Casale Monferrato (IPA: [kaˈsalemonferˈrato][2], Casal in piemontese, Casà in dialetto monferrino) è un comune italiano di 34.804 abitanti[3] della provincia di Alessandria, in Piemonte.
Sin da quando divenne municipium romano la città è stata il centro più importante del circondario;[4] dopo un periodo di decadenza causata dalla caduta dell'Impero romano d'Occidente e dalle invasioni dei popoli barbari, infatti, divenne un libero Comune e dal XV al XVI secolo fu la capitale dei Paleologi. Successivamente divenne dominio dei Gonzaga, che costruirono una delle più grandi e prestigiose cittadelle europee. Contesa nel corso del XVII e XVIII secolo tra francesi e spagnoli, durante il Risorgimento fu uno dei baluardi difensivi contro l'Impero austriaco.
Nel ventunesimo secolo Casale, collocata all'interno del triangolo industriale Torino-Genova-Milano, è un importante centro industriale noto soprattutto per la produzione di cemento e per la presenza dalla dismessa fabbrica Eternit, che produceva l'omonimo materiale altamente dannoso per l'uomo a causa della presenza di amianto.
Casale è anche conosciuta a livello internazionale come sede delle maggiori industrie italiane del comparto del freddo, in particolare delle vetrine refrigerate e dei camion refrigerati; per questo motivo viene anche definita Capitale del Freddo[5].
Il comune di Casale Monferrato è esteso 86,32 km²[6] e si estende su un'area pianeggiante situata ai piedi delle colline del Monferrato, celebre regione vitivinicola della quale è considerata la capitale storica. La città inoltre sorge su una posizione favorevole poiché si trova a poca distanza dai capoluoghi di Vercelli, Alessandria, Asti e Novara e all'interno del triangolo industriale.
Secondo la Carta Geologica d'Italia, redatta dal Servizio Geologico d'Italia,[7][8] il territorio di Casale Monferrato è formato prevalentemente da alluvioni terrazzate ghiaioso-sabbiose o limose, recenti ed attuali,[7] dei maggiori corsi d'acqua (risalenti all'Olocene recente),[7] alluvioni sabbioso-ghiaiose fissate dagli alvei abbandonati debolmente sospese ed eccezionalmente esondabili (risalenti all'Olocene medio),[7] residui di alluvioni terrazzate sabbioso-ghiaiose sensibilmente sospese sui corsi d'acqua (risalenti all'Olocene antico);[7] in direzione ovest-sud ovest della città vi è la "Formazione di Casale Monferrato" (risalente all'Eocene medio-inferiore),[8] composta da alternanze di calcari più o meno marnosi,[8] arenarie calcaree fini ed arenarie micacee, calcari a Fucoidi e argille plastiche prevalentemente bruno-scure. Sono presenti microfaune ai livelli marnosi (da uno a sei metri di profondità).[8]
Il territorio comunale, sebbene rientri nella Pianura Padana, è situato su una serie di colline di altezza modesta: la casa comunale è posta a 116 m s.l.m.,[6] l'altezza minima raggiunta all'interno del territorio comunale è pari a 96 m s.l.m.,[6] mentre l'altezza massima registra 299 m s.l.m.[6]
Il principale corso d'acqua che attraversa il territorio comunale è il fiume Po. Vi sono inoltre altri 2 corsi d'acqua importanti: il canale Lanza e il canale Mellana che attraversano la città, di portata notevolmente inferiore.
Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Casale Monferrato. |
Secondo la classificazione dei climi di Köppen Casale rientra all'interno del clima temperato ad estate calda (Cfa). In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +0,4 °C; quella del mese più caldo, luglio, è di +22,7 °C. Le precipitazioni si concentrano soprattutto durante la primavera e l'autunno. In inverno possono esserci nevicate, talvolta abbondanti, e frequenti gelate. Viceversa, d'estate l'afa causata dall'alto tasso di umidità può rendere il caldo opprimente. Infine, nei mesi più freddi dell'anno vi sono formazioni di nebbia persistenti anche più giorni.[10][11][12]
CASALE MONFERRATO | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 4,0 | 6,9 | 12,5 | 16,9 | 22,0 | 26,0 | 28,7 | 27,6 | 23,8 | 17,0 | 10,3 | 4,5 | 5,1 | 17,1 | 27,4 | 17,0 | 16,7 |
T. min. media (°C) | -3,2 | -2,0 | 2,5 | 6,7 | 10,7 | 14,5 | 16,7 | 15,8 | 12,8 | 7,9 | 3,9 | -1,2 | -2,1 | 6,6 | 15,7 | 8,2 | 7,1 |
I primi abitanti delle terre casalesi furono i Liguri, i quali si insediarono sulle rive del Po. Erano divisi in tribù: gli Stazielli, gli Insubri, i Libui, i Dutunini, gli Jadatini e i Gabieni. In seguito si stanziarono i Celto-Galli i quali lasciarono vocaboli usati ancora in epoca moderna nella lingua piemontese.[14]
Vennero successivamente conquistati dai Romani che fondarono un municipium sulla zona dell'insediamento chiamato Vardacate.[4] Qui i Romani sconfissero i Cimbri e i Teutoni intorno al 100 a.C.
In seguito alle invasioni barbariche e alla fine dell'impero, si stanziarono, sulla zona del municipium, i Longobardi intorno al 568 circa.
Successivamente, il vescovo di Asti sant'Evasio convertì al cristianesimo il borgo, e fondò la chiesa di San Lorenzo (edificata sul luogo dell'attuale cattedrale).[15]
Il nome di Casale appare per la prima volta in un documento di donazione del diacono Andrea alla canonica di Sant'Evasio, datato 15 agosto 988.[16] Dopo il 1000 Casale ritornò ad essere popolato e nello stesso tempo iniziò ad assumere un assetto istituzionale tipica di un comune medievale.[16] A partire dalla fine dell'XI secolo, però, iniziarono i contrasti con il comune di Vercelli, che culmineranno nel 1215 con la distruzione di Casale ad opera dell'alleanza tra i comuni di Milano, Vercelli, Asti e Alessandria.[16] Nonostante ciò, il borgo e le mura furono ricostruite in tempi brevi.[16] Alla fine del XIII secolo, diventato un comune abbastanza potente, si offrì l'incarico di Capitano generale prima a Guglielmo VII del Monferrato e successivamente a Matteo Visconti.[16]
All'inizio del XIV secolo, a causa delle contese tra le diverse famiglie comunali, si decise di nominare paciere Teodoro Paleologo, figlio dell'imperatore bizantino Andronico II Paleologo e di Violante di Monferrato, giurandogli fedeltà.[17] Successivamente, intorno al 1352, Giovanni II Paleologo ordinò la costruzione di un castello per rafforzare la precedente cinta muraria;[17] nel 1370 i Visconti occuparono Casale, restituendola a Teodoro II Paleologo (assieme al Monferrato) nel 1404.[17]. Nel 1434 Gian Giacomo Paleologo trasferì la capitale del Marchesato del Monferrato a Casale.[17] Durante il regno di Gian Giacomo gli ospedali cantonali di Casale furono riuniti tutti nell'Ospedale di Santo Spirito[17] e, durante il regno del suo successore Guglielmo VIII Paleologo il borgo conobbe la sua massima fioritura:[17] Casale divenne il centro dell'amministrazione del marchesato, furono aperti numerosi istituti formativi e fondate nuove chiese.[17] Nel 1474, tramite una bolla di Papa Sisto IV, la chiesa di Sant'Evasio fu elevata a Cattedrale, nacque la Diocesi di Casale e il borgo fu elevato a Città.[17]
In seguito al il Trattato di Cateau-Cambrésis del 1559 Casale passò sotto il dominio dei Gonzaga di Mantova,[18] che, alla fine del secolo, con il duca Vincenzo I, ingrandirono la struttura difensiva della città e costruirono una delle più potenti e prestigiose cittadelle europee.[18] Durante il periodo della Controriforma la città mutò notevolmente: i cittadini, infatti, capeggiati da Oliviero Capello, si ribellarono al potere assolutista che aveva instaurato Guglielmo Gonzaga, duca di Mantova e di Monferrato, che, tuttavia, dopo alcuni anni riuscì ad imporsi sui cittadini e a togliere alla città tutti i beni e le libertà.[18]
