Palermo

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Palermo
comune
Palermo – Stemma Palermo – Bandiera
(dettagli)
Palermo – Veduta
Localizzazione
Stato Italia Italia
Regione Coat of arms of Sicily.svg Sicilia
Provincia Provincia di Palermo-Stemma.png Palermo
Amministrazione
Sindaco Leoluca Orlando (IdV) dal 21/05/2012
Territorio
Coordinate 38°06′56″N 13°21′41″ECoordinate38°06′56″N 13°21′41″E (Mappa)
Altitudine 14 m s.l.m.
Superficie 160,59 km²
Abitanti 676 614[1] (30-04-2015)
Densità 4 213,3 ab./km²
Frazioni Acqua dei CorsariAddaura,BaidaBelmonte Chiavelli,BellolampoBoccadifalco,CiaculliCroceverde-GiardinaMondelloSanta Maria di GesùSferracavallo,Villagrazia
Comuni confinanti AltofonteBelmonte MezzagnoFicarazziIsola delle FemmineMisilmeri,MonrealeTorrettaVillabate
Altre informazioni
Cod. postale 90100, 90121-90151
Prefisso 091
Fuso orario UTC+1
CodiceISTAT 082053
Cod. catastale G273
Targa PA
Cl. sismica zona 2 (sismicità media)
Cl. climatica zona B, 751 GG[2]
Nome abitanti palermitani
Patrono Santa Rosalia
Giorno festivo 15 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Palermo
Palermo
Posizione del comune di Palermo nell'omonima città metropolitana
Posizione del comune di Palermo nell'omonima città metropolitana
Sito istituzionale
« Balarm (Palermo) la bella e immensa città; il massimo e splendido soggiorno; la più vasta ed eccelsa metropoli del mondo. »
(Idrisi, geografo berbero[3])

Palermo (IPA[paˈlɛrmo][4]Palermu in siciliano[5][6]) è un comune italiano di 676 614 abitanti[1]capoluogo della Regione Siciliana.

È il quinto comune italiano per popolazione dopo RomaMilanoNapoli e Torino, e venticinquesimo a livello europeo, nonché il principale centro urbano della Sicilia e dell'Italia insulare. La Città metropolitana di Palermo conta una popolazione di circa 1.300.000 abitanti.

La città è nota per la sua storia, cultura, architettura e gastronomia plurimillenaria, punto di incontro fra culture, che ha investito un ruolo importante per la storia del Mediterraneo e dell'Italia. Fondata come città-porto dai Fenici tra il VII e il VI secolo a.C.[7], è stata sempre un nodo commerciale e culturale fra Occidente e Oriente, dunque il più importante punto strategico al centro del Mediterraneo[8]. Dopo cartaginesigreciromani, per più di mille anni i bizantini e sotto la dominazione degli arabi kalbiti divenne roccaforte dell'Emirato di Sicilia. Con Ruggero I e il figlio Ruggero II la città conobbe i fasti della Contea di Sicilia esistita dal 1071 al1130. Il massimo splendore lo ebbe con la fase dei re normanni, divenendo capitale, dal 1130 fino al 1816, del Regno di Sicilia. Altri popoli e stati differenti conquistarono o vissero la città, come sveviaragonesifrancesispagnoliinglesi, che diedero a Palermo il suo profilo di città aperta agli scambi e depositaria di tendenze e stili unici, mantenendo sempre il suo carattere europeo. Fu nuovamente capitale dal 1816 al 1817 del Regno delle Due Sicilie e successivamente divenne la seconda città per importanza dello stesso regno duo-siciliano (mantenendo tuttavia il titolo di capitale della parte isolana del regno) fino al 1861.

Palermo possiede una storia millenaria che le ha regalato un notevole e unico patrimonio artistico e architettonico che spazia dai resti delle mura puniche per giungere a ville in stile liberty, passando dalle residenze e dai luoghi di culto in stile bizantino e arabo-normanno, alle architetture gotiche e basiliche barocche, ai teatri neoclassici e ai palazzi razionalisti. Molti monumenti tra chiese e palazzi della città sono da anni riconosciuti Monumenti nazionali italiani.

