Valle d'Aosta


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Valle d'Aosta (IT)
Vallée d'Aoste (FR)
regione a statuto speciale
(IT) Regione Autonoma Valle d'Aosta
(FR) Région Autonome Vallée d'Aoste
Valle d'Aosta (IT) Vallée d'Aoste (FR) – Stemma Valle d'Aosta (IT) Vallée d'Aoste (FR) – Bandiera
(dettagli) (dettagli)
Il castello di Fénis, simbolo della Valle d'Aosta
Il castello di Fénis, simbolo della Valle d'Aosta
Localizzazione
Stato Italia Italia
Amministrazione
Capoluogo Aosta-Stemma.png Aosta
Presidente Augusto Rollandin (Union Valdôtaine) dal 01-06-2008
Lingue ufficiali Italianofrancese
Data di istituzione 1946[1]
Territorio
Coordinate
del capoluogo
45°44′14″N 7°19′14″ECoordinate45°44′14″N 7°19′14″E (Mappa)
Superficie 3 260,9[2] km²
Abitanti 127 706[3] (30-6-2015)
Densità 39,16 ab./km²
Province nessuna[4]
Comuni 74
Regioni confinanti PiemonteRodano-Alpi (FR-V), Vallese (CH-VS)
Altre informazioni
Lingue Italianofrancese,francoprovenzalewalser,piemontese
Cod. postale 11100, 11010-11029
Prefisso 0165-0166-0125
Fuso orario UTC+1
ISO 3166-2 IT-23
CodiceISTAT 02, 007
Targa AO
Nome abitanti (IT) valdostani
(FR) valdôtains
PIL (PPA) 4.184 mln 
PIL procapite (PPA) 35.264 
Cartografia

Valle d'Aosta (IT) Vallée d'Aoste (FR) – Localizzazione

Mappa della regione autonoma
Mappa della regione autonoma
Sito istituzionale
Carta fisica della regione

La Valle d'Aosta (Vallée d'Aoste in franceseVal d'Outa in francoprovenzale[5], in lingua walserAugschtalann in Töitschu[6] oOugstalland in Titsch[7]Val d'Osta in piemontese) è una Regione italiana a statuto speciale dell'Italia nord-occidentale, con capoluogo Aosta, da cui trae il nome. Fa parte dell'Euroregione Alpi-Mediterraneo.

Confina a nord con la Svizzera (Distretti di Entremont, di Hérens e di Visp nel Canton Vallese), a ovest con la Francia (dipartimentidell'Alta Savoia e della Savoia, nella regione Rodano-Alpi), a sud e a est con il Piemonte (città metropolitana di Torinoprovincia di Biella e Vercelli).

È la regione più piccola d'Italia con 3.263 km² di superficie e anche quella meno popolata con 128 021 abitanti, con un territorio completamente montano. Con un PIL pro capite pari a 35.264 € si piazza seconda nella classifica tra le regioni/province autonome d'Italia[8].

Denominazione[modifica | modifica wikitesto]

La regione ha due nomi ufficiali: Regione Autonoma Valle d'Aosta (in italiano) e Région Autonome Vallée d'Aoste (in francese); nei documenti in lingua walser è denominata Augschtalann (versione TöitschuIssime)[9] o Ougstalland (versione TitschGressoney). Nel dialetto valdostano, appartenente al ceppo linguistico francoprovenzale, è d'uso la dicitura, non ufficiale, Réjón otonomma Val d'Outa (o Réjón otonoma Val d'Outa).

Ufficiosamente viene spesso indicata con il nome Val d'Aosta. Lo stesso fenomeno si osserva in francese, in cui è molto diffusa la dicitura non ufficiale Val d'Aoste. In piemontese, parlato in bassa valle, la regione si chiama Val d'Osta.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Valle d'Aosta.
Veduta della plaine, la piana di Aosta[10], alla confluenza della Dora Baltea e del Buthier

La Valle d'Aosta è la più piccola regione italiana e si trova in mezzo alle Alpi, circondata da quattro dei monti più alti di tutta Italia edEuropa (Monte Bianco, che con 4.810,02 m[11] è il monte più alto d'Europa, Cervino (4.478 m), Monte Rosa (4.637 m) e Gran Paradiso (4.061 m). La conformazione dell'intero territorio regionale è frutto dell'opera delle glaciazioni, che scavarono la valle principale e quelle laterali. A causa del riscaldamento globale i ghiacciai occupano ora solo le cime più elevate.

