Ragusa




bussola Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Ragusa (disambigua).
Ragusa
comune
Ragusa – Stemma Ragusa – Bandiera
(dettagli)  
Ragusa – Veduta
Localizzazione
Stato Italia Italia
Regione Coat of arms of Sicily.svg Sicilia
Provincia Provincia di Ragusa-Stemma.png Ragusa
Amministrazione
Sindaco Federico Piccitto (M5S) dal 24/06/2013
Territorio
Coordinate 36°55′30″N 14°43′50″ECoordinate36°55′30″N 14°43′50″E (Mappa)
Altitudine 502 m s.l.m.
Superficie 444,67 km²
Abitanti 73 030[1] (31-12-2014)
Densità 164,23 ab./km²
Frazioni Marina di RagusaSan Giacomo Bellocozzo
Comuni confinanti Chiaramonte GulfiComiso,GiarratanaModica,Monterosso AlmoRosolini(SR), Santa Croce CamerinaScicliVittoria
Altre informazioni
Cod. postale 97100
Prefisso 0932
Fuso orario UTC+1
CodiceISTAT 088009
Cod. catastale H163
Targa RG
Cl. sismica zona 2 (sismicità media)
Cl. climatica zona C, 1 324 GG[2]
Nome abitanti ragusani
Patrono san Giovanni Battista e San Giorgio
Giorno festivo 29 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Ragusa
Ragusa
Posizione del comune di Ragusa all'interno dell'omonima provincia
Posizione del comune di Ragusa all'interno dell'omonima provincia
Sito istituzionale
« Ragùs forte rocca, città ricchissima che vanta antiche origini, nei cui mercati è un continuo andirivieni di genti da tutte le nazioni »
(IdrisiLibro di Ruggero)

Ragusa (pronuncia italiana [raˈɡuːza][3], localmente [r̝aˈɡʊːsa]Raùsa in siciliano) è un comune italiano di 73.030 abitanti[1],capoluogo dell'omonima provincia in Sicilia.

È il settimo[4] comune della regione per popolazione e il terzo[5] per superficie. La casa comunale sorge a 502 m s.l.m.[6]

Essa è chiamata la "città dei ponti" per la presenza di tre strutture molto pittoresche, ma è stata definita anche da letterati, artisti ed economisti come "l'isola nell'isola" o "l'altra Sicilia",[7] grazie alla sua storia e ad un contesto socio-economico molto diverso dal resto dell'isola. Nel 1693 un devastante terremoto causò la distruzione quasi totale dell'intera città, mietendo più di cinquemila vittime. La ricostruzione, avvenuta nel XVIII secolo, la divise in due grandi quartieri: da una parte Ragusa superiore, situata sull'altopiano, dall'altra Ragusa Ibla, sorta dalle rovine dell'antica città e ricostruita secondo l'antico impianto medioevale.

I capolavori architettonici costruiti dopo il terremoto, insieme a tutti quelli presenti nel Val di Noto, sono stati dichiarati nel 2002Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. Ragusa è uno dei luoghi più importanti per la presenza di testimonianze d'arte barocca.[8]

 

 

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La città, che si estende sulla parte meridionale dei monti Iblei, è il capoluogo di provincia più a sud d'Italia, l'undicesimo per altitudine[9] e dista mediamente dal mare 20 km.

La cima più elevata è il monte Arcibessi (906 m s.l.m.), per questo è fra i comuni lambiti dal mare che presentano il più elevato dislivello. Il quartiere più antico della città, Ragusa Ibla, sorge su una collina. Ad est la città è circondata dal colle San Cono, ed in mezzo vi scorre il fiume Irminio, il più importante della Sicilia sud-orientale. A nord la città è circondata dal monte Patro, nella valle in mezzo vi scorre il fiume San Leonardo. A sud si trova il monte Bollarito che è diviso da Ragusa tramite il torrente Fiumicello. Infine a ovest sorge Ragusa superiore sui colli Patro e Cucinello, la parte più recente della città invece sui colli Corrado, Pendente e Selvaggio, i primi due staccati dalle colline circostanti da due profonde gole, le tipiche "cave" del tavolato ibleo, la cava San Leonardo e la Cava Santa Domenica.

