelli dell'imperatore Leone IV: Niceforo, Cristoforo, Niceta, Antimo ed Eudocimo. La rivolta fallì e Irene punì i cinque cognati costringendoli a farsi preti. Alla congiura partecipò anche lo strategosdi Sicilia Elpidio. Irene fece arrestare e torturare la famiglia di questi e, per catturarlo, inviò una grossa flotta al comando del patrizio Teodoro che, dopo diversi combattimenti, riuscì a recuperare la Sicilia; Elpidio si rifugiò in Africa, dove gli Arabi lo trattarono come se fosse basileus dei romei e addirittura, pare, lo avrebbero incoronato.

Ben presto l'iniziativa araba finì per avviare un tentativo di conquista (nell'830 giunse un secondo contingente dal Nord Africa[15]) ed Eufemio, che nel frattempo era stato estromesso dagli Arabi e aveva cercato di riprendere contatti con i Greci, fu infine ucciso a Castrogiovanni (Enna) da cittadini fedeli a Bisanzio (828).[16]

Siracusa cadde in mano araba nell'878, dopo un lungo e sofferto assedio (detto "assedio di Siracusa"), condotto dal governatore Giafar Ibn Muhammed e narrato dal monaco siracusano Teodosio.[15][17]

La città, per millecinquecento anni, era stata la più importante dell'intera Sicilia (all'epoca superava la stessa Roma per fasto). Dopo la conquista di Siracusa, gli Arabi posero la capitale ad Agrigento (ribattezzata Girgenti) e in breve si formò una sorta di rivalità con l'altro principale centro politico, Palermo.[15]

Gli Arabi divisero la Sicilia in tre grandi zone di controllo: Val di MazaraVal Demone e Val di Noto; Siracusa divenne capitale della Val di Noto. Durante la dominazione musulmana venne a Siracusa il generale bizantino Giorgio Maniace, esso riconquistò, nel 1040, parte della Sicilia Orientale, ma a causa di contrasti interni nell'esercito bizantino, le riconquiste durarono poco. L'emiro Ibn ath-Thumna, (signore di Siracusa, Noto e Catania) nel 1061, per avere vittoria su una contesa interna con un altro emiro di Sicilia, chiama in suo aiuto i Conti di Altavilla, fu così che il conte normanno Ruggero, giunge in Sicilia. I normanni conquistata Palermo, e gran parte dell'isola, si diressero verso Siracusa.

Con i normanni Siracusa ritrova una classe dirigente di religione cristiana. L'imperatore Enrico VI di Svevia, figlio del famoso sovrano tedesco Federico I detto Barbarossa, in cambio di favori, consegna la città di Siracusa in mano alla Repubblica di Genova, la quale si scontrò con Pisa, per averne la guida. Dopo 15 di permanenza genovese in città, l'imperatore svevo-normanno, Federico II, volle riportare Siracusa sotto il controllo del suo Impero, quindi obbligò i genovesi a lasciarla. Per opera di Federico II viene costruito in quest'epoca il Castello Maniace. E proprio questo castello sarà la sede della Camera Reginale durante l'epoca della Sicilia spagnola; essa venne infatti istituita dal re Federico III d'Aragona, come dono alla regina consorte Eleonora d'Angiò, passata di regina in regina, con tale sede si amministrava Siracusa e parte del territorio circostante.