Il sito Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale, di cui fanno parte più beni monumentali situati in città, nel 2015è stato dichiarato Patrimonio dell'umanità dall'Unesco.[9][10]

Per ragioni culturali, artistiche ed economiche è la principale città della regione euro-mediterranea, in quanto è stata una delle più grandi città del Mediterraneo ed è oggi fra le principali destinazioni turistiche del Mezzogiorno d'Italia e d'Europa, nonché tra le mete del mare nostrum più trafficate dalle navi da crociera.

È sede dell'Assemblea regionale siciliana, il più antico parlamento al mondo in attività[11], dell'Università degli Studi e della principale arcidiocesi regionale.

Il centro storico e i quartieri periferici adiacenti conservano un vasto patrimonio artistico e architettonico in stile liberty che fanno di Palermo la capitale dello stile liberty[12][13].

Indice

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Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La zona di Palermo era in origine un'ampia pianura tagliata da molti fiumi e torrenti e ampie zone paludose adesso bonificate, circondata da alte montagne (i Monti di Palermo le cui cime sono spesso ricoperte dalla neve durante la stagione invernale)[14].

La pianura di Palermo si affaccia sul Golfo di Palermo e, insieme ai monti alle sue spalle, forma la Conca d'Oro. La disposizione del comune si estende lungo la fascia costiera, con media penetrazione nell'entroterra. I fiumi e i torrenti che esistevano sono stati deviati o scorrono ancora sotto terra ad eccezione dell'Oreto[15][16]. Dalle montagne discendono giù fino al mare delle vallate create nel corso dei secoli dall'erosione delle acque. La Valle dell'Oreto è la principale e attraversa la città. La valle delimita una linea di demarcazione tra la periferia e il centro.

Orografia[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Monti di Palermo.
Monte Pellegrino, con i suoi 609 metri è visibile da tutta la città

Le conformazioni rocciose che circondano e tagliano in varie parti la città di Palermo sono principalmente di origine calcarea, e la loro disposizione sul territorio non ha permesso uno sviluppo regolare della città moderna: in alcuni casi, infatti, le montagne si trovano lungo la costa creando una vera spaccatura fisica tra alcuni quartieri.

Il resto dei monti di Palermo delimita l'estensione della città verso l'entroterra. Tra questi monti si estendono alcune grandi piane e vallate, come la Piana dei Colli nella zona settentrionale della città, la Valle dell'Oreto a sud e la Conca d'Oro sulla quale si estende gran parte del tessuto urbano.

« L'altra diramazione di monti similmente si prolunga col capo Zafferana. Tra questo e l'altri di Gallo il lido si incurva in un seno verso il quale le falde de' monti discendono più dolcemente, e nel fondo del seno formano un ampio bacino contornato da alte montagne nel quale siede come una regina la nobilissima città di Palermo. »
(Carlo Afàn de Rivera[17])

Idrografia[modifica | modifica wikitesto]

Qanat Gesuitico Basso

L'idrografia della Conca d'oro di Palermo è radicalmente modificata nel corso della storia. Il primo insediamento abitato venne costruito tra due fiumi attualmente non visibili, il Kemonia e il Papireto, mentre il fiume Oreto (unico fiume a scorrere oggi tra le strade cittadine) si trovava ben oltre le mura cittadine. I due fiumi che tagliavano la città non scorrono più in superficie ma nei sotterranei del centro storico: sono evidenti le loro tracce nella toponomastica e nella conformazione delle vie.

Nell'area attualmente occupata dalla città oltre ai tre fiumi principali erano presenti moltissimi torrentistagionali, che contribuivano a creare zone paludose o comunque ricche di acqua: è il caso della zona San Lorenzo e dell'area di Mondello. Gole chiamate valloni, una sorta di torrenti del maltempo che, incanalano le discese alluvionali (talvolta provocando danni), sono presenti nelle zone alle pendici delMonte Grifone, tra i più noti il vallone di Croceverde e quello di Belmonte Chiavelli.

Qanat sono un'enorme opera di ingegneria idraulica realizzata nel sottosuolo della città, a partire dall'epoca araba, per portare acqua in superficie, intercettando le falde naturali del terreno. Attualmente tre canali sono percorribili e vengono organizzate visite guidate da parte di speleologi.

