Ravenna

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Ravenna
comune
Ravenna – Stemma Ravenna – Bandiera
Piazza del Popolo
Piazza del Popolo
Localizzazione
Stato Italia Italia
Regione Regione-Emilia-Romagna-Stemma.svg Emilia-Romagna
Provincia Provincia di Ravenna-Stemma.png Ravenna
Amministrazione
Sindaco Fabrizio Matteucci(centrosinistra) dal 06/06/2006
Territorio
Coordinate 44°25′04″N 12°11′58″ECoordinate44°25′04″N 12°11′58″E (Mappa)
Altitudine m s.l.m.
Superficie 653,82 km²
Abitanti 164 854[1] (31-3-2015)
Densità 252,14 ab./km²
Frazioni vedi sezione
Comuni confinanti AlfonsineArgenta (FE),BagnacavalloBertinoro(FC), CerviaCesena (FC),Comacchio (FE), Forlì (FC),Russi
Altre informazioni
Cod. postale per zone (da 48121 a 48125)
Prefisso 0544
Fuso orario UTC+1
CodiceISTAT 039014
Cod. catastale H199
Targa RA
Cl. sismica zona 3 (sismicità bassa)
Cl. climatica zona E, 2 227 GG[2]
Nome abitanti ravennati (antico: ravegnani)
Patrono sant'Apollinare
Giorno festivo 23 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Ravenna
Ravenna
Posizione del comune di Ravenna nell'omonima provincia
Posizione del comune di Ravenna nell'omonima provincia
Sito istituzionale
« […] qui dove un'antica vita
si screzia in una dolce
ansietà d'Oriente »
(Eugenio MontaleLe occasioni/Dora Markus, vv. 11-13)

Ravenna (/raˈvenna/Ascolta[?·info]Ravêna in romagnolo) è una città di 164 854 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia inEmilia-Romagna.

È la città più grande e storicamente più importante della Romagna; il suo territorio comunale è il secondo in Italia per superficie, superato solo da quello di Roma e comprende nove lidi della riviera romagnola. Ravenna, nella sua storia è stata capitale tre volte: dell'Impero romano d'Occidente (402-476),[3] del Regno degli Ostrogoti (493-553) e dell'Esarcato bizantino (568-751).

Per le vestigia di questo luminoso passato, il complesso dei primi monumenti cristiani di Ravenna è inserito, dal 1996, nella lista deisiti italiani patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, come sito seriale "Monumenti paleocristiani di Ravenna".

Nella seconda metà del XX secolo la città ha conosciuto un periodo di grande espansione. Alla crescita demografica si è affiancata una serie di progetti architettonici che si concentrano in particolare attorno al canale Candiano, che collega la città al mare Adriatico. La darsena di città e le antiche zone portuali sono al centro della rivoluzione urbanistica che la città conoscerà nei primi decenni delXXI secolo con la creazione di zone verdi, viali, zone a carattere commerciale, del polo nautico e del Tecnopolo per l'energia.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il centro città si trova a km dal mare Adriatico, al quale è collegato per mezzo del canale Candiano. Propaggini urbane si estendono fino al mare attraverso il porto di Ravenna.

Le spiagge ravennati vengono chiamate "lidi", amministrativamente sono classificate come frazioni. I nove lidi ravennati sono definiti, in base alla posizione rispetto al canale portuale, in "Lidi Nord" o "Lidi Sud".

Lidi Nord: Casal BorsettiMarina Romea e Porto Corsini[4].
Lidi Sud: Marina di RavennaPunta Marina TermeLido AdrianoLido di DanteLido di Classe e Lido di Savio.

Il paesaggio nelle frazioni poste sul litorale presenta elementi caratteristici. Nei lidi nord si incontrano ampi specchi d'acqua come l'oasi WWF di Punte Alberete inserita nella spettacolare Pineta di San Vitale. A sud l'elemento predominante è la Pineta di Classecitata da Boccaccio nel Decamerone e da Dante nella Divina Commedia.

I lidi Sud sono inoltre quelli con la più marcata impronta turistica con una notevole offerta di alberghi, ristoranti e divertimenti, l'ultimo lido ravennate, Lido di Savio confina con Milano Marittima, celeberrima località balneare.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Il clima di Ravenna è influenzato dal mare Adriatico, che dista solo 8 km dal centro abitato. La città ha in inverno un clima abbastanza mite, circa 9/11 °C (anche se nel 2010 è stata registrata una temperatura minima di −7 °C e ci sono state frequenti intense nevicate in più annate). Il mare non è sempre un elemento vantaggioso: infatti d'estate l'aria è molto umida, con il tasso di umidità tra il 60% e l'80%. Per via della presenza delle Alpi a Nord e degli Appennini a Sud, infatti, la Pianura Padana è una regione geografica chiusa, ad eccezione del lato Est (quello di Ravenna), dal quale arrivano i venti freddi dell'Europa orientale (per questo motivo la città è soggetta a forti venti in determinati periodi dell'anno e a gelate frequenti in Inverno).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Ravenna.

