Casale Monferrato

Casale Monferrato
comune
Casale Monferrato – Stemma Casale Monferrato – Bandiera
   
Veduta di via Lanza
Veduta di via Lanza
Localizzazione
Stato Italia Italia
Regione Regione-Piemonte-Stemma.svg Piemonte
Provincia Provincia di Alessandria-Stemma.png Alessandria
Amministrazione
Sindaco Concetta Palazzetti (PD) dall'08/06/2014
Territorio
Coordinate 45°08′03″N 8°27′30″E / 45.134167°N 8.458333°E45.134167; 8.458333 (Casale Monferrato)Coordinate: 45°08′03″N 8°27′30″E / 45.134167°N 8.458333°E45.134167; 8.458333 (Casale Monferrato) (Mappa)
Altitudine 116 m s.l.m.
Superficie 86,21 km²
Abitanti 34 804[1] (31-07-2014)
Densità 403,71 ab./km²
Frazioni Casale Popolo, Rolasco, Roncaglia, San Germano, Santa Maria del Tempio, Terranova, Vialarda
Comuni confinanti Balzola, Borgo San Martino, Camagna Monferrato, Candia Lomellina (PV), Coniolo, Conzano, Frassineto Po, Morano sul Po, Motta de' Conti (VC), Occimiano, Ozzano Monferrato, Pontestura, Rosignano Monferrato, San Giorgio Monferrato, Terruggia, Villanova Monferrato
Altre informazioni
Cod. postale 15033
Prefisso 0142
Fuso orario UTC+1
Codice ISTAT 006039
Cod. catastale B885
Targa AL
Cl. sismica zona 4 (sismicità molto bassa)
Nome abitanti Casalesi
Patrono sant'Evasio
Giorno festivo 12 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Casale Monferrato
Casale Monferrato
Sito istituzionale

Casale Monferrato (IPA: [kaˈsalemonferˈrato][2], Casal in piemontese, Casà in dialetto monferrino) è un comune italiano di 34.804 abitanti[3] della provincia di Alessandria, in Piemonte.

Sin da quando divenne municipium romano la città è stata il centro più importante del circondario;[4] dopo un periodo di decadenza causata dalla caduta dell'Impero romano d'Occidente e dalle invasioni dei popoli barbari, infatti, divenne un libero Comune e dal XV al XVI secolo fu la capitale dei Paleologi. Successivamente divenne dominio dei Gonzaga, che costruirono una delle più grandi e prestigiose cittadelle europee. Contesa nel corso del XVII e XVIII secolo tra francesi e spagnoli, durante il Risorgimento fu uno dei baluardi difensivi contro l'Impero austriaco.

Nel ventunesimo secolo Casale, collocata all'interno del triangolo industriale Torino-Genova-Milano, è un importante centro industriale noto soprattutto per la produzione di cemento e per la presenza dalla dismessa fabbrica Eternit, che produceva l'omonimo materiale altamente dannoso per l'uomo a causa della presenza di amianto.

Casale è anche conosciuta a livello internazionale come sede delle maggiori industrie italiane del comparto del freddo, in particolare delle vetrine refrigerate e dei camion refrigerati; per questo motivo viene anche definita Capitale del Freddo[5].

 

Indice

 [nascondi

 

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Scorcio del monferrato casalese
Passeggiata lungo Po nei pressi del centro storico cittadino
Risaie della zona

Il comune di Casale Monferrato è esteso 86,32 km²[6] e si estende su un'area pianeggiante situata ai piedi delle colline del Monferrato, celebre regione vitivinicola della quale è considerata la capitale storica. La città inoltre sorge su una posizione favorevole poiché si trova a poca distanza dai capoluoghi di Vercelli, Alessandria, Asti e Novara e all'interno del triangolo industriale.

Secondo la Carta Geologica d'Italia, redatta dal Servizio Geologico d'Italia,[7][8] il territorio di Casale Monferrato è formato prevalentemente da alluvioni terrazzate ghiaioso-sabbiose o limose, recenti ed attuali,[7] dei maggiori corsi d'acqua (risalenti all'Olocene recente),[7] alluvioni sabbioso-ghiaiose fissate dagli alvei abbandonati debolmente sospese ed eccezionalmente esondabili (risalenti all'Olocene medio),[7] residui di alluvioni terrazzate sabbioso-ghiaiose sensibilmente sospese sui corsi d'acqua (risalenti all'Olocene antico);[7] in direzione ovest-sud ovest della città vi è la "Formazione di Casale Monferrato" (risalente all'Eocene medio-inferiore),[8] composta da alternanze di calcari più o meno marnosi,[8] arenarie calcaree fini ed arenarie micacee, calcari a Fucoidi e argille plastiche prevalentemente bruno-scure. Sono presenti microfaune ai livelli marnosi (da uno a sei metri di profondità).[8]

Orografia[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio comunale, sebbene rientri nella Pianura Padana, è situato su una serie di colline di altezza modesta: la casa comunale è posta a 116 m s.l.m.,[6] l'altezza minima raggiunta all'interno del territorio comunale è pari a 96 m s.l.m.,[6] mentre l'altezza massima registra 299 m s.l.m.[6]

Idrografia[modifica | modifica wikitesto]

Il principale corso d'acqua che attraversa il territorio comunale è il fiume Po. Vi sono inoltre altri 2 corsi d'acqua importanti: il canale Lanza e il canale Mellana che attraversano la città, di portata notevolmente inferiore.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Casale Monferrato.