« Le acque sorgive sono molto abbondanti. Non c'è quartiere di Palermo che non sia adorno di fontane, la maggior parte di marmo, tutte abbellite di sculture e ricche di gran quantità d'acqua. Così la posizione della città è splendida: lo spettacolo del mare, delle colline, delle montagne con effetti deliziosi e pittoreschi rende questo luogo il più idoneo a risvegliare e a coltivare vocazioni artistiche. »
(Jean Pierre Louis Laurent Hoüel[18])

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Palermo BoccadifalcoStazione meteorologica di Palermo Punta Raisi e Stazione meteorologica di Palermo Valverde.

Secondo la (classificazione dei climi di Köppen), il clima di Palermo appartiene al gruppo denominato Csa: clima temperato delle medie latitudini con la stagione estiva asciutta e calda e inverno fresco e piovoso. Le stagioni intermedie hanno temperature miti e gradevoli. L'estate è arida e calda, generalmente torrida e frequentemente ventilata grazie anche alla presenza delle brezze marine[19]; non è raro sentire lo scirocco, il vento africano che, seppure in rari casi, fa impennare le temperature massime oltre i 42 °C (record storico di 45,5 °C registrati all'Osservatorio Astronomico di Palermo) ma con tassi di umidità che possono scendere anche sotto il 15%.

La neve a Palermo non è un fenomeno impossibile, anche se raro e di breve durata. Tra la fine degli anni quaranta e i primi quattordici anni del 2000 ha nevicato, con accumuli fin sul porto di Palermo, undici volte. Più frequentemente i fenomeni nevosi si sono fermati sulla zona periferica. A dir poco storica fu la neve palermitana il giorno di Natale del 1986 quando la neve, pur non riuscendo ad attecchire molto tranne nei quartieri pedemontani, cadde a più riprese per tutto il giorno. Il maggiore evento nevoso del dopoguerra fu quello dell'8 gennaio 1981. L'ultima nevicata a Palermo risale al 31 dicembre 2014[20].

PALERMO PUNTA RAISI[19] Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Inv Pri Est Aut
T. max. media (°C) 15,0 15,1 16,1 18,4 22,0 25,1 28,3 29,0 27,0 23,0 19,3 16,0 15,4 18,8 27,5 23,1 21,2
T. min. media (°C) 10,2 10,1 11,0 13,0 16,0 20,0 23,0 24,0 22,0 18,0 14,3 12,0 10,8 13,3 22,3 18,1 16,1
Precipitazioni (mm) 71,6 65,4 59,5 44,1 25,5 12,2 5,1 13,3 41,5 98,0 94,3 80,0 217,0 129,1 30,6 233,8 610,5
Giorni di pioggia 9,7 10,0 8,7 6,1 3,2 1,6 0,8 1,6 4,1 8,3 9,4 10,8 30,5 18,0 4,0 21,8 74,3
Umidità relativa media (%) 73 73 72 72 72 72 71 69 71 72 71 73 73 72 70,7 71,3 71,8
Vento (direzione-m/s) S
6,2
S
6,3
S
5,9
W
5,6
NE
4,8
NE
4,5
NE
4,4
NE
4,5
NE
4,6
S
5,0
S
6,0
S
6,4
6,3 5,4 4,5 5,2 5,4


Riguardo alle precipitazioni, il periodo più piovoso per la città è quello compreso fra ottobre e marzo. Il record pluviometrico per Palermo si ebbe durante la disastrosa alluvione che inondò la città nel febbraio 1931 e ammontò a circa 395 mm in 39 ore[21]. Spesso, soprattutto in periodo autunnale improvvisi nubifragi si abbattono sul capoluogo riuscendo a riversare in poche ore anche 130 mm di pioggia, come accadde il 16 settembre 2009[22], in cui si ebbero fenomeni alluvionali nelle frazioni collinari di Belmonte Chiavelli eCroceverde-Giardina.

Neve a Poggio San Francesco, sui Monti di Palermo
Spiaggia di Mondello

Raro è il fenomeno della nebbia. Una zona particolarmente "nebbiosa" della città è quella del Parco della Favorita, che grazie ad una particolare posizione al riparo da venti e alla sua ricchezza di vegetazione può, seppure raramente, presentare piccoli e poco duraturi bassi banchi di nebbia; questa zona è (insieme alle zone periferiche pedemontane) una tra le più fresche della città di Palermo e le sue periferie[23].