Insediamento di epoca remota, il toponimo si ritiene derivi da un prelatino "*rava", probabilmente di origine umbra, che in origine designava un "dirupo prodotto da acqua che scorre" e successivamente "canale, palude, bassura, fanghiglia", unito ad un suffisso "-enna", di origine etrusca.

Fin dalla preistoria il tratto della Val Padana su cui sorse Ravenna fu caratterizzato dalle frequenti esondazioni dei brevi fiumi ad andamento torrentizio che scendono dall'Appennino verso il mare Adriatico. Ciò portò alla formazione di ampie zone lagunari, che da Ravenna si estendevano fino a lambire il Po (che sfociava più a sud rispetto al corso attuale), creando un vasto agglomerato lagunare chiamato Valle Padusa.

Storia antica[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Ravenna romana.

Mancano testimonianze archeologiche della fondazione di Ravenna. Le origini sono incerte. I primi insediamenti della zona furono opera di TessaliEtruschi ed Umbri, successivamente sul suo territorio si insediarono anche i Galli Senoni, specialmente dal fiume Montone verso sud, comprendendo tutto l'Ager Decimanus, ovvero la campagna verso Forlì, il territorio cosiddetto delle Ville Unite, che non era un territorio lagunare rispetto invece alle zone a nord. L'abitato consisteva di palafitte distribuite su una serie di piccole isole situate all'interno della Valle Padusa, una situazione simile alla Venezia di secoli dopo.

La caratteristica fondamentale di Ravenna per tutta l'antichità fu proprio quella di essere circondata dalle acque ed accessibile solo dal mare. Tale peculiarità non passò inosservata ai Romani, e l'imperatore Cesare Ottaviano Augusto dislocò qui la flotta militare dell'alto Adriatico. Per questo fine l'imperatore fece eseguire importanti lavori di sistemazione idraulica: fece scavare la Fossa Augustea, un canale che collegava il Po con l'ampio specchio di acqua a sud di Ravenna e qui fondò il porto di Classe. Il porto fu realizzato con i criteri di una poderosa macchina militare. Secondo Plinio il Vecchio, poteva contenere fino a 250 triremi e 10 000 marinai o classari destinati al controllo di tutto ilMediterraneo orientale (la base destinata al controllo del Mediterraneo occidentale era invece il porto di Miseno).

Ai tempi dell'Impero romano la città crebbe di importanza: il porto militare divenne anche porto commerciale con traffici mercantili verso tutto il Mediterraneo. Da qui probabilmente partì l'imperatore Traiano per le due spedizioni del 102 e del 105 d.C. che si sarebbero concluse con la conquista della Dacia. Nel 402 l'imperatore dell'Impero romano d'Occidente Onorio trasferì a Ravenna la residenza imperiale da Milano, per sfuggire alle minacce di Alarico. In questo periodo il vescovo della città divenne metropolita, e la città visse una fase di espansione con l'edificazione dei terreni presso la cattedrale Ursiana (attuale Duomo) e verso Nord. Tuttavia, nello stesso periodo, l'interramento della laguna causato dagli apporti alluvionali dei fiumi rese progressivamente inutilizzabile il porto di Classe.

A Ravenna si decisero le sorti dell'Impero d'Occidente allorché nel 476 venne deposto l'ultimo imperatore, Romolo Augusto, per mano di Odoacre, re degli Eruli. Il regno di Odoacre ebbe vita brevissima e il re dei Goti Teodorico, nel 493, rivendicò il controllo della città, dopo un lungo assedio. Il sovrano goto, che morì nel 526, si distinse per una politica di distensione soprattutto dal punto di vista religioso. La presenza di una vasta comunità di cristiani ariani portò alla costruzione di numerosi edifici di culto, e la città si arricchì di opere e cultura.

L'esarcato[modifica | modifica wikitesto]

Giustiniano in un mosaico a San Vitale.
Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Ravenna bizantina.

