Agnone

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Agnone
comune
Agnone – Stemma Agnone – Bandiera
   
Agnone – Veduta
Localizzazione
Stato Italia Italia
Regione Regione-Molise-Stemma.svg Molise
Provincia Provincia di Isernia-Stemma.png Isernia
Amministrazione
Sindaco Michele Carosella (centro-sinistra) dal 16/05/2011
Territorio
Coordinate 41°48′37.44″N 14°22′42.6″E / 41.8104°N 14.3785°E41.8104; 14.3785 (Agnone)Coordinate: 41°48′37.44″N 14°22′42.6″E / 41.8104°N 14.3785°E41.8104; 14.3785 (Agnone) (Mappa)
Altitudine 830 m s.l.m.
Superficie 96,85 km²
Abitanti 5 125[1] (31.12.2014)
Densità 52,92 ab./km²
Frazioni Fontesambuco, Villacanale
Comuni confinanti Belmonte del Sannio, Capracotta, Carovilli, Castelverrino, Castiglione Messer Marino (CH), Pescolanciano, Pescopennataro, Pietrabbondante, Poggio Sannita, Rosello (CH), Schiavi di Abruzzo (CH), Vastogirardi
Altre informazioni
Cod. postale 86081
Prefisso 0865
Fuso orario UTC+1
Codice ISTAT 094002
Cod. catastale A080
Targa IS
Cl. sismica zona 2 (sismicità media)
Cl. climatica zona E, 2 457 GG[2]
Nome abitanti agnonesi
Patrono san Cristanziano
Giorno festivo 13 maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Agnone
Agnone
Posizione del comune di Agnone nella provincia di Isernia
Posizione del comune di Agnone nella provincia di Isernia
Sito istituzionale

Agnone (Agnéune in dialetto locale) è un comune italiano di 5.152 abitanti in provincia di Isernia in Molise. Fino al 1811, per circa 600 anni, Agnone e il suo circondario sono sempre stati parte integrante del Giustizierato d'Abruzzo e dell'Abruzzo Citeriore, nel distretto di Lanciano.[3][4][5]

Antica città sannita, è sede di quello che si presume sia il più antico stabilimento al mondo per la fabbricazione delle campane (Pontificia Fonderia di Campane Marinelli), fondato intorno all'anno Mille e tra i pochi che possano fregiarsi dell'onore di utilizzare per i propri prodotti lo stemma pontificio.

 

 

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Agnone è un piccolo paese situato nella parte nord del Molise, in provincia d'Isernia. Agnone si trova a circa 800 m di altezza rispetto al livello del mare, questo paese è circondato da un paesaggio montuoso, immerso nel verde delle grandi foreste, nelle quali possiamo trovare dei piccoli torrenti che rendono il paesaggio ancora più affascinante, questi boschi sono a tratti interrotti da piccole praterie. La flora che possiamo trovare nel paesaggio circostante ad Agnone è: la quercia, il pino, l'abete, il pioppo, la malva. Possiamo trovare anche oliveti o vigneti coltivati nelle campagne dai numerosi agricoltori. La fauna, sul territorio possiamo trovare molte specie di animali, che sono: il cinghiale che negli ultimi anni sono in continuo aumento, il lupo grigio, stambecchi, cervi, l'orso bruno, scoiattoli, conigli, lepri, e fagiani, la fauna che sorvola i cieli di Agnone è formata dal falcone reale e l'aquila.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Agnone.

Il clima di Agnone è caratterizzato da inverni rigidi e con molte piogge e nevicate, e estati calde e non eccessivamente torride.[6]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La tradizione vuole che Agnone sia sorta sulle rovine della città sannitica Aquilonia distrutta dai Romani durante la conquista del Sannio: nella zona sono stati recuperati diversi reperti archeologici, come la stele funeraria di Vibia Bonitas, conservata al Teatro Italo Argentino, nel centro storico della cittadina.

Particolare del frammento di una tavola bronzea del III secolo a.C. ritrovata ad Agnone

Importante centro durante la dominazione longobarda, andò poi decadendo nei secoli immediatamente precedenti il 1000, mentre la Valle del Verrino e le alture circostanti divennero luogo di eremi, piccoli monasteri e piccole colonie agricole. Nel 1139 la potentissima famiglia dei Borrello, Conti di Pietrabbondante e capitani di ventura di Venezia, portarono sul luogo un notevole numero di soldati e artigiani veneziani, probabilmente provenienti dalle colonie dalmate della "Serenissima" (secondo lo scrittore veneziano Alvise Zorzi propone la provenienza di questo gruppo dalle colonie veneziane della Puglia, ma il riscontro rimane impossibile per assenza di documenti e la questione resta dubbia). Appare però evidente la fondazione veneziana del paese vero e proprio - sorto sul colle arcuato di fronte al Monte Caraceno - a causa dei chiari segni di cultura veneziana osservabili nel quartiere originario, quello della Ripa, altrimenti detto "borgo veneziano".