Monti IbleiCava Volpe

La città si sviluppa verso ovest fino a raggiungere l'altopiano (680 m s.l.m.). In passato l'intero territorio di Ragusa era ricoperto da una fitta vegetazione mediterranea composta principalmente da querce e allori. I disboscamenti perpetrati nei secoli, a partire da quelli massicci effettuati dai romani, al fine di destinare la terra alla coltura dei cereali e alla pastorizia, hanno contribuito in larga parte alla diminuzione delle risorse idriche, che comunque nell'intera provincia sono superiori rispetto a quelle di altre province siciliane. Il fiumeIrminio, un tempo navigabile, come si evince da antichi documenti arabi, è sbarrato da una diga, ciò ha dato luogo a un lago artificiale: illago Santa Rosalia, che si trova a metà tra il territorio di Ragusa e quello di Giarratana. Nel territorio ibleo la flora annovera oltre 1500taxa, per la maggior parte appartenenti all'elemento circum-mediterraneo.

Il territorio extracomunale, nella quasi totalità, insiste sugli ultimi lembi dei Monti Iblei che dolcemente, scivolano verso il mare, un altopiano caratterizzato da enormi distese coltivate, di un interrotto reticolo di muri a secco punteggiato da carrubi e olivi. I rilievi una volta degradati fino al livello del mare, lasciano il posto alla costa per lo più costituita da enormi distese di sabbia.

Paesaggio ibleo e il lago di Santa Rosalia

Negli ultimi due milioni di anni, terminata la regressione marina che nel miocene aveva lasciato emergere gli Iblei e tutto il fondale che va fino alle isole dell'arcipelago maltese, il movimento contrario, nel pliocene immerse le terre più basse e le vicende orogenetiche provocate dall'attività vulcanica sottomarina composero il tavolato ragusano. Il territorio è prevalentemente collinare, formato da grandi altopiani e vallate e lo scorrere dei fiumi ha eroso l'altopiano formando numerosi canyon profondi. Il plateau ibleo costituisce uno dei promontori della placca africana ed è costituito da una crosta di tipo continentale in massima parte da sedimenti carbonatici e carbonatico-marnosi di età cretaceo-quaternario in cui si intercalano vulcaniti basiche, inoltre è diffuso ilcarsismo. Nelle zone costiere, nei pressi del mare, si trova la pietra arenaria. Alcune aree dei Monti Iblei presentano anche rocce di origine vulcanica come nei pressi del Monte Lauro, facente parte di un complesso vulcanico sottomarino. Dalla pietra calcarea che abbonda nell'intero territorio, nascono i muri a secco, che delimitano le chiuse e che caratterizzano il paesaggio.

  • Per quanto riguarda il rischio sismico Ragusa è classificata nella zona 2 (sismicità medio-alta) dall'ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Ragusa.

Ragusa gode di un clima mediterraneo di tipo collinare: la sua altitudine infatti determina temperature medie più fredde rispetto a quelle della costa siciliana. Sono rari gli eventi nevosi nelle zone più basse della città come Ibla; si verificano con maggiore frequenza, invece, nelle zone più alte, situate sull'altopiano, le quali presentano un clima mediterraneo montano. L'inverno è molto piovoso: la piovosità è abbondante da ottobre a tutto marzo. Insieme a Messina, Ragusa è uno dei più piovosi capoluoghi di provincia, avendo una media annua di circa 700 mm annui. Maggiore è invece la quantità di pioggia che cade sulle zone elevate dei monti Iblei, dove si possono superare 1000 mm annui. Le precipitazioni maggiori si hanno, oltre che durante intense fasi temporalesche tipiche dell'autunno, nel corso delle levantate invernali più persistenti, che riescono ad apportare facilmente quantitativi anche intorno ai 200 mm in un giorno su tutti gli Iblei, con l'eccezione del bassopiano vittoriese che risulta sfavorito se soffiano venti orientali. Esiste un'oscillazione decennale compresa tra i 650 mm e 1 481 mm complessivi.[10]

Dal punto di vista legislativo, il comune di Ragusa ricade nella Fascia Climatica C e D, tuttavia la frazione di Marina di Ragusa è classificata nella fascia climatica A[11].

Mese Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Inv Pri Est Aut
T. max. media (°C) 9,1 7,7 13,4 15,0 22,6 25,4 29,6 27,3 24,7 20,0 15,6 11,2 9,3 17,0 27,4 20,1 18,5
T. media (°C) 6,2 4,8 9,6 11,2 17,7 21,1 24,6 22,6 20,6 16,9 12,4 8,2 6,4 12,8 22,8 16,6 14,7
T. min. media (°C) 3,4 2,0 5,7 7,5 12,9 16,8 19,7 17,8 16,6 13,8 9,2 5,3 3,6 8,7 18,1 13,2 10,9
Precipitazioni (mm) 96,6 71,1 53,8 48,3 21,2 9,7 10,2 20,1 46,5 77,1 78,2 113,2 280,9 123,3 40,0 201,8 646,0

Temperature estreme del XXI secolo:

Minima: −1,8 °C (2008)

Massima: 40,9 °C (2003)

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Ragusa.