Divenuto imperatore d'Oriente Giustiniano I, avviò un programma politico mirato alla riconquista di quei territori dell'Impero romano d'Occidente occupati da regni barbarici (Ostrogoti in Italia, Vandali in Africa e Visigoti in Spagna). Per fare ciò diede l'avvio ad un'offensiva militare nota come guerra gotica. Anche l'Italia rientrò ben presto sotto il controllo dell'impero d'Oriente. Giustiniano stabilì nella penisola un protettorato che ebbe sede a Ravenna, successivamente controllato da esarchi. Giustiniano, inoltre, si preoccupò di fare occupare il soglio vescovile ravennate da Massimiano, suo uomo di fiducia, che assunse, per volontà dell'imperatore e per la prima volta nella storia antica della chiesa, il ruolo di arcivescovo.

Nel 751 l'Esarcato cadde sotto l'offensiva dei Longobardi. Per volontà del re dei Franchi Pipino il Breve, la città nel 754 con il patto di Quierzy passò sotto il controllo del papa. Il patto non fu mai operativo in quanto i Longobardi rimasero in città fino al 756 e successivamente a tale data il potere fu esercitato dagli arcivescovi locali con l'appoggio dell'aristocrazia locale e in forza di antichi privilegi che riconoscevano alla chiesa ravennate l'indipendenza dal papato di Roma (autocefalia). I privilegi di cui gli arcivescovi godevano portarono questi ultimi a posizioni di aperto scontro con i papi romani: essi appoggiarono gli imperatori, dagli Ottoni agli Svevi.

In questo periodo la città fu spogliata di molte opere (arredi, mosaici, marmi, statue), e Classe, saccheggiata e ormai lontana dalla linea di costa, venne definitivamente abbandonata.

Il medioevo[modifica | modifica wikitesto]

Bassorilievo di Dante nella tomba del poeta

Ravenna ebbe un ordinamento comunale, prima sotto il controllo degli arcivescovi e successivamente fra le famiglie nobiliari che ambivano allasignoria. La prima cronologicamente fu la famiglia dei Traversari che resse Ravenna fino al 1275 a cui subentrò la famiglia dei Da Polenta. Fu in questi anni che Dante Alighieri trovò ospitalità a Ravenna e qui morì per la malaria contratta durante un'ambasceria a Venezia per conto proprio della famiglia Da Polenta.

Fra il XIII e il XIV secolo, il letto dei fiumi Montone e Ronco venne modificato, portando i due fiumi ad abbracciare le mura della città prima dello sbocco a mare; la regolazione delle acque migliorò la resa agricola dei terreni circostanti e la sicurezza della città.

La signoria dei Da Polenta durò fino al 1441 anno in cui il controllo della città passò sotto il dominio veneziano. I veneziani governarono Ravenna fino al 1509, e in questo periodo nel centro cittadino vennero edificati diversi palazzi in stile veneziano e fu costruita la Rocca Brancaleone.

Dal Cinquecento ad oggi[modifica | modifica wikitesto]

La città, passata sotto il controllo dello Stato Pontificio nel 1509, fu nel 1512 saccheggiata dall'esercito Francese, in occasione della guerra dellaLega Santa. Ravenna resterà sotto lo Stato Pontificio per i successivi 350 anni.

In questo periodo il progressivo innalzamento del letto dei fiumi Ronco e Montone, ormai pensili intorno alla città, aveva causato diverse alluvioni; al problema si mise fine solo nel XVIII secolo, con la deviazione dei due fiumi che vennero fatti confluire nel canale dei Fiumi Uniti a sud della città. Sul percorso del vecchio letto del fiume Montone venne aperta la nuova darsena, il porto-canale Corsini (dal cognome di papa Clemente XII). Nella città, liberata dalla minaccia delle acque, venne costruito il nuovo Duomo in sostituzione della cattedrale Ursiana, e numerose opere fra cui il tempietto per il sepolcro di Dante.

Dopo il momentaneo dominio napoleonico Ravenna torna nuovamente allo Stato Pontificio finché, nel 1859, in seguito ad un plebiscito, viene annessa al Regno di Sardegna, che diventerà dal 1861 Regno d'Italia.

Ravenna fu insignita del titolo di Città decorate al valor militare per la guerra di liberazione in quanto insignita della Medaglia d'oro al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.

Nel dopoguerra Ravenna ha vissuto di un forte sviluppo industriale grazie anche alla creazione di una raffineria di petrolio, di uno stabilimento petrolchimico e allo sviluppo delle attività di estrazione del gas naturale scoperto nell'entroterra e nel vicino off-shore.