Fondi

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Fondi
comune
Fondi – Stemma Fondi – Bandiera
   
Fondi – Veduta
Localizzazione
Stato Italia Italia
Regione Lazio Coat of Arms.svg Lazio
Provincia Provincia di Latina-Stemma.png Latina
Amministrazione
Sindaco Salvatore De Meo (centrodestra) dal 30/03/2010
Territorio
Coordinate 41°21′00″N 13°25′00″E / 41.35°N 13.416667°E41.35; 13.416667 (Fondi)Coordinate: 41°21′00″N 13°25′00″E / 41.35°N 13.416667°E41.35; 13.416667 (Fondi) (Mappa)
Altitudine m s.l.m.
Superficie 143,92 km²
Abitanti 39 773[1] (31-5-2015)
Densità 276,35 ab./km²
Frazioni Cocuruzzo, Curtignano, Greci, Querce di Cesare, Rene, Salto di Fondi, San Magno, San Raffaele, Sant'Andrea, Selva Vetere, Capratica, Madonna degli Angeli
Comuni confinanti Campodimele, Itri, Lenola, Monte San Biagio, Sperlonga, Terracina, Vallecorsa (FR)
Altre informazioni
Cod. postale 04022
Prefisso 0771
Fuso orario UTC+1
Codice ISTAT 059007
Cod. catastale D662
Targa LT
Cl. sismica zona 3B (sismicità bassa)
Cl. climatica zona C, 1 089 GG[2]
Nome abitanti fondani
Patrono Sant'Onorato di Fondi
Giorno festivo 10 ottobre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Fondi
Fondi
Posizione del comune di Fondi nella provincia di Latina
Posizione del comune di Fondi nella provincia di Latina
Sito istituzionale

Fondi è un comune italiano di 39 773 abitanti[1] della provincia di Latina nel Lazio.

 

 

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Piana di Fondi, da Terracina.

Il nucleo urbano di Fondi è situato nel sud pontino a metà strada tra Roma e Napoli. L'omonima piana si distende ai piedi dei monti Aurunci e Ausoni, che la chiudono su tre lati, ed è aperta a sud verso il mar Tirreno. I rilievi circostanti, culminanti nel monte delle Fate (1090 m) e nel monte Calvilli (1102 m), alimentano le falde idriche della piana, che risulta ricchissima di acqua, come testimonia la presenza di oltre venti sorgenti e tre laghi. Tale abbondanza idrica ha reso necessarie nei secoli ingenti opere di bonifica, iniziate nel XVII secolo e concluse solo nella prima metà del Novecento, per trasformare gradualmente il territorio paludoso in una fertile zona agricola.

Il lago di Fondi.

Il lago di Fondi (ora compreso nell'area del Monumento naturale del lago di Fondi), a forma di arco lunare con superficie di circa 3,8 km², rappresenta un esempio significativo di lago costiero. Infatti, grazie alla comunicazione con il mare tramite due canali, il Sant’Anastasia e il Canneto, le maree vi stabiliscono una costante alternanza di acque dolci e salate. Gli altri due laghi costieri presenti nella piana di Fondi (ma in parte in territorio di Sperlonga) prendono il nome di Lungo e San Puoto.

La costa, che si estende per circa 13 km tra Terracina e Sperlonga, è bassa e composta da una spiaggia di sabbia fine, orlata in alcuni tratti da una duna litoranea ancora ben conservata.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

il clima fondano è prevalentemente marittimo,con estati calde ed afose ed inverni freddi e umidi.In questa città, dato che è protetta dai monti Aurunci e Ausoni, il clima solito è temperato e raramente ci sono precipitazioni di carattere nevoso

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma nella versione aulica

In età preromana il territorio di Fondi era abitato dagli Aurunci e successivamente dai Volsci. Di questo periodo abbiamo pochissime informazioni: solo di recente è stato possibile individuare il sito della Fondi preromana, un piccolo insediamento d'altura fortificato con una imponente cinta di mura (in località "Pianara").