L'importanza di Agnone andò crescendo nel periodo angioino e anche in quello aragonese, al punto che durante il regno borbonico delle Due Sicilie, la città fu tra le 56 città regie, direttamente dipendenti dal Re, libere da qualunque altra soggezione di tipo feudale, dotate di alto tribunale, con diritto di comminare pene capitali. Appartenente da sempre all'Abruzzo Citeriore, quando il Re Giuseppe Bonaparte (fratello di Napoleone) decise di creare la Regione Molise(1806), Agnone fu lasciata nell'Abruzzo. Ma durante il regno di Gioacchino Murat, i maggiorenti del luogo chiesero e ottennero il passaggio al Molise, fondando la richiesta sulla difficoltà geografica dei collegamenti abruzzesi, e sperando di assurgere a un ruolo di dominio nella nuova, piccola regione (1811). La prima delusione colse gli Agnonesi subito dopo questo passaggio, giacché i tre distretti in cui il Molise fu diviso, ebbero come centri e capoluoghi Larino, Campobasso e Isernia, escludendo Agnone da ogni ruolo di preminenza amministrativa. L'Italia unita, del resto, riunificando l'Abruzzo e il Molise in un'unica regione, rese di fatto superato questo problema. Fiorente per ampiezza dell'agro e per numero e volume di imprese artigiane, Agnone poté sviluppare, nel corso dell'800, un alto numero di menti colte: medici, filosofi, giuristi, teologi, da cui le venne il nome onorifico di "Atene del Sannio". La rivoluzione dei prezzi legata al primo sviluppo dell'industria italiana di fine Ottocento, tuttavia, intaccò quest'equilibrio, dando il via al fenomeno dell'emigrazione. Nonostante ciò, Agnone si distinse per spirito di iniziativa economica e culturale. Ad esempio, in pieno spirito positivista, grazie all'azione di alcuni spiriti illuminati tra cui il dr. Giuseppe Maria d'Onofrio, Agnone riuscì nell'impresa di essere elettrificata ben prima di Roma. Difatti risale al 1905 l'inaugurazione della centrale idroelettrica del Verrino, gestita dalla omonima societò elettrica, che precedette di ben 8 anni la prima centrale elettrica di Roma, la centrale Montemartini.

La Fonderia Marinelli di Agnone, rinomata in Italia per la fabbricazione di campane per tutte le chiese del Paese

Durante il Regime fascista, Agnone fu sede di confino per numerosi oppositori del regime, tra cui don Raimondo Viale, protagonista de "Il prete giusto" di Nuto Revelli.

Dal 1940, ad Agnone sorse un campo di concentramento per famiglie di zingari rom rastrellate in tutta Italia. Il prefetto locale a tale scopo, scelse e ottenne dal vescovo dell'epoca la concessione del convento di S. Bernardino[7].

L'ultima crescita demografica, Agnone la ebbe negli anni quaranta, per poi subire una continua diminuzione dagli anni cinquanta ad oggi. Parallelamente - e paradossalmente - la cittadina vedeva i segni sicuri di un notevole sviluppo socio-economico, quali la nascita del locale Ospedale Civile e della ASL e quella delle scuole superiori, tra cui il Liceo Scientifico (primo del Molise), l'Istituto Tecnico Industriale(Leonida Marinelli), L'Istituto Professionale. È poi da menzionare - nel primo dopoguerra - la nascita del Teatro Italo Argentino (fondato grazie agli apporti degli agnonesi d'Argentina) che fu a lungo uno dei più ampi dell'Abruzzo-Molise, tornato ad esserlo nel marzo 2008 per la chiusura di alcuni grandi teatri delle due regioni.

Gli ultimi decenni hanno visto Agnone sviluppare una cultura turistica moderna e articolata, con la diffusione degli sport equestri, la creazione di numerosi centri di agriturismo, la costruzione di piscine, l'ospitalità di eventi di spettacolo e di studio (questi ultimi legati al mondo delle scienze mediche, della religione, e soprattutto alle notevoli ricchezze archeologiche e paleontologiche del circondario).