La regione viene attraversata dalla Dora Baltea, importante affluente di sinistra del fiume Po, che ne segna la valle principale da cui dipartono numerose valli secondarie con i loro affluenti, tra cui la Dora di Valgrisenche e il Lys. Il Gran Lago è il maggiore lago naturale della Valle d'Aosta.[12] Il lago di Beauregard e il lago di Place-Moulin sono bacini artificiali.

I valichi di confine più importanti sono il Colle del Piccolo San Bernardo e il Colle del Gran San Bernardo, cui corrisponde il traforo omonimo.

La parte meridionale del territorio è occupata dal Parco Nazionale del Gran Paradiso (Parc National du Grand-Paradis), il primo parco nazionale italiano istituito nel 1922, per salvaguardare alcune specie di flora e fauna alpina in via d'estinzione comestambecchicamoscimarmotte ed ermellini. Il Parco naturale del Mont Avic (Parc naturel du Mont-Avic) è il primo parco regionale della Valle d'Aosta e si estende tra il vallone di Champdepraz e la Valle di Champorcher.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Lago Gover, Gressoney-Saint-Jean

A causa dell'orografia del territorio valdostano esistono dei microclimi locali assai differenti anche tra vallate o versanti vicini.

Le temperature variano in base alla quota del territorio. In quota c'è un clima alpino, per cui le estati sono brevi e si alternano dei lunghi inverni freddi con temperature che scendono anche a -20 °C e punte anche inferiori a -30 °C a quote maggiori di 2.000 m. Nei fondovalle si osservano dei climi continentali: in inverno le temperature scendono sotto allo 0 °C anche d'estate viceversa salgono anche oltre 30 °C con scarsa ventilazione che accentua la sensazione d'afa.

Le piogge sulla Valle d'Aosta risultano scarse, soprattutto se confrontate con le altre regioni del settore alpino, in quanto i venti che soffiano più frequentemente sono di provenienza occidentale e scaricano sui versanti ovest delle Alpi il loro contenuto di umidità. Le vallate più interne incassate tra imponenti rilievi risultano essere assai secche. Per ovviare alla scarsità di precipitazioni sono state costruite, fin dall'alto Medioevo, grandi opere di canalizzazione irrigua denominate Rûs(pron. "", anche al plurale), tuttora utilizzate.

Le precipitazioni assumono carattere nevoso in quota sopra i 2.400 m in qualsiasi stagione dell'anno.[13]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Valle d'Aosta.

Fino all'unità d'Italia[modifica | modifica wikitesto]

I primi insediamenti umani, rinvenuti nell'area di Saint-Pierre, risalgono al IV millennio a.C. L'area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans ad Aosta è un altro rilevante sito archeologico preistorico in regione.

Abitata in origine dai Salassi, la Valle d'Aosta venne conquistata da parte delle truppe romane. Nel 25 a.C. venne fondata Augusta Prætoria Salassorum, l'odierna Aosta. L'arco di Augusto, la Porta Praetoria e le altre porte romane, il foro e il teatro romano, la cinta muraria e le torri sono alcuni tra i numerosi reperti di epoca romana che fanno valere ad Aosta il titolo di "Roma delle Alpi".

Con l'avvento del cristianesimo alla fine del IV secolo Aosta divenne sede vescovile, appartenente dapprima all'arcidiocesi di Vercelli, poi, fino all'VIII secolo, alla chiesa metropolitana di Milano.

In seguito alla caduta dell'Impero romano d'Occidente la Valle d'Aosta in quanto terra di confine conobbe alterne vicende: dapprima dominio ostrogota sotto Teodorico, poi formalmente sotto controllo bizantino (553-563), quindi longobardo tra il 568 e il 575. Dopo la sconfitta dei Longobardi per opera di Gontrano, fece parte del regno merovingio di Borgogna, in seguito unificato nel regno dei Franchi. Durante l'impero carolingio si sviluppò la Via Francigena, percorso di pellegrinaggio dal nord Europa verso Roma, compiuto valicando ilcolle del Gran San BernardoSaint-Rhémy-en-BossesAostaPontey e Pont-Saint-Martin sono tappe menzionate da Sigerico di Canterbury nel 990.

