Rieti

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Rieti
comune
Rieti – Stemma Rieti – Bandiera
(dettagli)  
Panorama del centro storico di Rieti visto da Colle San Mauro (a Est della città)
Panorama del centro storico di Rieti visto da Colle San Mauro (a Est della città)
Localizzazione
Stato Italia Italia
Regione Lazio Coat of Arms.svg Lazio
Provincia Provincia di Rieti-Stemma.png Rieti
Amministrazione
Sindaco Simone Petrangeli (SEL) dal 21/05/2012
Territorio
Coordinate 42°24′09.32″N12°51′38.88″ECoordinate42°24′09.32″N 12°51′38.88″E (Mappa)
Altitudine 405 m s.l.m.
Superficie 206,46 km²
Abitanti 47 690[1] (28-02-2015)
Densità 230,99 ab./km²
Frazioni Vedi elenco
Comuni confinanti Belmonte in Sabina,CantaliceCasperiaCastel Sant'AngeloCittaducale,Colli sul Velino,ConcervianoContigliano,GreccioLongone Sabino,MiciglianoMonte San Giovanni in Sabina,Montenero SabinoPoggio BustoneRivodutri,RoccanticaStroncone (TR),Terni (TR), Torricella in Sabina
Altre informazioni
Cod. postale 02100
Prefisso 0746
Fuso orario UTC+1
CodiceISTAT 057059
Cod. catastale H282
Targa RI
Cl. sismica zona 2A (sismicità media)
zona 2B (sismicità media)
Cl. climatica zona E, 2 324 GG[2]
Nome abitanti reatini
Patrono santa Barbara
Giorno festivo 4 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Rieti
Rieti
Posizione del comune di Rieti nell'omonima provincia
Posizione del comune di Rieti nell'omonima provincia
Sito istituzionale

Rieti (Riete in reatino, IPA[ri'εte]Ascolta[?·info]) è un comune italiano di 47 690 abitanti[3] del Lazio, capoluogo dell'omonima provincia.

Ritenuta dagli autori dell'età classica il centro geografico d'Italia (Umbilicus Italiae)[4][5], Rieti sorge lungo una fertile pianura alle pendici del Monte Terminillo, sulle sponde del fiume Velino, in un territorio ricco d'acqua che fornisce alla Capitale molta dell'acqua potabile di cui necessita.

Di origini ancor più antiche di Roma, fu fondata all'inizio dell'età del ferro e divenne un'importante città dei Sabini. Fu conquistata daiRomani nel 290 a.C e dopo la caduta dell'impero dai Visigoti; sotto i Longobardi fu gastaldato nel Ducato di Spoleto. Entrata a far parte dello Stato Pontificio, costituiva un territorio di frontiera con il Regno di Napoli e nel XIII secolo fu frequentemente sede papale. Dopo l'annessione nel 1860 al Regno d'Italia fu aggregata alla provincia di Perugia in Umbria, finché nel 1927 fu istituita la provincia di Rieti passando nel Lazio.

È caratterizzata da estati calde e da inverni con temperature notturne spesso inferiori allo zero. La bellezza del paesaggio e la quiete dei luoghi ne fanno un posto vivibile e meta privilegiata di molti turisti, provenienti soprattutto dalla vicina Roma.

 

Indice

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Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Piana Reatina.
Il fiume Velino attraversa Rieti
Il massiccio del Terminillo visto dalla Piana Reatina

Il centro di Rieti sorge a un'altitudine di 405 m s.l.m.[6] su una piccola altura nell'angolo sud-est della pianura denominata Piana Reatina, ai piedi dei colli San Mauro (o dei Cappuccini), Sant'Antonio del Monte e Monte Belvedere. La piana si estende per circa 90 km² ed è racchiusa dai Monti Reatini (tra cui il Monte Terminillo) ad est, dai Monti Sabini ad ovest ed è tagliata dalfiume Velino che riceve in essa le acque dei fiumi Salto e Turano.

L'estensione dell'antico Lacus Velinus

La piana anticamente era occupata dalle acque del Lacus Velinus; fu bonificata in età romana aprendo un varco tra il calcare accumulatosi nei secoli presso Marmore, generando cosìl'omonima cascata. Di questo lago oggi restano specchi d'acqua minori: il lago di Piediluco(provincia di Terni), quello di Ventina e i laghi Lungo e di Ripasottile[7], gli ultimi due oggi protetti dall'omonima riserva naturale.

Rieti si trova in una zona assai ricca d'acqua: appena fuori dall'abitato si trovano le Fonti di Cottorella, che forniscono un'acqua oligominerale; nel limitrofo comune di Cittaducale si trovano lesorgenti del Peschiera, che con l'omonimo acquedotto forniscono molta dell'acqua necessaria a Roma (circa 550 milioni di metri cubi l'anno[8]); a Cotilia si trovano delle importanti terme e sorgenti di acqua solfurea. Nella parte settentrionale della valle si trovano le Sorgenti di Santa Susanna, con una portata di 5 mc/s, mentre 2 km ad est della città a quota 400 m s.l.m. si trovano le Sorgenti del Cantaro, che hanno una portata di circa 500 litri al secondo e sono probabilmente alimentate da una sorgente geologica posta a quota 450 m presso Vazia[9].