Il primo riferimento storico alla città di Fundi[3] risale al IV secolo a.C., quando essa ricevette, insieme a Formia, la cittadinanza romana senza diritto di voto (civitas sine suffragio: nel 338 a.C. secondo Livio, nel 332-1 secondo Velleio Patercolo). Dopo il fallimento di un tentativo di rivolta guidato da Vitruvio Vacco (330 a.C.), Fondi rimase una prefettura romana e successivamente (188 a.C.) ricevette la piena cittadinanza, passando a un governo retto da tre edili. In epoca imperiale una parte del suo territorio era entrata a far parte del demanio imperiale, probabilmente a causa dei possedimenti della famiglia di Livia Drusilla, moglie dell'imperatore Augusto e madre di Tiberio, nata a Fondi, come testimoniano un passo dello storico romano Svetonio ed alcune epigrafi.

Fondi è inoltre menzionata nelle fonti antiche per un'importante produzione vinicola, ed in particolare per il prestigioso Cecubo, un vino rosso che fu esaltato in poesia da Orazio e Marziale, e descritto come uno dei migliori vini dell'epoca da Plinio il Vecchio.

L'importanza di Fondi in età antica è stata determinata anche dalla costruzione della via Appia, iniziata nel 312 a.C.

La sua funzione di valido presidio sui confini del territorio romano fu ripresa in epoca medievale, quando Fondi venne associata ai patrimonia ecclesiastici e al ducato di Gaeta: questa zona del sud pontino divenne infatti particolarmente rilevante in quest'epoca, in funzione degli alterni rapporti tra Stato Pontificio e Regno di Napoli (di cui era parte).

Contea di Fondi[modifica | modifica wikitesto]

La contea di Fondi fu in possesso prima della famiglia Dell'Aquila, di origine normanna, e quindi (1299) dei Caetani, che ne fecero per circa due secoli il centro della loro influenza e la sede di uno sviluppo artistico di rilievo. Nel 1378 Onorato I Caetani (1336-1400) vi riunì il conclave che elesse l'antipapa Clemente VII, in opposizione al legittimo pontefice Urbano VI (Scisma d'Occidente).

Passata in seguito sotto il dominio aragonese, venne concessa in feudo ai Colonna – sotto i quali conobbe un rinnovato periodo di splendore artistico e culturale grazie alla ricchezza della corte di Giulia Gonzaga, che vi si stabilì dal 1526 al 1534 – e infine ai di Sangro.

I due saccheggi ad opera dei saraceni (1534, guidati da Khayr al-Din detto il Barbarossa, e 1594) segnarono il declino della città.

Nel 1633 un'epidemia di malaria alimentata dalle acque stagnanti colpì la zona riducendo in poco tempo la popolazione di Fondi da 10.000 unità a sole 332 persone (segnando anche la fine della comunità ebraica di Fondi) e trasformando la zona in una landa deserta.

Fondi faceva parte della Provincia di Terra di Lavoro del Regno di Napoli (poi Regno delle Due Sicilie) al confine con lo Stato Pontificio, dal 1806 e fino al 1861 fu Capoluogo di Circondario nell'ambito del Distretto di Gaeta.

Nel 1861 Fondi fu annessa al Regno di Sardegna (e poi al Regno d'Italia). Pur dopo la soppressione del Distretto di Gaeta, Fondi continuò a far parte del territorio della Provincia di Terra di Lavoro come Capoluogo di Mandamento nell'ambito del Circondario di Gaeta.

Nel 1927 il regime fascista, nell'ambito del riordino amministrativo che portò alla creazione delle regioni Lazio e Campania, scorporò la provincia di Terra di Lavoro, assegnando Fondi e la gran parte del circondario di Gaeta alla provincia di Roma.

Nel 1934 fu istituita la provincia di Littoria, con capoluogo Littoria (oggi Latina), città simbolo delle bonifiche fasciste. La nuova provincia fu creata unendo l'Agro Pontino proprio con l'area di Fondi e quella di Formia e Gaeta.

La comunità ebraica di Fondi[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Comunità ebraica di Fondi.

La presenza di una comunità ebraica a Fondi è attestata a partire dall'epoca romana fino agli inizi del XVII secolo.