Alla morte di Carlo il Grosso nell'888, cui seguì la spartizione dell'impero di Carlo Magno, la valle seguì dapprima le sorti del regno d'Italia, poi verso la metà del secolo X quelle del regno di Borgogna fino al 1032. Come conseguenza si consolidarono i rapporti politici, economici e commerciali verso l'altro versante delle Alpi. Le conseguenze furono evidenti sul piano culturale e linguistico: dal latino si svilupparono i dialetti francoprovenzali analoghi a quelli parlati in Savoia, nel Delfinato e nella Svizzera Romanda e poi la lingua francese.

La torre dei signori diQuart, ad Aosta

Dal 1032 i Savoia entrarono in possesso della Valle d'Aosta, inglobata prima nel Ducato di Savoia e poi nel Regno di Sardegna, e ne mantennero ininterrottamente il controllo, salve brevi parentesi francesi. La prima invasione risale al 1691 per opera di Luigi XIV, ma la valle rimase sotto il controllo dei Savoia. La seconda invasione francese avvenne nel 1704, durante la guerra di successione spagnola, e durò fino al 1706 con la vittoria sabauda nella battaglia di Torino. La terza invasione avvenne per opera di Napoleone. In seguito allabattaglia di Marengo nel 1800, la Valle venne annessa alla Francia e quindi inglobata nel primo Impero francese, dove costituì l'Arrondissement d'Aoste. In seguito alla definitiva sconfitta di Napoleone, la Valle d'Aosta ritornò sotto il dominio sabaudo nel 1814.[14]

Regno d'Italia[modifica | modifica wikitesto]

Il 24 marzo 1860 il Trattato di Torino cedette alla Francia la contea di Nizza e il Ducato di Savoia, mentre la Valle d'Aosta rimase al Regno di Sardegna, unica area di lingua francoprovenzale e cultura francese nel nascituro Stato unitario italiano. Il 17 marzo 1861 veniva proclamata l'unità d'Italia.

I valdostani parteciparono alla prima guerra mondiale. Centinaia di profughi, soprattutto bambini, di Trento e Trieste, vennero accolti in valle. I caduti in guerra accertati in base ai dati ministeriali furono 776, stime successive parlarono di un numero di caduti molto superiore, fino alla cifra di 1.557.

Il 30 dicembre 1920 si costituì ad Aosta il primo Fascio di combattimento, alla presenza di Cesare Maria De Vecchi. In seguito all'avvento al potere di Benito Mussolini, venne avviata la politica di italianizzazione. Il Consiglio provinciale scolastico di Torino dispose la soppressione di 268 scuole di villaggio, nell'intento di centralizzare e italianizzare l'educazione valdostana (dopo lunghe trattative furono riaperte 53 scuole di villaggio). Al contempo fu promossa una massiccia industrializzazione, con l'inaugurazione del tunnel ferroviario fra Cogne e Acque Fredde per il trasporto del minerale ferroso delle miniere, la fondazione della Ansaldo-Cogne e della Industrie Lamiere Speciali SpA a Pont-Saint-Martin. Grazie all'immigrazione dal resto d'Italia, la popolazione residente in Valle d'Aosta al censimento del 1931 ammontava a 83.479 abitanti, di cui oltre il 50% nati fuori Valle (in maggioranza provenienti dal Piemonte e dal Veneto).

Nel 1937 cominciò la revisione della toponomastica cittadina ad Aosta, modificando il nome di vie e piazze e nel 1939 venne elaborata una proposta per ridurre alla forma italiana il toponimo dei 74 Comuni valdostani; l'iniziativa venne assunta in polemica contro la Francia, accusata di condurre una campagna antitaliana.

La dichiarazione di guerra alla Francia il 10 giugno 1940, che segnò l'inizio della seconda guerra mondiale per l'Italia, venne accolta dai valdostani "con scarso entusiasmo, anzi con freddezza", secondo le parole del questore di Aosta, Vittorio Labbro.

Pochi giorni dopo l'armistizio del 1943 fu organizzata la prima riunione clandestina in cui si gettarono le basi della Resistenza armata. Émile Chanoux, rientrato ad Aosta da Chambéry, dove era fuggito, riprese i contatti con gli antifascisti per fissare le modalità e le finalità della Resistenza valdostana. Intanto si costituivano le istituzioni dellaRepubblica Sociale Italiana.

Émile Chanoux

Il 18 maggio 1944 Émile Chanoux e Lino Binel, altro esponente della Resistenza valdostana, vennero arrestati. Chanoux morì nella notte, a seguito delle torture subite. Binel venne deportato in Germania. Seguirono diversi scontri fra la Resistenza e i nazifascisti. Fu il periodo di massima espansione della Resistenza valdostana che secondo le stime più attendibili raccolse quasi tremila partigiani. Il 2 maggio 1945 il capo di stato maggiore del Comando generale del 75º corpo d'armata tedesco firmò a Biella la resa delle truppe tedesche e fasciste presenti nelle zone di Biella, Ivrea e Aosta. La Valle d'Aosta venne interamente liberata per opera esclusiva del movimento partigiano.