La zona più calda della città è il centro storico[23]. Spesso i centri meteo d'informazione nazionale utilizzano i dati dell'aeroporto di Punta Raisi per indicare la situazione meteo del capoluogo siciliano. Ma l'aeroporto (diviso dalla città da alcuni rilievi) si trova a circa 22 km di strada dalla periferia ovest di Palermo, e registra di norma in inverno minime più alte rispetto al capoluogo e in estate massime più contenute. La distribuzione delle precipitazioni di Palermo sono quelle tipiche del clima mediterraneo con massimi nel semestre invernale e cali drastici in estate quando posso verificarsi lunghi periodi di prolungata siccità assoluta. La minima assoluta registrata nel centro città a partire dagli anni venti è stata rilevata all'Osservatorio Astronomico, -0,5 °C (durante la nevicata dell'8 gennaio 1981)[24]. Precedentemente era scesa a -1.9 °C nel febbraio 1895 durante una nevicata. Altre nevicate di cui si hanno informazioni quelle del 1885, 1891 e 1905.

A volte nel capoluogo, come nel resto delle città costiere della Sicilia, possono registrarsi durante le sciroccate più intense massime superiori ai 20 °C anche in pieno inverno. Tra questi picchi termici, spicca quello del febbraio 2010, dove si sfiorarono i +30 °C, per più giorni. Le temperature minime sotto lo zero sono estremamente rare. Solo le zone periferiche pedemontane o con grandi polmoni verdi riescono, ogni tanto, a registrare qualche valore negativo. Ma in piena città è un fenomeno quasi sconosciuto. In effetti dagli anni ventinella zona centrale di Palermo solo la stazione meteo dell'Osservatorio Astronomico (sito sul tetto del Palazzo dei Normanni, alto più di trenta metri e circondato da due grandi giardini) ha registrato delle minime negative ma solo durante la nevicate dell'8 gennaio 1981 (-0,5 °C) e quelle del 30-31 gennaio e 1º febbraio del 1999 (fino a -0,4 °C). Le altre stazioni hanno sempre registrato minime positive.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Palermo e Toponomastica di Palermo.
Le origini del nome

La città di Palermo ha cambiato spesso nome nel corso delle epoche:

  • Zyz (la "z" va pronunciata come "s" sonora) (che in fenicio significa il fiore): il nome non è ancora accertato, ma molte monete provenienti da Palermo di periodo punico portavano la dicitura Zyz e visto che Palermo era una delle tre città puniche della Sicilia (Tucidide, VI, 1-5) molto probabilmente aveva una propria zecca. Il nome sembrerebbe derivare dalla conformazione della città che tagliata da due fiumi ricordava il profilo di un fiore.
  • Panormos (dal Greco παν-όρμος,tutto-porto): i Greci chiamavano Palermo così perché i due fiumi che la circondavano (il Kemonia e ilPapireto) creavano un enorme approdo naturale. Questo nome andò diffondendosi grazie al rafforzamento dell'influenza greca sull'isola.
  • Panormus: i Romani mantennero, con una lieve modifica di pronuncia, la denominazione greca con la quale avevano conosciuto la città.
  • Balarm: il nome arabo della città è un semplice cambiamento di pronuncia del nome precedente.
  • Balermus: evoluzione del precedente nome sotto il periodo normanno.
  • Palermo: il nome definitivo della città che viene acquisito in età moderna.

Età antica[modifica | modifica wikitesto]

Graffiti preistorici nellaGrotta dell'Addaura

L'area della piana di Palermo e i monti circostanti conservano resti di presenza umana sin dallaPreistoria. Ne è un esempio l'interno delle grotte dell'Addaura, su un versante di Monte Pellegrino, in cui si aprono alcune cavità abitate durante il paleolitico e il mesolitico. All'interno, in cui sono state ritrovate ossa e strumenti utilizzati per la caccia, si trova un vasto e ricco complesso di incisioni, databili tra l'epigravettiano finale e il mesolitico, raffiguranti figure antropomorfe e zoomorfe.

La città venne fondata dai Fenici probabilmente[25] con il nome di Zyz, che in lingua fenicia significafiore. La storia di Palermo fenicia inizia tra il VII e il VI secolo a.C.. Fino a quel momento l'area era stata un emporio commerciale e base d'appoggio per la Sicilia nord-occidentale. Acquisita una certa importanza commerciale grazie alla sua posizione ma soprattutto ai due fiumi (il Kemonia e ilPapireto), divenne meta ambita per i Greci che popolavano la parte orientale della Sicilia, che, tuttavia, non riuscirono mai a conquistare.