Parte degli abitanti vorrebbe ricongiungere Agnone, dopo anni di appartenenza al Molise, all'Abruzzo[8], anche a causa del presunto disinteresse della regione verso l'Alto Molise.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia di bronzo al Merito Civile - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia di bronzo al Merito Civile
  «La fiera popolazione agnonese partecipava, con eroico coraggio ed indomito spirito patriottico, alla lotta di Liberazione, offrendo un mirabile esempio di amore per la libertà e per la democrazia. Settembre - Novembre 1943/Agnone (IS)»
— Settembre - Novembre 1943/Agnone (IS)

[9]

Tradizioni[modifica | modifica wikitesto]

Il 24 dicembre ad Agnone si svolge la 'Ndocciata', il più grande rito di fuoco che si conosca: è una sfilata di migliaia di enormi fiaccole costruite artigianalmente. Dal 2000 tale evento si svolge stabilmente anche il giorno dell'Immacolata Concezione. Nel 1996 essa fu portata a Roma al cospetto di Giovanni Paolo II. Questa tradizione, che probabilmente nell'antichità era connessa ai riti della rinascita della luce, oltre che ad Agnone si è conservata - in misura minore - anche a Santo Stefano di Sante Marie (L'Aquila) ed ha assunto una diversa valenza legandosi alla festività del Natale.

N'docciata della notte della Vigilia di Natale

Ovviamente è possibile gustare gli ottimi prodotti della gastronomia locale nei vari punti ristoro dislocati all'interno della manifestazione, nei quali è possibile cenare con pochi euro.

Nel 2012 le Poste Italiane hanno dedicato un francobollo a questa festa tradizionale.

La fonderia Marinelli[modifica | modifica wikitesto]

Il concerto di campane della fonderia Capanni, costruito e montato tra il 2000 e il 2010 circa a Guardiagrele nella Cattedrale di Santa Maria Maggiore
Una campana dell'Abbazia di Montecassino costruita dalla fonderia Marinelli

Agnone è famosa in tutta Italia e in Europa per la presenza dell'antichissima Fonderia Marinelli, che è in perfetta funzione e in piena attività.
Le sue origini risalgono al Medioevo, e la fonderia è ricordata per la fabbricazione di campane per edifici di alto rilievo quali la Cattedrale della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei e dell'Abbazia di Montecassino.

Le prime campane ufficiali fuse dalla fonderia Marinelli risalgono al 1339, per opera del direttore Nicodemo Marinelli, detto "Campanarus". Nei due secoli successivi, quando l'Italia passò nelle mani degli aragonesi, i Marinelli continuarono a fondere campane per le varie chiese e campanili che venivano edificati in tutta la penisola. Nel 1924 il Papa Pio X conferì alla famiglia Marinelli l'onore di avvalersi dello Stemma Pontificio perché potessero rappresentarlo nel volto dell'campane che continuavano a fondere copiosamente. I Marinelli all'inizio del Novecento furono molto richiamati dal molte chiese di tutta l'Italia perché i vecchi impianti delle campane per l'oscillazione erano ormai obsoleti oppure gravemente danneggiati. Quando nel 1944 gli occupanti tedeschi nazisti, da un anno in guerra civile con l'Italia, giunsero anche in Abruzzo e in Molise, la fonderia fu chiusa ed usata come quartier generale per le missioni di battaglia. Inoltre le campane che in quel periodo erano in fase di fusione furono distrutte dai nazisti e rifuse per creare dei cannoni da combattimento. Sconfitti i tedeschi dagli americani, nel 1949 la fonderia Marinelli rimase lo stesso famosa per il suo contributo, e il suo nome era ancora sulla bocca di tutti: luogo di riferimento per la fondazione di nuove campane. Nel Secondo dopoguerra italiano i Marinelli costruirono il concerto di campane per la Cattedrale di Montecassino, distrutta durante la celebre battaglia della seconda guerra mondiale, e così continuano a contribuire fino ad oggi, ogni qualvolta venga costruita una nuova chiesa, fondendo le campane necessarie per nuovi concerti.

Monumenti e luoghi di interesse[modifica | modifica wikitesto]

Museo internazionale della campana e fonderia Marinelli[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Fonderia Marinelli (Agnone).

Museo internazionale della campana sorge accanto all'antichissima Fonderia Pontificia Marinelli, che è l'azienda a conduzione familiare più antica d'Europa e seconda al mondo, fondata nell'anno 1000. Le Antiche Fonderie del Rame si trovano a pochi chilometri dal centro abitato, nella valle del Fiume Verrino: sono delle antiche fonderie a funzionamento idromeccanico nelle quali si producevano dei semilavorati in rame che venivano poi inviati alle oltre 180 botteghe di ramai agnonesi che, da tali semilavorati, producevano tine, caldai e vari oggetti in rame.