Toponomastica[modifica | modifica wikitesto]

L'origine del nome Ragusa risale all'epoca bizantinaΡογοςRagousRogos ovvero granaio, dovuto alla ricchezza agricola della zona[12]. Durante il dominio arabo, il nome divenne Ragus o Rakkusa che in arabo significa "luogo famoso per un sorprendente avvenimento", probabilmente una battaglia. Infine in epoca normanna e aragonese venne latinizzato in Ragusia, per poi diventare alla fine del XVIII secolo Ragusa[12]. Secondo Filippo Garofalo[13] l'etimologia di Ragusa verrebbe invece dalla trasformazione del grecoHeraea in Heresium per poi passare a ReusiumReusiaRakkusa sotto gli arabi, Ragusia e al definitivo Ragusa.

Heraea a sua volta verrebbe da una presunta identificazione dell'abitato con l'antica Hybla Heraia, la cui effettiva ubicazione non è mai stata accertata. Tuttavia, a partire dal XVII secolo si è cercato di localizzarla proprio in Ragusa, basandosi sulla Tabula Peutingeriana[14]. La tradizione secentesca, mai confermata, ha dato successivamente nome al quartiere antico della città che viene chiamato Ibla o Ragusa Ibla.

Quale che sia la sua origine toponomastica, in lingua siciliana la città è chiamata “Raùsa” e i suoi cittadini “rausàni”.

Storia antica[modifica | modifica wikitesto]

Le origini di Ragusa risalgono al neolitico esattamente alla cultura di Castelluccio, i primi insediamenti sono datati al XX secolo a.C.la città ha da sempre ricoperto un ruolo fondamentale nella storia dell'isola[senza fonte]. Se l'antica Hybla Heraia - la cui ubicazione è attualmente sconosciuta - fosse corrisposta al territorio di Ragusa, ad essa dunque si potrebbe legare la leggenda che narre del re siculo Hyblon fondatore di un primo nucleo abitativo, scacciando gli antichi sicani meno progrediti rispetto ai siculi.[15], e sarebbe più volte stata assediata dai greci, ma inutilmente. Nel 491 a.C. - si suppone presso Hybla Heraia - Ippocrate di Gela morì in battaglia contro i siculi iblei. Nel 450 a.C.Falaride, tiranno d'Agrigento minacciò più volte col suo esercito l'indipendenza e la libertà del popolo di Ibla. Ma il tiranno venne respinto tenacemente e facilmente, anche grazie all'aiuto di Kamarina - fondata dai siracusani su territorio ibleo - e di Siculi, le quali intervennero con i loro eserciti a combattere gli agrigentini. Grazie a queste vittorie, Hybla fu nota in tutto il mondo antico abitato, cosicché le fu attribuito l'appellativo di "Audax", Hibla "l'Audace", dunque la città conservò la propria indipendenza fino alla metà del III secolo a.C.

Kamarina, popolata da siculi iblei e da greci, non ebbe la stessa sorte, durante il corso dei secoli, a causa dei continui saccheggi, fu completamente spopolata e gli abitanti si rifugiarono nella città d'Hybla. In seguito sotto i Romani, Ragusa divenne una città decumana insieme a Modica, obbligate cioè a pagare la decima parte dei raccolti, ciò fa pensare ad un trattamento di favore, probabilmente dovuto al fatto che le città si arresero senza combattere[senza fonte].

Storia medioevale[modifica | modifica wikitesto]