Età moderna[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia del Re Francesco I di Borbone, l'ultimo a destra è Leopoldo, che diverrà in seguito Conte di Siracusa.
La lapide posta sotto il palazzo beneventano che ricorda la visita del Re Ferdinando III di Borbone, nel 1806 a Siracusa

Nel 1492, con l'editto spagnolo, per il quale tutti gli ebrei vennero cacciati dalla Sicilia, scomparì anche la comunità ebraica di Siracusa, una delle più antiche d'Europa. Nel 1678 la città fu dichiarata Piazza d'armi, questo comportò un peso militare sulla popolazione che dovette sostenere le spese di tale decisione voluta dal re di Spagna come punizione per la ribellione di Messina, la quale provò a cacciare gli spagnoli organizzando una rivolta. Dopo il disastrosoterremoto del 1693, la città dovette essere ricostruita, il che fu fatto adottando lo stile Barocco, che in Siracusa ebbe notevole fioritura.
Con il Trattato di Utrecht, nel 1713, la Spagna rinunciò alla Sicilia, che passò ai Savoia, i quali grazie al Trattato dell'Aia furono sostituiti dagli austriaci. Siracusa divenne piazzaforte dell'Austria.
Nel 1734 iniziò l'epoca Borbonica, con il primo re Carlo I di Borbone.
Siracusa, anche se in quel periodo risentiva delle restrizioni subite dal contesto storico ed economico, rimaneva comunque porto importante; nel 1798 approdò Orazio Nelson, l'ammiragliobritannico che sconfisse Napoleone Bonaparte in Egitto; i siracusani riempirono di provviste Nelson e le sue navi.
Gli ultimi anni Borbonici furono per Siracusa di estrem sofferenza; Nel 1837, in città scoppiò un'epidemia di colera. Dei rivoluzionari siracusani nel frattempo si ribellarono al governo borbonico. Re Ferdinando II di Borbone fece quindi declassare la città, togliendole il titolo di "Capovalle", assegnandolo a Noto, unica cittadina a non aver provocato moti anti-borbonici.
Era il 4 agosto 1837 quando il maresciallo di Campo Marchese Del Carretto, dichiarava Siracusa città scellerata per aver partecipato ai moti rivoluzionari per l'unità d'Italia.[18]
Inizia per Siracusa un periodo molto difficile; le vennero date imposte da pagare, non venne ascoltata nei suoi reclami, veniva contraddetta nei Consigli. La sua Diocesi venne dimezzata; Noto diventò anche sede vescovile.
Durante il periodo del 1848, l'anno conosciuto come la Primavera dei Popoli per via dei moti rivoluzionati scoppiati in tutta Europa e partiti proprio dalla Rivoluzione Siciliana, Siracusa chiese ed ottenne dal nuovo governo rivoluzionario con a capo Ruggero Settimo, di poter riacquistare il titolo di Capovalle.
Ma la ripresa durò poco, infatti le monarchie d'Europa si ribellarono e repressero con la violenza i tanti moti rivoluzionari che si erano accesi un po' ovunque. Siracusa venne dunque costretta alla resa, e dovrà aspettare la nascita dell'Italia per vedersi nuovamente riconosciuto il titolo di "città capoluogo"[19].

Età contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

Firma dell'armistizio, Il generaleCastellano ed il generale Eisenhower,Cassibile 3 settembre 1943.

Dopo l'unità d'Italia, Siracusa conobbe, come tutto il Sud, il fenomeno dell'emigrazione di massa verso il Nord, a causa di una malagestione del neo-governo monarchico italiano; è questo il tempo in cui nasce la famosa Questione meridionale.
I Paesi verso i quali migrarono i siracusani furono le Americhe, il Nord Europa ma anche l'Australia.
Nell'epoca fascista Siracusa assume un ruolo molto importante per il regime, essendo la sua posizione geografica predisposta alla rotta tra l'Italia e l'Africa. Benito Mussolini verrà due volte in città, il re Vittorio Emanuele III la visiterà fino al 1942, durante il conflitto bellico dellaseconda guerra mondiale. Siracusa venne occupata dagli Alleati il 9 luglio 1943; in un primo momento ospitò l'AMGOT, ovvero il Governo Alleato, la cui sede fu poi trasferita a Palermo, quando la città venne liberata dal nazi-fascismo. Il 3 settembre 1943, si firmò a Cassibilel'armistizio tra l'Italia e gli Alleati (Stati UnitiRegno UnitoFrancia).
Finita la guerra, Siracusa conobbe un periodo di ricostruzione e nuove speranze. Negli anni sessanta arrivò poi l'industria petrolchimicache da un lato portò benessere economico e dall'altro inquinamento della zona di Priolo-Melilli-Augusta.