In base alla Carta Geologica d'Italia redatta dal Servizio Geologico d'Italia il terreno su cui sorgono il centro e la periferia di Rieti è costituito da "alluvioni fluviali recenti terrazzate" e "fluvio-lacustri recenti", mentre le zone vicine ai laghi sono costituite da "terreni grigi scuri e bruni limnopalustri" e "luoghi torbosi".[10]

La natura dei terreni fa sì che la zona della conca reatina sia una zona a elevato rischio idrogeologico[11], incluso, secondo i dati 2008 di Legambiente, il Comune di Rieti[12].

Il territorio circostante il comune di Rieti è caratterizzato da massicci montuosi che superano duemila metri: il Terminillo i monti della Duchessa e i monti della Laga (2458 m), i più alti del Lazio.

Classificazione sismica: Zona 2 (sismicità media)[13]

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Rieti.

Il clima è continentale di fondovalle: rigido in inverno (che dura 140 giorni), caldo in estate con ampie escursioni termiche che ne fanno il secondo capoluogo di provincia, dopo L'Aquila, con le temperature minime più basse da aprile a settembre. Piogge superiori a 1.000 mm annui, con due massimi, il principale in autunno e il secondario in tarda primavera. Nebbie frequenti e raramente persistenti per l'intera giornata. Nevicate più rare nel fondovalle, principalmente con circolazione da nord-ovest, numerose sui rilievi circostanti. Temporali estivi frequenti. Nel 2008 temperatura media annua +12,7 °C, minima -10,3 °C, massima +35,4 °C, pioggia caduta 1.411 mm in 106 giorni, escursione media giornaliera 13,9 °C, escursione media in agosto 19,2 °C, 3 mesi (gennaio, febbraio e dicembre) con media delle temperature minime inferiore a zero gradi, 7 mesi senza gelate, temperatura massima del giorno più freddo +3,3 °C, temperatura minima del giorno più caldo +17,8 °C[14]. L'inverno reatino dura 4 mesi. Record del freddo nel 1956, nel 1985 e nel febbraio 2012: risp. -20 °C, -18 °C, -15 °C, con accumuli nevosi al suolo compresi tra 40 e 70 cm. L'estate dura in media 100 giorni.


Storia[modifica | modifica wikitesto]

Preistoria[modifica | modifica wikitesto]

L'antica Reate, secondo la leggenda fondata dalla dea Rea, da cui il nome della città, sorse, all'inizio dell'età del ferro, intorno al IX-VIII secolo a.C. Probabilmente in origine le terre intorno a Rieti furono abitate dagli umbri, per essere poi conquistate dagli aborigeni[15], presso i quali Rieti assunse particolare importanza dopo che vi si rifugiarono gli abitanti di Lista, e dopo ancora conquistata dai Sabini[16], come suggeriscono i ritrovamenti archeologici, arrivarono fino ai territori vicini al Tevere.

Età antica[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Ratto delle sabine.
Plastico della città durante l'epoca romana, museo archeologico di Rieti

Così come la fondazione della città si perde nella leggenda, anche i primi contatti con Roma non hanno contorni definiti. Il ratto delle sabine è infatti un avvenimento leggendario, anche se si basa su fatti accaduti: la città di Roma era infatti sorta da poco e Romolo, in cerca di alleanze e, per popolare la città, pensò di sfruttare la festa della consulia, alla quale parteciparono i Sabini, per rapire le donne di cui Roma aveva bisogno per crescere. La conseguenza fu la guerra fra Roma e i suoi vicini, i quali, ad eccezione dei Sabini, vennero sconfitti. Lo scontro si fermò quando le donne rapite si gettarono fra le armi dei contendenti imponendo la tregua fra Romolo e Tito Tazioe la nascita di una collaborazione fra i due popoli.

Rieti e il suo territorio vennero conquistati e assoggettati a Roma nel 290 a.C.[17] per opera del console Manio Curio Dentato, rimanendo prefettura fino al 27 a.C. e divenendo poi Tribus Quirinae. Il restante territorio abitato dai sabini fu poi rapidamente assoggettato da Roma. Al console romano si deve la bonifica dell'antico lacus Velinus, operata facendo confluire le acque nel vicino fiume Nera e dando così vita alla cascata delle Marmore. Nel corso del tempo molte furono le antiche famiglie sabine che ascesero al successo nella città di Roma e ne seguirono le sorti. Tra queste va menzionata la Gens Flavia, il cui esponente più noto, l'Imperatore Tito Flavio Vespasiano, diede inizio alla costruzione del Colosseo, o "Anfiteatro Flavio", a Roma. Viene inoltre sovente ricordato con l'appellativo "il Reatino" il poeta e scrittore romano Marco Terenzio Varrone, nato a Rieti nel 116 a.C. a cui occasionalmente si è fatto riferimento quale "padre della Romana erudizione".