Secondo la classificazione dei climi di Köppen Casale rientra all'interno del clima temperato ad estate calda (Cfa). In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +0,4 °C; quella del mese più caldo, luglio, è di +22,7 °C. Le precipitazioni si concentrano soprattutto durante la primavera e l'autunno. In inverno possono esserci nevicate, talvolta abbondanti, e frequenti gelate. Viceversa, d'estate l'afa causata dall'alto tasso di umidità può rendere il caldo opprimente. Infine, nei mesi più freddi dell'anno vi sono formazioni di nebbia persistenti anche più giorni.[10][11][12]

CASALE MONFERRATO Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Inv Pri Est Aut
T. max. mediaC) 4,0 6,9 12,5 16,9 22,0 26,0 28,7 27,6 23,8 17,0 10,3 4,5 5,1 17,1 27,4 17,0 16,7
T. min. mediaC) -3,2 -2,0 2,5 6,7 10,7 14,5 16,7 15,8 12,8 7,9 3,9 -1,2 -2,1 6,6 15,7 8,2 7,1

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dalle origini ai romani[modifica | modifica wikitesto]

I primi abitanti delle terre casalesi furono i Liguri, i quali si insediarono sulle rive del Po. Erano divisi in tribù: gli Stazielli, gli Insubri, i Libui, i Dutunini, gli Jadatini e i Gabieni. In seguito si stanziarono i Celto-Galli i quali lasciarono vocaboli usati ancora in epoca moderna nella lingua piemontese.[14]

Vennero successivamente conquistati dai Romani che fondarono un municipium sulla zona dell'insediamento chiamato Vardacate.[4] Qui i Romani sconfissero i Cimbri e i Teutoni intorno al 100 a.C.

Dal Medioevo al Rinascimento[modifica | modifica wikitesto]

Dipinto di Sant'Evasio

In seguito alle invasioni barbariche e alla fine dell'impero, si stanziarono, sulla zona del municipium, i Longobardi intorno al 568 circa.

Successivamente, il vescovo di Asti sant'Evasio convertì al cristianesimo il borgo, e fondò la chiesa di San Lorenzo (edificata sul luogo dell'attuale cattedrale).[15]

Il nome di Casale appare per la prima volta in un documento di donazione del diacono Andrea alla canonica di Sant'Evasio, datato 15 agosto 988.[16] Dopo il 1000 Casale ritornò ad essere popolato e nello stesso tempo iniziò ad assumere un assetto istituzionale tipica di un comune medievale.[16] A partire dalla fine dell'XI secolo, però, iniziarono i contrasti con il comune di Vercelli, che culmineranno nel 1215 con la distruzione di Casale ad opera dell'alleanza tra i comuni di Milano, Vercelli, Asti e Alessandria.[16] Nonostante ciò, il borgo e le mura furono ricostruite in tempi brevi.[16] Alla fine del XIII secolo, diventato un comune abbastanza potente, si offrì l'incarico di Capitano generale prima a Guglielmo VII del Monferrato e successivamente a Matteo Visconti.[16]

All'inizio del XIV secolo, a causa delle contese tra le diverse famiglie comunali, si decise di nominare paciere Teodoro Paleologo, figlio dell'imperatore bizantino Andronico II Paleologo e di Violante di Monferrato, giurandogli fedeltà.[17] Successivamente, intorno al 1352, Giovanni II Paleologo ordinò la costruzione di un castello per rafforzare la precedente cinta muraria;[17] nel 1370 i Visconti occuparono Casale, restituendola a Teodoro II Paleologo (assieme al Monferrato) nel 1404.[17]. Nel 1434 Gian Giacomo Paleologo trasferì la capitale del Marchesato del Monferrato a Casale.[17] Durante il regno di Gian Giacomo gli ospedali cantonali di Casale furono riuniti tutti nell'Ospedale di Santo Spirito[17] e, durante il regno del suo successore Guglielmo VIII Paleologo il borgo conobbe la sua massima fioritura:[17] Casale divenne il centro dell'amministrazione del marchesato, furono aperti numerosi istituti formativi e fondate nuove chiese.[17] Nel 1474, tramite una bolla di Papa Sisto IV, la chiesa di Sant'Evasio fu elevata a Cattedrale, nacque la Diocesi di Casale e il borgo fu elevato a Città.[17]

L'età moderna[modifica | modifica wikitesto]