Visuale della Siracusa odierna

La Siracusa contemporanea attraversa un periodo di generale difficoltà; dovuta principalmente all'economia: la città ha infatti un tasso di disoccupazione lavorativa molto alto, questo costringe molti siracusani a dover emigrare per poter lavorare, oppure a dover faticare per trovare un posto di lavoro all'interno della città. La città ha avuto negli anni 2000 un sensibile risveglio: Nel 2005 l'UNESCO inserisce Siracusa tra i Patrimoni Mondiali dell'umanità, per l'occasione viene in visita il presidente della Repubblica ItalianaCarlo Azeglio Ciampi; Nel 2009 presso il Castello Maniace viene ospitato il G8 Ambientale, che rende per tre giorni la città protagonista di un evento di portata internazionale e propositivo che porta le autorità politiche siracusane a ristrutturare tutti i preziosi monumenti d'Ortigia, rendendo finalmente giustizia a quelle opere d'arte che non meritano d'essere abbandonate all'incuria del tempo.
Nel primo decennio degli anni duemila Siracusa si dedica alla voce del "Turismo", comprendendo che essa può risollevare non solo l'economia della città, ma anche lo stato sociale della popolazione.
Sperando sempre in una maggiore attenzione per il patrimonio aritistico-culturale che detiene, il quale è bene pubblico.
Nascono diverse iniziative culturali, che vengono portate avanti, pur nel contesto di difficoltà economica, cresce l'espansione della tecnologia moderna, nascono infatti nuovi progetti legati al web e alla rete. Nel 2012 Siracusa viene selezionata dal programma statunitense IBM Smarter Cities Challenge 2012 insieme ad altre 32 città nel mondo; con il fine di sviluppare le sue potenzialità e possibilità e renderla una città vivibile e preparata per il futuro. Nel 2013 la città vince al primo posto la competizione.
Nel 2013 la città si candida quale capitale della cultura europea 2019, ma non supera le selezioni.


Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Stemma del Comune
Gonfalone del Comune

La descrizione dello Stemma del Comune di Siracusa, citata nel terzo articolo dello Statuto Comunale:[20]

« Di verde all'aquila al naturale, al volo abbassato e con l'ala sinistra chiusa, cimata di corona regia, caricata nel petto di un castello d'oro, torricellato, afferrante con gli artigli d'oro i fulmini di Giove dello stesso. Sotto lo scudo una lista d'azzurro con la scrittaS.P.Q.S. »
(Decreto dell'8 dicembre 1942[21])

L'aquila è secondo la mitologia greco-romana, la portatrice dei fulmini di Giove, veniva anche raffigurata con i fulmini tra gli artigli: così com'è nello stemma comunale di Siracusa.
La fortezza che porta dipinta nel petto costituisce il compendio ideologico della figura della città. Come l’Aquila superava tutti gli uccelli, così Siracusa era “reina universal di forza”.
È oggetto di riflessione il fatto che nello stemma di Siracusa, l’aquila non ha le ali aperte in volo spiegato ma al volo abbassato e con l'ala sinistra chiusa.
Lo sfondo dello stemma è di colore verde, il quale simboleggia: il colore della Terra, delle piante e degli alberi; è paragonato allo smeraldo; tra i pianeti è attribuito a Venere; fra le stagioni alla primavera; per questo significa allegria e speranza.
Lo scudo è di forma sannitica.
Il motto posto sotto lo scudo, su di una lista di colore azzurro, reca la scritta S.P.Q.S, che in lingua latina significa Senatus PopulusQue Syracusanus, tradotto in italianoIl Senato e il Popolo Siracusano.[22]