Ragusa in epoca medievale

I bizantini costruirono un ampio muro di cinta a Ibla intorno al 700 d.C., inoltre Basilio e Nicola furono nominati patroni della città. Già agli inizi del IX secolo gli arabi avevano conquistato la maggior parte dell'isola, nell'844 d.C. l'alleata Modica viene conquistata. Gli arabi provarono più volte ad espugnare la città ma la conquistarono solo nell'848 dopo varie ed estenuanti guerre contro le popolazioni iblee[16]; nell'866 d.C. la popolazione iblea espulse gli arabi da tutto il territorio a causa di una violenta ribellione, solo nell'878 venne nuovamente riconquistata. Tuttavia durante gli arabi si formarono decine e decine di casali, coltivazione di cotone, coltivazioni irrigue, terrazzamenti. In poco meno di 200 anni gli arabi diedero un impulso grandioso all'agricoltura.[17] Nel 1090 un'imponente rivolta popolare supportata da spie normanne, scacciò definitivamente gli arabi da tutto il ragusano innescando una tremenda caccia all'invasore. Dal periodo normanno, tranne per qualche breve interruzione, la città fu per più di cinquecento anni amministrata autonomamente da vari conti, anche all'interno di altre dominazioni come quelle angioine e aragonesi, grazie agli antichi privilegi che nel 1091 il Gran Conte Ruggero concesse al proprio figlio Goffredo primo conte di Ragusa, che poté amministrarla con un'ampia autonomia. Durante il periodo svevo la città fu incorporata nel demanio, tuttavia alcuni privilegi furono ristabiliti grazie al re Federico II. Gli angioini, invece, amministrarono la Sicilia e Ragusa in modo pessimo e furono cacciati grazie ai famosi vespri Siciliani, in particolare Giovanni Prefoglio capeggiò la rivolta ragusana che sterminò il presidio francese. In seguito a ciò, sotto gli aragonesi, Ragusa riacquistò l'antica autonomia normanna e fu concessa in Signoria a Donna Marchisia Prefoglio, moglie del citato Giovanni. La contea di Ragusa si fuse con la contea di Modica nel 1296 grazie a Manfredi IChiaramonte, che prese in sposa Isabella Mosca, figlia del Conte di Modica. Nel 1366, con Manfredi III Chiaramonte, la contea raggiunse il massimo splendore con l'acquisizione delle terre di Terranova e di tutto l'arcipelago maltese. La Contea di Modica godeva di un'amministrazione autonoma del tutto separata dal governo di Palermo, nessun re aveva diritto a governarla, ma solo il conte. Divenne dunque fra gli stati feudali italiani più importanti. Ma fu soprattutto sotto il potente conte Bernardo Cabrera che l'infeudazione ebbe il massimo prestigio.

Storia moderna[modifica | modifica wikitesto]

Ragusa descritta dall'abate Paolo Balsamo agli inizi dell'Ottocento
Duomo di San Giorgio

Paolo Balsamo esperto viaggiatore nel 1808 visitò la contea.

« Ci dipartimmo da Ragusa gratissimi per le cortesie usateci [...]; ed affezionatissimi ad una città, che chiamammo per ischerzo la nostra Capua, perciocché ci distolse dal nostro semplicissimo modo di vivere e viaggiare e c'intrattenne con piacevolezze e passatempi, che provenire non possono se non da una raffinata civiltà e da una bastevole affluenza di pubbliche e private fortune. Io che ho veduto a sufficienza di Europa e posso luoghi con luoghi comparare, ingenuamente confesso, che le provincie di Sicilia, mancano di quella ridente prosperità; vorrei tuttavia, che quei maldicenti nazionali e forestieri, conoscessero e contemplassero bene Ragusa, affinché si divezzassero da certi concetti, ed opinioni sullo stato dell'interno del Regno, che hanno adottate per difetto di opportune notizie, e per una immaturità, e precipitanza di giudizi. »
(Paolo Balsamo, Giornale di viaggio fatto in Sicilia e particolarmente nella contea di Modica)
« Urbs dives, città opulentissima, ricca di cospicue famiglie, e che forma la miglior parte della contea »
(Vito AmicoLexicon Siculum, 1757)

L'11 gennaio 1693 un terremoto devastante distrusse l'antica città e causò circa cinquemila morti su una popolazione di tredicimila abitanti. Questo determinò la ricostruzione dell'intera città dando origine allo splendido barocco che caratterizza il Val di Noto.

Nel 1848 insieme alle città di Modica e di Scicli si ribellò al governo borbonico, al fine di ottenere la libertà e l'indipendenza dell'Isola. Nel 1860 furono inviati immediatamente dei volontari armati in aiuto di Garibaldi che era appena sbarcato a Marsala e dunque entrò a far parte del Regno d'Italia sotto la guida del senatore Corrado Arezzo de Spuches di Donnafugata. Nel 1889 nasce la Banca Popolare Cooperativa di Ragusa, primo embrione dell'attuale Banca Agricola Popolare di Ragusa, la banca nacque grazie alle ingenti ricchezze e alla florida agricoltura che appartenevano all'ormai ex contea e divenne subito un polo importante di riferimento per tutta l'economia iblea.