Casale nel 1745

In seguito al il Trattato di Cateau-Cambrésis del 1559 Casale passò sotto il dominio dei Gonzaga di Mantova,[18] che, alla fine del secolo, con il duca Vincenzo I, ingrandirono la struttura difensiva della città e costruirono una delle più potenti e prestigiose cittadelle europee.[18] Durante il periodo della Controriforma la città mutò notevolmente: i cittadini, infatti, capeggiati da Oliviero Capello, si ribellarono al potere assolutista che aveva instaurato Guglielmo Gonzaga, duca di Mantova e di Monferrato, che, tuttavia, dopo alcuni anni riuscì ad imporsi sui cittadini e a togliere alla città tutti i beni e le libertà.[18]

Durante il XVII secolo subì numerosi assedi di spagnoli e francesi,[19]. Durante questo periodo, intanto, la cittadella fu costantemente rinforzata e aggiornata con le più recenti tecniche difensive dell'epoca.[19] Nel 1708 Ferdinando Carlo di Gonzaga-Nevers fu accusato di fellonia contro l'Impero, perse tutti i poteri e i possedimenti, lasciandoli al successore Vittorio Amedeo II, duca di Savoia.[20] L'occupazione di gallo-ispani nel 1745 causò gravi danni a chiese e conventi. Il passaggio completo di Casale sotto i domini di Casa Savoia avvenne nel 1713, e, avendo perso la funzione di capitale, in città terminarono anche le spinte innovative in campo artistico e militare.[20] Dal 12 dicembre 1798 al 17 maggio 1799 Casale, seguendo i fermenti rivoluzionari che in quel periodo si stavano avvicendando in Europa, instaurò la repubblica, issando l'albero della libertà.[21] Successivamente la città fu occupata dagli austriaci e dai russi e rimase in loro possesso fino alla battaglia di Marengo (14 giugno 1800), quando tornò di nuovo nei domini francesi.[21]

L'età contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

Fino a dopo la metà del XIX secolo la città era rimasta cinta delle mura difensive e senza alcun collegamento con l'altra sponda del Po (tranne che un ponte di barche).[22] Su progetto di Matre di Chartres, il 22 agosto 1840 fu inaugurato un ponte sospeso in ferro lungo 228 metri diviso da una colonna centrale a cui si appoggiavano le gomene.[21] Intitolato a Carlo Alberto Re di Sardegna, il ponte durò quarant'anni per poi essere demolito; al suo posto venne eretto un nuovo ponte in ferro più resistente.[21] In città, nel frattempo, dopo la soppressione dei conventi durante i primi anni dell'Ottocento voluta da Napoleone, furono avviati numerosi interventi urbanistici che, tra le altre cose, conferirono a molti edifici civili e sacri un'architettura neoclassica.[21]

Palazzo Ricci in Piazza Santo Stefano

Nel 1849, durante la prima guerra d'indipendenza, gli austriaci assediarono Casale e cercarono di renderla un caposaldo della loro linea difensiva.[21] Dopo la metà del XIX secolo alcune delle opere militari costruite nei secoli precedenti furono demolite per creare nuovi spazi di allargamento urbano[23] (questa opera di demolizione andò avanti fino al 1930, quando fu smantellata la testa di Ponte).[24] In questo periodo furono realizzate numerosi impianti e strutture urbane come le fognature, un canale di irrigazione, la sistemazione delle strade e gli impianti del gas e dell'illuminazione, l'allargamento del cimitero, la circonvallazione, il cavalcavia sulla linea ferroviaria, la sistemazione dei giardini pubblici e il collegamento tramite tram con i sobborghi vicini.[24]

Palazzo del credito italiano

All'inizio del XX secolo a Casale si stabilirono numerosi impianti industriali, soprattutto cementiferi. Allo stesso tempo crebbe anche l'abusivismo edilizio, e per questo nel 1911 fu approvato il piano regolatore della Agro Callori, una delle aree urbane comunali.[25] Nello stesso anno, inoltre, si insediò nel comune la caserma di artiglieria pesante.[25] Lo scoppio della seconda guerra mondiale interruppe la crescita della città, che riprese solo dopo la fine delle ostilità soprattutto nel quartiere Oltreponte (posto sull'altra sponda del Po); in questo periodo fu ricostruito il ponte sul Po, bombardato durante la guerra, la città continuò ad allargarsi e si insediarono nuovi stabilimenti industriali.[25]

Nota è la presenza dello stabilimento Eternit di lavorazione dell'amianto, il quale dagli anni cinquanta ha causato più di milleseicento morti tra i lavoratori e la popolazione, a causa di una grave malattia, curabile ma non guaribile: il Mesotelioma pleurico, dovuta all'inalazione della fibra non lavorata. Si stima che fino al 2015-2020 continuerà ad aumentate l'incidenza di asbestosi (altra malattia dovuta all'amianto), a causa del lungo tempo che trascorre prima dell'insorgere delle malattie asbesto correlate.[26][27]

Il 15-16 ottobre 2000 il quartiere Oltreponte, situato nella parte nord della città, venne completamente sommerso da un'esondazione insieme alla frazione Casale Popolo e Terranova; anche i comuni limitrofi di Balzola, Morano sul Po, Trino vennero travolti da un'eccezionale piena del Po, subendo notevoli danni.[28]