La prima conquista avvenne da parte dei Romani, che, dopo un lungo assedio, riuscirono a sottrarla aiCartaginesi di Amilcare Barca, costretti a rifugiarsi alle falde del monte Pellegrino (all'epoca chiamatoErcta): i tentativi di riconquista dei Cartaginesi risultarono vani e la città divenne una conquista romana col nome di Panormus. Sotto il governo di Roma, Palermo continuò a ricoprire il ruolo di porto strategico nel Mediterraneo, vivendo un periodo di assoluta tranquillità per diversi secoli. Palermo fu città romana fino a quando leinvasioni barbariche causarono il saccheggio e la devastazione della città.

Età medievale[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Palermo arabaStoria della Sicilia normanna e Regno di Sicilia.
Ruggero I riceve le chiavi della città di Palermo (dipinto nella sala gialla di Palazzo dei Normanni)

Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, nel 535 la Sicilia fu in gran parte distrutta essendo arrivati i Vandali nell'occidente dell'isola. La ricostruzione di Palermo avvenne grazie aiBizantini, che tennero Palermo per tre secoli.

Con la conquista della città, comandata da Belisario, iniziò un'opera di restaurazione di quell'unità imperiale perduta con le invasioni barbariche, dominando in poco tempo l'intera isola che divenne una provincia periferica dell'Impero d'Oriente.

Il Cancelliere Aulico alla corte diFederico II, a Palazzo della Favara con i poeti e i filosofi della Scuola siciliana
Particolare della facciata di Palazzo Chiaramonte-Steri
La chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio detta Martorana

Nel IX secolo gli arabi dal Nordafrica invasero la Sicilia: la conquista, fu iniziata nell'827, Palermo fu presa nell'831. Furono i governatori musulmani a spostare la capitale della Sicilia a Palermo (fino a quel momento il centro più importante dell'isola era Siracusa): la città si dotò di tutte le strutture burocratiche e destinate ai vari servizi che spettavano a una capitale. Il monaco Teodosio affermò che a Palermo, durante la dominazione araba, erano presenti più di trecento moschee in precedenza chiese. Gli arabi introdussero anche i primi agrumeti, formando la Conca d'oro e aprendo così una nuova possibilità di sviluppo economico.

La potenza musulmana, tuttavia, fu corrosa dalle lotte interne (cristiani-musulmani) per l'indipendenza, che aprirono la via ai normanni, finché, nel 1071, dopo quattro anni d'assedio, Ruggero d'Altavilla, primo conte normanno, espugnò Palermo allontanando i musulmani.

L'arrivo dei Normanni a Palermo, e la mescolanza con gli stili islamici, è testimoniata da un numero considerevole di edifici religiosi e civili, oltre che da un ponte a dodici arcate sito nelle vicinanze della stazione centrale di Palermo: il Ponte dell'Ammiraglio, completato nel 1113. Nel 1098 i Normanni, sotto investitura papale, ottennero la licenza di rendere nuovamente cattolica la Sicilia e, in poco tempo, entrarono in possesso della città e del resto dell'isola: la capitale, prima della Gran Contea di Sicilia, poi del Regno di Sicilia, restò a Palermo. La città raggiunse il massimo splendore sotto il governo di Ruggero II: in questo periodo furono costruite la chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglioe la Cappella Palatina. Alla morte di Federico II (1250), Palermo e la Sicilia persero l'egemonia nelMediterraneo, e il potere si spostò a Napoli, con Carlo d'Angiò. Il popolo palermitano, tuttavia, nel1282 dette avvio alla guerra del Vespro contro i francesi, che terminò con l'adottare la Bandiera siciliana.

Dopo il regno di Sicilia normanno, si alternarono sul trono palermitano altre case reali: gli Svevi(dal 1194 al 1266), che fecero di Palermo una sede imperiale; gli Angioini (dal 1270 al 1282), che spostarono la capitale da Palermo a Napoli; dopo la rivolta del Vespro, Palermo divenne capitale del regno fondato tramite il ramo cadetto degli aragonesi: perderà l'indipendenza nel XV secoloper diventare vicereame iberico.