Nella tarda antichità (VI secolo circa) Rieti vide l'arrivo dei Longobardi, che nel 568 avevano fatto il loro ingresso nella penisola. Barbari e pagani, ebbero ben presto a convertirsi al cristianesimo per mezzo dell'opera dei monaci benedettini della vicina Abbazia di Farfa. Nel 592 d.C. la Sabina divenne parte del Ducato di Spoleto e Rieti fu sede di ungastaldato.

Medioevo[modifica | modifica wikitesto]

Le origini del nome

Sull'origine del nome Reate, con cui la città era nota in età romana, esistono più ipotesi.

Dopo il saccheggio dei saraceni, avvenuto durante il X secolo, la città fu ricostruita. La figura del Vescovo assunse importanza fondamentale con la ricostruzione della cattedrale nel 1109. Il secolo successivo fu un periodo di splendore per la città di Rieti. Il rinnovo urbano coincise, del resto, con la presenza nei santuari circostanti il territorio di S. Francesco d'Assisi che, come con la città di Soriano nel Cimino (VT), dove venne confermato il suo ordine da Papa Niccolò III, ebbe un rapporto privilegiato con Rieti e con il territorio reatino. A tal proposito, basti menzionare l'anno 1223, passato alla storia per la realizzazione nel santuario di Greccio del primo presepe vivente, ancor oggi simbolo mondiale della cristianità. Il 29-V-1289Carlo II d'Angiò, figlio di Carlo I d'Angiò fratello del Re di Francia Luigi IX il Santo, venne incoronato nella Cattedrale della città Re di Puglia, di Sicilia e di Gerusalemme da Papa Nicolò IV.

Età moderna e contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

Il XVI secolo si caratterizzò per l'emergere di grandi proprietari terrieri quali i Vincentini, i Vecchiarelli, i Potenziani, che, usufruendo della fertile pianura reatina ancora in corso di bonifica, diedero vita spesso ad aziende agrarie. Storicamente la piana reatina fu nota, nel XVIII secolo, per la quantità di guado presente nel territorio lacustre, che servì a tingere di blu le divise delle truppe napoleoniche. Annessa al dipartimento del Tronto durante il Regno Italico, divenne ben presto centro della delegazione omonima della Sabina. Il 7 marzo 1821 la battaglia di Rieti vide la sconfitta delle truppe di Guglielmo Pepe per opera degli austriaci guidati dal generale Johann M. Von Frimont.

Fotografia aerea del bombardamento dell'aeroporto di Rietida parte di aerei Baltimore e Curtiss Kittyhawk della Royal Air Force, durante la seconda guerra mondiale

L'esercito italiano fece ingresso a Rieti il 23 settembre 1860[19][20][21]; l'Unità d'Italia vide l'annessione della città e della Sabina nella provincia di Perugia. Le vicende di questo periodo portarono a profondi mutamenti socio-economici, ma il ruolo della città rimase marginale. Alla figura di Giacinto Vincenti si deve un tentativo di rinnovamento, tramite la fondazione di un'azienda agraria aperta a nuovi tipi di colture; degno di menzione è anche il principe Giovanni Potenziani, che seguendo l'esempio del Vincenti avviò la coltivazione dellabarbabietola da zucchero. A questa pianta rimarrà legata per moto tempo la città e così la sua l'industria: nel 1873 fu inaugurato il primo[22] zuccherificio italiano, che dal 1887 grazie ad Emilio Maraini iniziò a produrre su scala nazionale. Grazie agli studi di Nazareno Strampelli, a Rieti in quegli anni vennero realizzate varietà di grano ad alta produttività e resistenti a fattori ambientali ostili.

Nel novecento Rieti vide lo scorporo del suo territorio da quello abruzzese e umbro. Inoltre nel 1923 ci fu l'inserimento nella provincia di Roma, poi, il 2 gennaio 1927, ci fu l'istituzione di una propria provincia[23], per atto diretto di Benito Mussolini, che permise alla città di dar vita a un processo di crescita più efficace. L'industrializzazione reatina fu poi legata ad un'altra azienda, la Supertessile, uno stabilimento per la produzione della seta artificiale.

Durante la seconda guerra mondiale, il 6 giugno 1944 la città subì un bombardamento sull'area del quartiere Borgo[24] che causò numerose vittime e rase al suolo parte del rione.

A partire dagli anni sessanta una spinta ulteriore verso la crescita industriale si ebbe con la nascita del nucleo industriale di Rieti-Cittaducale, grazie anche ai contributi dellaCassa del Mezzogiorno. Tuttavia in seguito, complici l'interruzione dei finanziamenti dell'ente pubblico e soprattutto la mancanza di collegamenti, le industrie sono andate incontro a una crisi che dura ancor oggi. Zone come quella dello zuccherificio, chiuso e in rovina ma in piedi e quella della vecchia Supertessile, che nel corso del tempo ha cambiato più volte nome e che ormai sembra essere arrivata alla fine della sua storia, sono state inglobate dalla città ed è in corso una valutazione sulle sorti che tali aree seguiranno.