Agli inizi del XX secolo anche nel ragusano si diffusero le idee socialiste in modo particolarmente forte rispetto alla regione, da molti storici fascisti Ragusa fu descritta come "un feudo dei rossi, non dissimile da quello di Bologna"[18]. A causa di una forte dialettica politica, a Ragusa si impose il fascismo, provocando una risposta violenta analoga a quella padana. Il 29 gennaio 1921 un gruppo di fascisti distrusse il circolo socialista di Vittoria, uccidendo un uomo e ferendone dieci e due mesi dopo a Ragusa furono uccise quattro persone e sessanta rimasero ferite. La città fu la prima siciliana ad avere dato vita a questo movimento politico, a tal punto che nella Torre littoria edificata per volere dello stesso Mussolini fu incisa la seguente frase: "Fascismo ibleo Tu primo a sorgere nella generosa terra di Sicilia". In seguito, nel 1927 grazie a Filippo Pennavaria noto esponente fascista, Ragusa divenne capoluogo dell'omonima provincia[19], e contemporaneamente aggregò il limitrofo comune di Ragusa Ibla[20].

Durante la seconda guerra mondiale la città fu scossa improvvisamente dai bombardamenti, a partire dal 1942 e per tutto il 1943, a causa della presenza dell'aeroporto militare di Comiso; dalla sua pista partivano i cacciabombardieridell'Asse. Nel 1943 la costa iblea fu poi teatro dello Sbarco in Sicilia da parte degli Alleati, ritornando comunque rapidamente alla normalità alla fine della guerra. Il 4 gennaio 1945, la giovane Maria Occhipinti diede origine ad una rivolta popolare; infatti la donna incinta di cinque mesi si stese a terra davanti ad un camion militare, ed in tutta la città scoppiò una violenta sommossa, soprattutto nelle zone più popolari e in particolare nel quartiere soprannominatoRussia. La calma fu ristabilita rapidamente non senza feriti e molti ragusani vennero incarcerati o costretti a essere espulsi dalla città.[21] Il 6 maggio 1950 con regolare bolla pontificia, Ragusa è stata eretta alla dignità di diocesi, grazie al sagace e costante impegno di Mons. Carmelo Canzonieri, allora parroco di San Giovanni Battista divenuto in seguito vescovo ausiliare di Messina prima e di Caltagirone poi, ricavandone il territorio dall'arcidiocesi di Siracusa e dalla diocesi di Noto.

Oggi Ragusa si presenta come una città dinamica e benestante: è sede di numerose aziende ed enti ed è inoltre il più importante polo finanziario del meridione per la presenza della BAPR che è la quarta banca popolare italiana. Dagli anni novanta l'economia ragusana si sta sviluppando verso il settore industriale che è tuttora in rapida crescita in controtendenza rispetto alla situazione italiana; la scarsa presenza di infrastrutture ha limitato la grande potenzialità di questo territorio che comunque rimane l'area export più importante della Sicilia, inoltre la città dal 1993 è sede universitaria[22].

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Gonfalone storico
Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Stemma di Ragusa.
Stemma civico

L'antico simbolo della popolazione Iblea era la lucertola, che deriva dalla famosa Ibla Galeota o Herea. I camarinensi, discendenti dei siculi Iblei, coniavano infatti monete raffiguranti effigi di lucertole, allegoria dei Galeoti o Iblei. Un altro simbolo fu probabilmente anche l'effigie di una donna con testa turrita circondata da api, rappresentante il famoso miele ibleo. Con l'arrivo dei conti normanni, la città acquisì come simbolo l'aquila allocata nella croce di San Giorgio. Tuttora la famosa bandiera viene utilizzata per la festa di san Giorgio e come bandiera d'Ibla.

Lo stemma deriva dagli antichi conti normanni, come pure lo stemma della provincia che deriva dalla blasonatura del conteGoffredo d'Altavilla[La spiegazione non è in accordo con quanto riportato nella voce dello stemma].

« D'azzurro, all'aquila al volo spiegato di nero, beccata e rostrata d'oro, coronata dello stesso, tenente un caduceo in banda con la zampa destra e una cornucopia fruttifera in fascia con la sinistra entrambi d'oro. Motto: Crevit Ragusia Hyblae ruinis. »

Gonfalone: «drappo di verde…»

Guida al Comune di Scicli
Guida al Comune di Scicli