La presenza ebraica è documentata da iscrizioni funerarie di epoca romana. Nel 1280 è nuovamente attestata da documenti di archivio e nel XV secolo contava oltre 150 persone "senza contare le famiglie povere". Risiedevano nel quartiere detto Giudea, che ha conservato ancora fino ad oggi la sua struttura originaria.

Per la sua posizione di confine tra il Regno di Napoli e lo Stato Pontificio, la comunità non fu toccata dai decreti pontifici di espulsione della fine del XVI secolo, essendo allora Fondi nel territorio del Regno di Napoli. La fine della presenza ebraica sembra legata all'epidemia di malaria del 1633, che spopolò il paese.

Nel quartiere ebraico, in piazza dell'Olmo Perino, si trova un edificio comunitario, chiamato casa degli Spiriti, che fu con ogni probabilità usato come lazzaretto dalla comunità nel corso dell'epidemia.[4]

Richiesta di scioglimento del consiglio comunale (2008)[modifica | modifica wikitesto]

L'8 settembre 2008 il prefetto di Latina Bruno Frattasi chiese al Ministero dell'Interno, ai sensi della legge contro le infiltrazioni mafiose negli enti locali, lo scioglimento del consiglio comunale di Fondi e il commissariamento del Comune. Secondo la relazione della prefettura, sussistevano chiare connessioni tra «soggetti legati per via parentale anche a figure di vertice del comune di Fondi» e alcuni i membri di organizzazioni di stampo mafioso legate a Cosa Nostra, alla 'ndrangheta e al clan dei Casalesi: tali connessioni erano alla base «dell'inosservanza sistematica della normativa antimafia» da parte dell'amministrazione comunale e «dell'agevolazione di interessi economici di elementi contigui alla criminalità organizzata», anche se tali circostanze non furono mai riscontrate e confermate da atti giudiziari. Per mesi il governo non diede esecuzione alla richiesta, nonostante le numerose inchieste giornalistiche e le interrogazioni parlamentari presentate dai partiti di opposizione.[5][6] Nell'agosto 2009 il presidente del consiglio Silvio Berlusconi dichiarò che l'assenza di inchieste a carico di membri della giunta o del consiglio comunale faceva ritenere inopportuno al governo il decreto di scioglimento.[7]

Solo il 2 ottobre 2009, dopo decine di rinvii della decisione da parte del Consiglio dei Ministri, il sindaco Luigi Parisella e i consiglieri di maggioranza presentarono autonomamente le loro dimissioni visto l'impasse del Governo.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Monumenti e luoghi d'interesse di Fondi.

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Centro storico

L’impianto del centro storico presenta il classico schema romano a due assi ortogonali (decumano e cardine), racchiuso in una cerchia quadrangolare di mura, di cui sono visibili ampi tratti in opus poligonale e in incertum, integrate da torri di epoca successiva. Il decumano principale coincide con il tratto urbano della via Appia, proveniente da Terracina e diretta a Itri, mentre l'antico foro è conservato dall'attuale piazza della Collegiata.

Spiaggia della frazione Selva Vetere
Palazzo del principe

Il Palazzo del principe, eretto tra il 1466 e il 1477, è forse opera dell'architetto catalano Matteo Forcimanya. I suoi portali, la bifora, il cortile e i loggiati costituiscono una interessante sintesi di elementi angioini e gotico-catalani.

Altro

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

  • Il castello baronale, con la caratteristica torre cilindrica su base quadrata di oltre 31 metri, simbolo della città, venne eretto nel XIV secolo da Roffredo III Caetani su un tratto delle mura romane. Le torri angolari merlate e gli altri caratteri di palazzo fortificato non impedirono tuttavia a Giulia Gonzaga di installarvi la sua corte di letterati e artisti nel Cinquecento. Dal 1997 è sede del museo civico.

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

  • Le terme, di epoca romana, in parte visibili nell'attuale Piazza dell'Unità d'Italia.
  • Le mura megalitiche, nell'attuale via Guglielmo Marconi, zona Porta Roma.
  • Lungo il litorale, e più precisamente in zona Sant'Anastasia, è presente un sito archeologico, con resti di una abitazione romana e dei suoi pavimenti a mosaico.

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]