Chiesa parrocchiale di San Francesco e convento[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Francesco (Agnone).

La chiesa di San Francesco è considerata monumento nazionale. Risalente al XIV secolo, ha un caratteristico portale gotico sormontato da un affascinante rosone. Da sottolineare la superba cupola a tamburo e l'originale campanile (con la parte finale in ferro battuto). All'interno della chiesa, con decorazioni di Ambrosio Piazza, si trovano ricchissimi altari e affreschi del molisano Paolo Gamba.

Attiguo alla chiesa di San Francesco si trova l'ex convento dei Padri conventuali, con un chiostro (alle cui pareti si trovano affreschi rappresentanti la vita di San Francesco), sede della Biblioteca comunale e della Mostra permanente del libro antico con volumi rarissimi, tra cui un'antica copia dell'Opera Omnia di Platone, risalenti al XVI secolo.

Piazza XX Settembre

Chiesa di Sant'Emidio[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa di Sant'Emidio risale al XIV secolo, con un portale gotico, conserva al suo interno capolavori d'arte di Giulio Monteverde, Giacomo Colombo, Giovanni e Amalia Dupré. Caratteristiche sono le statue lignee dei 12 apostoli, a grandezza naturale, attribuite a scuola napoletana del 1650. Adiacente alla chiesa troviamo la Biblioteca Emidiana, ricca di testi antichi dell'XI secolo.

Altre chiese[modifica | modifica wikitesto]

Per caratteristiche architettoniche e opere custodite sono da visitare anche le chiese di San Pietro, San Nicola, Sant'Antonio Abate (con annessa torre campanaria visitabile), San Biase (chiesa più antica di Agnone, dell'XI secolo), Sant'Amico, Santa Croce, la Trinità, L'Annunziata. Nel solo centro abitato si trovano tredici chiese, a testimonianza della forte influenza che esercitava nei secoli addietro il Vaticano in questo lembo dell'Alto Molise.

Centro storico e borgo medievale[modifica | modifica wikitesto]

Non meno interessante è l'architettura civile del paese: il centro storico è di chiaro stampo veneziano, infatti avventurandosi lungo le stradine del borgo antico ci si imbatte di frequente nelle caratteristiche botteghe veneziane e in piccole statue di pietra raffiguranti, per l'appunto, leoni veneziani.

Antica bottega del rame[modifica | modifica wikitesto]

L'Antica Bottega Orafa sita in Corso Garibaldi testimonia un'antica migrazione di artigiani lagunari verso Agnone, avvenuta secoli addietro per opera della famiglia Borrello.

Piazza XX settembre e obelisco[modifica | modifica wikitesto]

Interessante è la piazza principale del centro storico, piazza Plebiscito, anticamente detta piazza del Tomolo, nella quale confluiscono sette strade che partono da altrettante altre zone del borgo antico e che ospita una caratteristica fontana marmorea risalente al 1881 (anno della costruzione del primo acquedotto urbano agnonese), restaurata, come tutta la Piazza, tra la fine del 2006 e i primi mesi del 2007.

Storico teatro Italo-Argentino[modifica | modifica wikitesto]

Come accennato, il Teatro Italo-Argentino fu costruito nel primo dopoguerra con i fondi degli agnonesi del Sudamerica. Esso funziona sia come teatro (l'unico in provincia d'Isernia), sia come cinema.

Belvedere del cardo estremo e chiesa di San Marco Evangelista[modifica | modifica wikitesto]

Sul cardo medievale esterno della città c'è un belvedere trasformato in parco pubblico. A fianco c'è la chiesa di San Marco.

La costruzione originale, romanica, risale all'XI secolo ed è connessa alla rifondazione del paese avvenuta sotto il dominio dei Borrello, legati alla Repubblica di Venezia. L'edificio originale fu infatti edificato da veneziani chiamati da Landolfo Borrello. La mancanza di un'abside semicircolare e la presenza del campanile sulla nuda facciata fanno pensare a un'inversione nel senso dell'asse principale in corso d'opera. La pianta è irregolare e la navata è singola e priva di transetto, mentre sono presenti cappelle laterali. Sono evidenti una serie di contribuzioni di epoche successive: archi in gotico veneziano precedono l'altare principale, mentre il portale è rinascimentale e il soffitto è a cassettoni policromi, in stile barocco veneziano. Barocchi sono pure gli altari in legno, mentre altri corredi spaziano in varie epoche. Ad esempio una pregevole statua della "Madonna col Bambino" è del XIII-XIV secolo mentre una statua di San Nicola è dello scultore settecentesco Giovannitti. L'edificio è stato restaurato ad opera della soprintendenza alle belle arti regionale.[10