Provincia di Carbonia-Iglesias

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Provincia di Carbonia-Iglesias
provincia
Provincia di Carbonia-Iglesias – Stemma Provincia di Carbonia-Iglesias – Bandiera
   
Palazzo della Provincia, sede dell'amministrazione provinciale a Carbonia.
Palazzo della Provincia, sede dell'amministrazione provinciale a Carbonia.
Localizzazione
Stato Italia Italia
Regione Sardegna-Stemma.svg Sardegna
Amministrazione
Capoluogo Carbonia e Iglesias
Presidente Giorgio Sanna (Commissario regionale) dal 31 dicembre 2014[1]
Data di istituzione 12 luglio 2001[2]
Territorio
Coordinate
del capoluogo
39°09′00″N 8°31′00″ECoordinate39°09′00″N 8°31′00″E (Mappa)
Superficie 1 499,71 km²
Abitanti 129 840[3] (31-12-2010)
Densità 86,58 ab./km²
Comuni 23 comuni
Province confinanti CagliariMedio Campidano
Altre informazioni
Lingue italianosardotabarchino
Cod. postale 09013 - 09016
Prefisso 0781
Fuso orario UTC+1
CodiceISTAT 107
Targa CI
PIL procapite (nominale) 14.346 €
Cartografia

Provincia di Carbonia-Iglesias – Localizzazione

Sito istituzionale

La provincia di Carbonia-Iglesias (provìncia de Carbònia-Igrèsias o provìntzia de Carbònia-Igrèsias in sardoprovinsa de Carbònia-Igréxi in tabarchino) è una provincia italiana di 129.840 abitanti[3] della Sardegna, avente come capoluoghi le città diCarbonia e Iglesias. Istituita nel 2001[4] e attiva dal 2005[5], comprende 23 comuni dei territori del Sulcis e dell'Iglesiente, ed è la più piccola provincia per estensione della Sardegna.

Confina con la provincia del Medio Campidano a nord e con la provincia di Cagliari a est e a sud, mentre a ovest le sue coste sono bagnate dal mare di Sardegna, in cui si trovano anche le isole di Sant'Antioco e San Pietro (oltre ad altre minori), anch'esse parte del territorio provinciale.

Con un PIL pro capite nominale pari a 14 346 € nel 2009 è risultata essere la provincia più povera d'Italia.[6]

È una delle 6 province italiane con capoluogo condiviso tra 2 o più città.

 

 

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio provinciale

La provincia è situata nell'estrema parte sud-occidentale della Sardegna, comprendendo buona parte del territorio del Sulcis-Iglesiente. Territorialmente si estende per 1.494 km²[7] (il 6,2% del territorio sardo), ed è la meno estesa delle province sarde. La parte settentrionale del territorio provinciale, confinante con la Provincia del Medio Campidano a nord e con quella di Cagliari a est, è costituita dalla subregione dell'Iglesiente, mentre a sud della valle del Cixerri è presente quella del Sulcis, confinante a sud e a est con la Provincia di Cagliari. A ovest il confine naturale della provincia è dato dal litorale che va dalle coste diFluminimaggiore e Buggerru sino alla parte nord del arenile di Porto Pino, compresa nel Comune di Sant'Anna Arresi: per tutta la sua estensione questa parte di costa, bagnata dal mare di Sardegna, alterna spiagge e calette a costoni rocciosi, in buona parte di origine vulcanica[8]. Il territorio provinciale comprende anche alcune isole minori della Sardegna, di cui due popolate: l'isola di San Pietro e l'isola di Sant'Antioco (legata al territorio da un istmo artificiale e quarta per estensione in Italia). Una terza isola, l'isola Piana, è invece una proprietà privata e ospita un residence turistico. Queste isole ed altre minori (prive di insediamenti umani) formano l'arcipelago del Sulcis[9].

Orografia[modifica | modifica wikitesto]

Dal punto di vista altimetrico il territorio provinciale presenta due principali aree montuose: la prima è il massiccio del Monte Linas, al confine con la Provincia del Medio Campidano, i cui rilievi più elevati all'interno del territorio provinciale raggiungono quota 1000 m s.l.m., arrivando sino a quota 1094 m sulla cima del monte Lisone. Nell'area sud-orientale della provincia è presente invece la catena dei monti del Sulcis (in parte nella vicina Provincia di Cagliari): tra queste vette è da citare il monte Is Caravius, che coi suoi 1116 metri[10][11] di altitudine costituisce la cima più alta della provincia.

Tra i due sistemi montuosi si presenta una vasta pianura attraversata dal rio Cixerri e da altri corsi d'acqua minori.