Età moderna[modifica | modifica wikitesto]

I Quattro Canti: prospetti architettonici, simbolo dei vicerè spagnoli, che delimitano l'ottagonale Piazza Vigliena

Affermatasi in un momento di difficile gestione socio-politica per l'isola fu invece la dominazione del Regno di Spagna. Gli spagnoli fecero di Palermo la sede del Viceré. La dominazione spagnola fu molto apprezzata in Sicilia poiché ne rivalutò il territorio come baluardo di importanza strategica per la lotta contro gli OttomaniCarlo V (1516-1554), fondatore della dinastia degli Asburgo di Spagna, rappresentò la figura simbolo della Storia della Sicilia spagnola. Ben due secoli di dominio da parte delle dinastie spagnole a Palermo terminarono nel 1713 con il Trattato di Utrecht che segnò la fine della guerra di successione spagnola.

Nel 1734 la città divenne dominio dei Borboni, che mantennero il Regno di Sicilia e di Napoli separati. Nel 1816 entrambi i regni vennero riuniti nel Regno delle Due Sicilie: Palermo perse lo status di capitale, divenendo secondo centro amministrativo dopo Napoli. Tuttavia Palermo continuò a possedere il titolo di capitale della parte isolana del regno[26].

Età contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

Giuseppe Garibaldifotografato da Gustave Le Graya Palermo
Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Sicilia borbonica e Storia della Sicilia dall'Unità d'Italia.

Nel 1860, dopo che a Palermo si era verificata la rivolta della Gancia e anche il resto dell'isola era insorto, avvenne lo sbarco dei garibaldini a Marsala; da lì, grazie all'aiuto dei siciliani cominciarono a conquistare l'isola in nome dell'unificazione dell'ItaliaPalermo insorse il 27 maggio, data in cui Garibaldi entrò in città dalla porta Termini. Tra il 1860 e il 1866 la città fu soggetta a varie lotte e rivolte contro il nuovo Regno d' Italia da parte di ex garibaldini delusi, reduci dell'esercito meridionale, partigiani borbonici e repubblicani, la più importante delle quali fu la rivolta del sette e mezzo, e il conseguente bombardamento della flotta, che distrusse non poche strutture architettoniche.

In seguito all'Unità d'Italia, il comune di Palermo intraprese la costruzione di alcune importanti opere architettoniche: il taglio di via Roma[27] e la costruzione dei due teatri più rappresentativi della città, il Massimo e il Politeama e dal 1891 al 1892 la IV Esposizione Nazionale.

Nel primo ventennio del XX secolo Palermo attraversò un'epoca florida, con un breve ma intenso periodo liberty. Non interessata dal primo conflitto mondiale, Palermo subì notevoli distruzioni a causa dei bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, fino a essere occupata nel luglio 1943 dalle truppe alleate del generale statunitense George Smith Patton[28].

Il secondo Novecento è stato caratterizzato, inoltre, dallo sviluppo del fenomeno della mafia: nella lotta contro Cosa Nostra furono colpiti, tra gli altri, esponenti della forze dell'ordine come il poliziotto Boris Giuliano e il capitano dei Carabineri Mario D'Aleo, il prefetto di Palermo generaleCarlo Alberto Dalla Chiesa, il presidente della Regione Siciliana Pier Santi Mattarella, i magistrati Giovanni FalconePaolo BorsellinoGaetano Costa e Rocco Chinnici, il parroco del quartiere di Brancacciodon Pino Puglisi e giornalisti come Mauro De Mauro e Mario Francese.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Stemma di Palermo.
Stemma del Comune
Gonfalone del Comune

Lo stemma del comune di Palermo è così descritto dallo statuto comunale:

« di rosso all'aquila romana d'oro ad ali aperte, tenente con gli artigli una fascia carica delle iniziali S.P.Q.P »

L'origine dello stemma non è certa, alcune fonti lo fanno risalire a una concessione del 1154 di re Guglielmo I di Siciliamentre altre all'epoca romana.

Il gonfalone del comune di Palermo è un drappo di colore rosso, frangiato d'oro caricato dell'aquila romana d'oro ad ali spiegate, tenente con gli artigli una fascia carica delle iniziali S.P.Q.P.[29].

Un altro simbolo della città è il Genio di Palermo, antico nume tutelare del luogo.

Simboli del turismo e della cultura araba palermitana sono le cupole rosse della Chiesa di San Giovanni degli Eremiti e di San Cataldo, nonché quelle della periferica San Giovanni dei Lebbrosi[30].