Durante il XVII secolo subì numerosi assedi di spagnoli e francesi,[19]. Durante questo periodo, intanto, la cittadella fu costantemente rinforzata e aggiornata con le più recenti tecniche difensive dell'epoca.[19] Nel 1708 Ferdinando Carlo di Gonzaga-Nevers fu accusato di fellonia contro l'Impero, perse tutti i poteri e i possedimenti, lasciandoli al successore Vittorio Amedeo II, duca di Savoia.[20] L'occupazione di gallo-ispani nel 1745 causò gravi danni a chiese e conventi. Il passaggio completo di Casale sotto i domini di Casa Savoia avvenne nel 1713, e, avendo perso la funzione di capitale, in città terminarono anche le spinte innovative in campo artistico e militare.[20] Dal 12 dicembre 1798 al 17 maggio 1799 Casale, seguendo i fermenti rivoluzionari che in quel periodo si stavano avvicendando in Europa, instaurò la repubblica, issando l'albero della libertà.[21] Successivamente la città fu occupata dagli austriaci e dai russi e rimase in loro possesso fino alla battaglia di Marengo (14 giugno 1800), quando tornò di nuovo nei domini francesi.[21]
Fino a dopo la metà del XIX secolo la città era rimasta cinta delle mura difensive e senza alcun collegamento con l'altra sponda del Po (tranne che un ponte di barche).[22] Su progetto di Matre di Chartres, il 22 agosto 1840 fu inaugurato un ponte sospeso in ferro lungo 228 metri diviso da una colonna centrale a cui si appoggiavano le gomene.[21] Intitolato a Carlo Alberto Re di Sardegna, il ponte durò quarant'anni per poi essere demolito; al suo posto venne eretto un nuovo ponte in ferro più resistente.[21] In città, nel frattempo, dopo la soppressione dei conventi durante i primi anni dell'Ottocento voluta da Napoleone, furono avviati numerosi interventi urbanistici che, tra le altre cose, conferirono a molti edifici civili e sacri un'architettura neoclassica.[21]
Nel 1849, durante la prima guerra d'indipendenza, gli austriaci assediarono Casale e cercarono di renderla un caposaldo della loro linea difensiva.[21] Dopo la metà del XIX secolo alcune delle opere militari costruite nei secoli precedenti furono demolite per creare nuovi spazi di allargamento urbano[23] (questa opera di demolizione andò avanti fino al 1930, quando fu smantellata la testa di Ponte).[24] In questo periodo furono realizzate numerosi impianti e strutture urbane come le fognature, un canale di irrigazione, la sistemazione delle strade e gli impianti del gas e dell'illuminazione, l'allargamento del cimitero, la circonvallazione, il cavalcavia sulla linea ferroviaria, la sistemazione dei giardini pubblici e il collegamento tramite tram con i sobborghi vicini.[24]
All'inizio del XX secolo a Casale si stabilirono numerosi impianti industriali, soprattutto cementiferi. Allo stesso tempo crebbe anche l'abusivismo edilizio, e per questo nel 1911 fu approvato il piano regolatore della Agro Callori, una delle aree urbane comunali.[25] Nello stesso anno, inoltre, si insediò nel comune la caserma di artiglieria pesante.[25] Lo scoppio della seconda guerra mondiale interruppe la crescita della città, che riprese solo dopo la fine delle ostilità soprattutto nel quartiere Oltreponte (posto sull'altra sponda del Po); in questo periodo fu ricostruito il ponte sul Po, bombardato durante la guerra, la città continuò ad allargarsi e si insediarono nuovi stabilimenti industriali.[25]
Nota è la presenza dello stabilimento Eternit di lavorazione dell'amianto, il quale dagli anni cinquanta ha causato più di milleseicento morti tra i lavoratori e la popolazione, a causa di una grave malattia, curabile ma non guaribile: il Mesotelioma pleurico, dovuta all'inalazione della fibra non lavorata. Si stima che fino al 2015-2020 continuerà ad aumentate l'incidenza di asbestosi (altra malattia dovuta all'amianto), a causa del lungo tempo che trascorre prima dell'insorgere delle malattie asbesto correlate.[26][27]
Il 15-16 ottobre 2000 il quartiere Oltreponte, situato nella parte nord della città, venne completamente sommerso da un'esondazione insieme alla frazione Casale Popolo e Terranova; anche i comuni limitrofi di Balzola, Morano sul Po, Trino vennero travolti da un'eccezionale piena del Po, subendo notevoli danni.[28]