Nel memorandum di Algeri del 1943 la Francia aveva fatto valere le sue rivendicazioni nei confronti dell'Italia, proponendo per la Valle d'Aosta il "rattachement total à la France". Alcuni esponenti della Resistenza valdostana vennero avvicinati dai servizi segreti francesi per sondare le aspirazioni in merito a una possibile annessione alla Francia. Per gli esponenti filo-italiani della Resistenza, maggioritari (tra essi Federico Chabod), fu l'occasione per ribadire l'estraneità della Valle d'Aosta alla storia della Francia e la pericolosità politica ed economica di un'annessione alla nazione più centralista d'Europa e per elaborare il progetto di una originale collocazione istituzionale della Valle d'Aosta all'interno del nuovo Stato italiano che sarebbe sorto alla fine della guerra.

Nel gennaio del 1946 entrò in vigore il Regio Decreto legislativo luogotenenziale del 7 settembre 1945, n. 545, che istituì la circoscrizione della Valle d'Aosta e soppresse la provincia d'Aosta. La Valle d'Aosta venne restituita dal Governo militare alleato all'amministrazione del Governo italiano.[14]

Repubblica italiana[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Protagonisti dell'autonomia valdostana.

Il 30-31 gennaio 1948 l'Assemblea Costituente discusse e approvò il disegno di legge costituzionale concernente lo Statuto Speciale per la Valle d'Aosta. Il 26 febbraio venne promulgato lo Statuto Speciale.

Nel 1981 venne approvato il nuovo "Ordinamento finanziario della Valle d'Aosta". Il provvedimento prevedeva in origine di assegnare alla Regione Autonoma i 7/10 dei tributi riscossi dallo Stato in Valle d'Aosta, ma un emendamento portò a 9/10 la quota spettante alla Regione.[14]

Politica[modifica | modifica wikitesto]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Sistema politico della Valle d'Aosta.
Sede dell'amministrazione regionale in piazza Albert Deffeyes ad Aosta
Il gonfalone della regione.

La Valle d'Aosta è una regione autonoma a statuto speciale. I suoi organi amministrativi godono di una particolare autonomia dal governo centrale italiano, non soltanto per quanto riguarda la politica e il governo regionale, ma anche in altri ambiti strettamente legati alla vita e all'economia di questa regione montana, in particolare la gestione dell'agricoltura, dell'artigianato e del turismo, l'assistenza e beneficenza pubblica e le scuole materne.

Organi politici[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Consiglio regionale della Valle d'Aosta e Presidenti della Valle d'Aosta.

Il consiglio regionale della Valle d'Aosta (Conseil de la Vallée d'Aoste) consta di 35 membri. Essi eleggono il presidente della giunta regionale, che a differenza delle altre regioni italiane non è eletto direttamente dai cittadini. Presidente in carica è Augusto Rollandin, dell'Union valdôtaine. La politica valdostana viene dominata infatti dai partiti regionali, mentre i partiti nazionali hanno scarsa rilevanza.

In seguito alle ultime elezioni regionali del 2013 la maggioranza di governo è formata da 13 consiglieri dell'Union valdôtaine e 5 dellaStella Alpina, in associazione con la Lega Nord. L'opposizione è formata da 7 consiglieri dell'Union Valdôtaine Progressiste, nata da una scissione dall'Union valdôtaine, 5 membri di Autonomie Liberté Participation Écologie, 3 membri del Partito democratico e 2 eletti delMovimento 5 Stelle.