Idrografia[modifica | modifica wikitesto]

Il lago artificiale di Monte Pranu, tra Tratalias e Villaperuccio, formatosi in seguito alla costruzione di una diga sul rio Palmas nel secondo dopoguerra.

Vari sono i corsi d'acqua che scorrono nel territorio, sebbene di modesta entità: tra di essi il principale è il Cixerri, che nasce nei monti tra Iglesias e Carbonia per poi proseguire verso est e andare a sfociare, dopo 40 km, nello stagno di Cagliari. Gli altri corsi d'acqua sono a carattere per lo più torrentizio e di lunghezza modesta: tra questi da citare il rio Palmas, le cui acque alimentano nei pressi di Tratalias il lago di Monte Pranu, il maggiore degli invasi[12], tutti artificiali, presenti nel territorio provinciale. Un altro bacino di questo tipo si trova a nord di Iglesias: si tratta del lago Corsi (o di Punta Gennarta), inoltre anche una parte del lago di Bau Pressiu, situato al confine con la Provincia di Cagliari, ricade nel territorio della provincia, nel comune di Nuxis.

Tra San Giovanni Suergiu e Sant'Antioco si trova inoltre lo stagno di Santa Caterina, a est dell'istmo che collega l'isola di Sant'Antioco con la Sardegna. Altri specchi d'acqua di questo tipo sono presenti a Porto Botte, a Porto Pino, e sull'isola di San Pietro.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Carloforte.

Nel territorio provinciale il clima è di tipo mediterraneo, con estati calde e aride ed inverni piovosi[13], che si fa più fresco nelle zone montuose, dove non mancano le precipitazioni nevose durante il periodo invernale[14]. Dal punto di vista dei venti la zona è esposta in particolar modo al maestrale[14].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Sardegna.

Storia amministrativa[modifica | modifica wikitesto]

Le prime origini di una moderna suddivisione amministrativa intermedia del sud-ovest sardo risalgono al regio editto del 4 maggio 1807, con il quale la Sardegna era stata divisa in quindici prefetture, tra cui quella di Iglesias, comprendente la sub-regione storico-geografica del Sulcis-Iglesiente. Nel 1807 con tale regio editto furono istituite le Regie Prefetture e il territorio del Sardegna venne suddiviso in 15 province, 8 nel Capo di Cagliari (tra cui quella di Iglesias) e 7 in quello di Sassari. Nel 1821 Carlo Alberto ridusse il numero delle province a dieci e la provincia di Iglesias comprendeva anche il territorio della soppressa prefettura di Villacidro ma restava soggetta al Tribunale di Prefettura di Cagliari.

Profonde trasformazioni così furono sancite dal regio editto del 19 luglio 1825, sulla base del quale, furono portate a 10 le circoscrizioni prefettizie. Nel 1838, con regio editto del 27 luglio, furono disciplinate definitivamente le Regie Prefetture con l'istituzione di 6 tribunali da cui dipendevano 85 mandamenti presieduti da giudici ordinari. Dal Tribunale di prefettura di Cagliari dipendevano 21 mandamenti, tra cui quelli di IglesiasCarloforteS. Antioco e Villamassargia.

La Provincia di Iglesias, già soggetta alla vice-intendenza di Cagliari, venne confermata anche con la riforma operata dopo la "fusione perfetta" della Sardegna al Piemonte, con la Legge n. 807 del 12 agosto 1848 in base alla quale (unitamente alle province di Cagliari, Isili e Lanusei) rientrava nella "divisione" di Cagliari. In questo modo, durante il Regno di Sardegna, con D.L. 12 agosto 1848 n. 245, la Sardegna fu ripartita in 3 Divisioni (Cagliari, Nuoro e Sassari) guidate da un Governatore; in 11 Province (tra cui Iglesias) guidate da un Vice-Governatore; in 84 mandamenti (sedi di pretura e di collegi elettorali) e 363 comuni.

Sempre durante il regno sardo-piemontese e con l'unità d'Italia, tramite il successivo R.D. 23 ottobre 1859 n. 3702, il cosiddetto Decreto Rattazzi o Legge Rattazzi, la Sardegna fu suddivisa in due Province (Cagliari e Sassari), che divennero sede prima di Governatorato e poi di Prefettura; in 9 Circondari (tra cui quello Iglesiente), che furono sede prima di Vice-Governatorato e poi di Sotto-Prefettura; in 91 mandamenti e 371 comuni. Ogni provincia era guidata da un Governatore (poi rinominato con il Regio Decreto n. 250 del 1860, Prefetto), nominato dal Re, coadiuvato da un vice-governatore, diretti dipendenti del Ministro dell'Interno, con un consiglio provinciale eletto dal governo, che fungeva da giudice amministrativo. In questo periodo il circondario di Iglesias (sede di sottoprefettura), compreso nella Provincia di Cagliari, si mantenne fino al 1927 quando furono eliminati tutti i Circondari in Italia (così stabilì il Regio Decreto n. 1 del 2 gennaio 1927).

Nel 2001, la Regione Autonoma della Sardegna ha istituito la provincia di Carbonia-Iglesias che è divenuta operativa nel maggio del 2005 staccandosi da quella di Cagliari. Primo presidente eletto il carboniense Pierfranco Gaviano, a cui succederà 5 anni più tardi Salvatore Cherchi.

Nei Referendum del 2012 in Sardegna, insieme ad altre materie, che hanno di poco superato il quorum del 33% degli aventi diritto, la maggioranza dei votanti ha sostenuto la soppressione, per effetto di 4 referendum abrogativi, delle 4 province istituite nel 2001 (tra cui quella di Carbonia-Iglesias), oltre all'abolizione (con referendum consultivo) delle altre 4 province preesistenti. In seguito al progetto di abolizione o riforma delle province in Sardegna approvato dal Consiglio Regionale il 24 maggio 2012[15], secondo gli attuali intendimenti della Regione la Provincia di Carbonia-Iglesias dovrebbe dar vita a un nuovo ente amministrativo o essere abolita il 1º marzo 2013[16][17][18]. Il 25 maggio 2012veniva promulgata inoltre la legge approvata il giorno precedente dal Consiglio Regionale, che pianificherebbe l'abolizione o riforma degli enti entro il 1º marzo 2013[16][17][18], scadenza poi prorogata al 1º luglio 2013[19]. Con la legge regionale 15 del 28 giugno 2013 la provincia è stata commissariata a partire dal 1º luglio 2013[1].

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Provincia di Carbonia-Iglesias-Stemma.png

Lo stemma e il gonfalone della Provincia sono stati approvati dal consiglio provinciale il 30 settembre 2011[20]. Lo stemma è suddiviso in due campi: quello sinistro rappresenta una statua della dea madre, tra i più antichi reperti rinvenuti nel territorio (nello specifico a Santadi) e risalente al neolitico. La forma stilizzata della grande madre si collega alle antiche civiltà della Sardegna sud-occidentale, e rappresenta le prime attività produttive dell'uomo in quel territorio e le sue risorse anche del sottosuolo, ma, nello stesso tempo, simboleggia il ruolo della donna nella società moderna. La statua è rappresentata sullo stemma in color oro su sfondo blu, che si ricollega a sa mantiglia, il fazzoletto copricapo femminile, indossato, con il costume tradizionale, dalle donne del Sulcis-Iglesiente. Sul campo destro invece sono presenti i quattro mori, richiamo alla bandiera sarda, simbolo di autonomia e indicante anche sardità, sentimento di orgogliosa appartenenza alla Sardegna e alla cultura sarda. Il gonfalone provinciale presenta lo stemma su campo rosso bordato d'oro e la scritta Sulcis Iglesiente in alto, sempre con caratteri dorati. Sino al momento dell'adozione dello stemma, come simbolo dell'ente veniva utilizzata la sola corona per il titolo di provincia.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

La cima del monte Is Caravius, la più alta vetta della provincia

La provincia, oltre che possedere le coste rocciose sulla fascia occidentale, ha anche un entroterra di grande interesse paesaggistico. Queste aree interne della provincia sono infatti rimaste intatte per la loro fauna e flora ricca e rigogliosa. L'ambiente dunque incontaminato e selvaggio ha dato la riconoscenza di alcune aree di "zona tutelata". Nel territorio provinciale ricade infatti parte del Parco del Sulcis, in parte proprietà dell'Ente foreste della Sardegna, che occupa grandi aree di aspro paesaggio quasi del tutto spopolate.

Altre sono poi le aree di rilevante interesse turistico ed escursionistico, e con un'alta qualità naturalistica e paesaggistica, ma non riconosciute come aree protette:

  • Monte Linas, un vasto sistema montuoso nel confine nord-orientale della provincia che tocca la sua massima altezza con la punta Perda de sa Mesa (1236 m) (situata però nel territorio della provincia del Medio Campidano), la vetta più alta della Sardegna meridionale. Il turismo della zona comprende soprattutto escursioni naturalistiche e soste in agriturismo.
  • Monte Is Caravius, che tocca un'altezza di circa 1116 m, è una cima di rilevanza ed è situata ai confini con la Provincia di Cagliari. Nascono sulle sue cime vari corsi d'acqua a carattere torrentizio della provincia e dell'intera Sardegna meridionale.