Partiti    voti       voti (%)[15]      seggi     differ.[16]  
Union Valdôtaine 24.121 33,47% 13 Red Arrow Down.svg 4
Stella Alpina - Lega Nord 8.824 12,25% 5 Green Arrow Up.svg 1
Fédération Autonomiste 1.572 2,18% 0 Red Arrow Down.svg 2
Coalizione Vallée d'Aoste 34.517 47,90% 18 Red Arrow Down.svg 5
Union Valdôtaine Progressiste 13.843 19,21% 7 Green Arrow Up.svg 7
Autonomie Liberté Participation Écologie 8.943 12,41% 5 Straight Line Steady.svg
Partito Democratico 6.401 8,88% 3 Straight Line Steady.svg
Coalizione Autonomie Liberté Démocratie 29.187 40,50% 15 Green Arrow Up.svg 7
Movimento 5 Stelle 4.773 6,52% 2 Green Arrow Up.svg 2
Il Popolo della Libertà 2.961 4,21% 0 Red Arrow Down.svg 4
LeAli 622 0,86% 0 Straight Line Steady.svg
Totale 72.060 100% 35 =

Suddivisione amministrativa[modifica | modifica wikitesto]

La regione autonoma Valle d'Aosta non è suddivisa in province. Essa è suddivisa in 74 comuni, tra i quali Aosta è il più popolato. Tranne Aosta, i comuni sono organizzati in 8 comunità montane.

Comuni[modifica | modifica wikitesto]

Appartengono alla Valle d'Aosta i seguenti 74 comuni:

Comuni più popolosi[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è riportata la lista dei dieci principali comuni della Valle d'Aosta ordinati per numero di abitanti (dati: Istat 31-05-2014):

Pos. Stemma Comune di Popolazione
(ab)
Superficie
(km²)
Densità
(ab/km²)
Altitudine
(m s.l.m.)
Aosta-Stemma.png
Aosta 34 842 21,39 2252 583
Sarre-Stemma.png
Sarre 4 944 28,28 175 625
Châtillon (Italia)-Stemma.png
Châtillon 4 859 39,68 122 549
Saint-Vincent-Stemma.png
Saint-Vincent 4 777 20,57 232 575
Quart-Stemma.png
Quart 3 993 62,05 64 535
Pont-Saint-Martin-Stemma.png
Pont-Saint-Martin 3 955 6,92 572 345
Saint-Christophe-Stemma.png
Saint-Christophe 3 399 14,74 231 619
Gressan-Stemma.png
Gressan 3 335 25,30 132 626
Saint-Pierre-Stemma.png
Saint-Pierre 3 207 26,18 122 676
10º
Nus-Stemma.png
Nus 2 987 57,36 52 529

Unités des Communes Valdôtaines[modifica | modifica wikitesto]

Le Unités des Communes Valdôtaines (in italiano Unioni dei Comuni valdostani), denominate fino al 2014 Comunità montane (in francese Communautés de montagne)[17], sono dei comprensori montani che riuniscono i comuni della Valle d'Aosta, con l'eccezione di Aosta.

Unités des Communes Valdôtaines Capoluogo Abitanti[18] Comuni
Unité des Communes valdôtaines Évançon Verrès 11.651 9
Unité des Communes valdôtaines Grand-Paradis Villeneuve 15.819[19] 13
Unité des Communes valdôtaines Grand-Combin Gignod 5.774 11
Unité des Communes valdôtaines Mont-Émilius Quart 22.648 10
Unité des Communes valdôtaines Mont-Cervin Châtillon 16.982 12
Unité des Communes valdôtaines Mont-Rose Pont-Saint-Martin 9.858 9
Unité des Communes valdôtaines Valdigne-Mont-Blanc La Salle 8.939 5
Unité des Communes valdôtaines Walser/
Union der Aostataler Walsergemeinden/
Unione dei comuni valdostani Walser
Issime 2.019 4
93.690[20] 73[21]

Simboli della Regione[modifica | modifica wikitesto]

La Regione Autonoma Valle d'Aosta è rappresentata[22] da:

  1. Uno stemma araldico
  2. Un gonfalone
  3. Una bandiera
  4. Un inno (Montagnes Valdôtaines)

Stemma[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma della Regione Autonoma Valle d'Aosta è così blasonato: Di nero, al leone d'argento, linguato e armato di rosso; alla bordatura diminuita, d'oro. Lo stemma è sormontato da corona d'oro, formata da un cerchio brunito, gemmato, cordonato ai margini, sostenente quattro alte punte di corona all’antica (tre visibili), alternate da otto basse punte, ugualmente all’antica (quattro visibili, due e due).[23]. Lo stemma caratterizza anche tutte le targhe automobilistiche dei veicoli immatricolati in Valle d'Aosta.

Bandiera[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Bandiera della Valle d'Aosta.

Essa è un drappo di tessuto spesso (anche se non si sa di preciso il perché) e di lana (una ragione plausibile è la maggiore resistenza della lana al freddo valdostano). È di forma rettangolare con due colonne di ugual misura, colorate di nero quella a sinistra e di rosso quella a destra.