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Alessandria

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Alessandria
comune
Alessandria – Stemma Alessandria – Bandiera
Facciata di Palazzo RossoMunicipio di Alessandria (particolare)
Facciata di Palazzo Rosso
Municipio di Alessandria (particolare)
Localizzazione
Stato Italia Italia
Regione Regione-Piemonte-Stemma.svg Piemonte
Provincia Provincia di Alessandria-Stemma.png Alessandria
Amministrazione
Sindaco Maria Rita Rossa (PD) dal 21 maggio 2012
Territorio
Coordinate 44°54′48″N 8°37′12″ECoordinate44°54′48″N 8°37′12″E (Mappa)
Altitudine 95 m s.l.m.
Superficie 203,57 km²
Abitanti 93 963[2] (31-12-2014)
Densità 461,58 ab./km²
Frazioni Astuti
Cabanette
Cantalupo
Casalbagliano
Cascinagrossa
Castelceriolo
Gerlotti
Litta Parodi
Lobbi
Mandrogne
San Giuliano Nuovo
San Giuliano Vecchio
San Michele
Spinetta Marengo
Valmadonna
Valle San Bartolomeo
Villa del Foro
Comuni confinanti Bosco Marengo
Castellazzo Bormida
Castelletto Monferrato
Frugarolo
Montecastello
Oviglio
Pecetto di Valenza
Pietra Marazzi
Piovera
Quargnento
Sale
San Salvatore Monferrato
Solero
Tortona
Valenza
Altre informazioni
Cod. postale 15121-15122
Prefisso 0131
Fuso orario UTC+1
CodiceISTAT 006003
Cod. catastale A182
Targa AL
Cl. sismica zona 3A (sismicità bassa)
Cl. climatica zona E, 2 559 GG[3]
Nome abitanti alessandrini (lissandren)
Patrono Madonna della Salve
san Baudolino (Sòn Baudulen)
Giorno festivo 10 novembre
PIL procapite (nominale) € 27.726[1]
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Alessandria
Alessandria
In rosso il territorio comunale circoscrittoall'interno della provincia di Alessandria
In rosso il territorio comunale circoscritto
all'interno della provincia di Alessandria
Sito istituzionale

Alessandria [a-les-sàn-dria, Ascolta[?·info]] (Lissandria in piemonteseLissändria in dialetto alessandrino[4]) è un comune italianodi 93. 963[5], capoluogo dell'omonima provincia. È il terzo[6] comune della regione Piemonte per popolazione e il primo[7] per superficie. La città è collocata al centro del triangolo Torino-Milano-Genova, costituendo quindi un nodo di interscambio importantissimo per le tre città e per le regioni di cui queste fanno parte.

Geografia Fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il fiume Tanaro

Sorge nella pianura alluvionale formata dai fiumi Tanaro e Bormida, in prossimità del loro punto di confluenza. Grazie alla sua posizione al centro del triangolo Torino-Genova-Milano, la città costituisce un importante nodo autostradale e ferroviario con scalo di smistamento di testa, situato nel sud-ovest della stazione viaggiatori. È servita dall'autostrada A21 e dall'autostrada A26. È una città caratterizzata da lunghi e ampi viali a più corsie e da grandi ed ariose piazze.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Alessandria.

Alessandria è caratterizzata da un clima tipicamente padano, con inverni freddi e nebbiosi ed estati calde ed afose. Le piogge non sono molto abbondanti (circa 600 mm), e cadono prevalentemente in autunno ed in primavera. Alessandria ha un clima più continentale rispetto al resto del Piemonte. Gli inverni, a causa del maggior numero di giorni nebbiosi, tendono ed essere più rigidi (media di +0,4 gradi a gennaio), mentre le estati sono afose ma molto più soleggiate e secche: il mese più caldo, luglio, ha una temperatura media di +24 gradi ed è anche il più siccitoso, con 32 mm di pioggia spesso concentrati in uno o due temporali (al culmine dell'estate le perturbazioni atlantiche tendono a scorrere molto più a nord).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Alessandria e Assedio di Alessandria.

Fondazione[modifica | modifica wikitesto]

« Alessandria non è stata fondata da un giorno all'altro come vuole la leggenda. È stata una impresa collettiva, lenta, faticosa, risultato di collaborazione da parte di genti diverse. »
(Umberto Eco da ...La cittadella da riciclare, in AA.VV., Alessandria è una comoda poltrona: ti siedi e ti addormenti?!, pag.9)

La città nacque nella seconda metà del XII secolo con il toponimo di Civitas Nova su un nucleo urbano già esistente costituito dall'antico borgo di Rovereto. La città fu fondata ufficialmente nel 1168 e in quell'anno assunse il nome attuale in onore di Papa Alessandro III, che promulgò in quel periodo le azioni contro il Sacro Romano Impero e che aveva scomunicato Federico Barbarossa.

Il 29 ottobre 1174 Alessandria subì un attacco delle forze imperiali che avevano già espugnato nei mesi precedenti Susa ed Asti e che però rimasero bloccate di fronte al fossato che circondava la città: cominciò così un lungo assedio che terminò il 12 aprile 1175,Venerdì santo, con la resa degli uomini del Barbarossa. Nel 1183 dopo la Pace di Costanza e su ordine dell'Impero, la città assunse il nome di Cesarea, mantenendolo però per un breve periodo. Nel 1198 divenne Libero comune.

Medioevo[modifica | modifica wikitesto]

Nel Medioevo Alessandria per oltre due secoli mantenne la condizione di libero comune entrando in conflitto con le vicine Casale, che era ancora parte del Marchesato del Monferrato, con Asti e con Pavia, le quali temevano una sua possibile espansione. La città, conosciuta allora con il nome di Alessandria della palude, passò in seguito sotto la protezione dei Visconti e successivamente sotto il Ducato di Milano. Fu probabilmente sul principio del XIII secolo che si stabilirono nella città gli ebrei, dove vi fondarono con l'andare del tempo una sinagoga.

Settecento e Periodo Napoleonico[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1707 fu conquistata dal Principe Eugenio, finendo così, dopo il trattato di Utrecht del 1713, nelle mani dei Savoia. Alla fine del Settecento l'intero Piemonte fu colpito dalle battaglie conseguenti alle mire espansionistiche di Napoleone Bonaparte e se già dopo l'armistizio di Cherasco l'influenza dell'imperatore corso era tangibile, nel 1802, dopo labattaglia di Marengo (vinta dalle truppe napoleoniche), Alessandria fu ufficialmente annessa alla Francia assieme a tutta la regione, diventando capoluogo del Dipartimento di Marengo. Successivamente, nel 1814, la città venne conquistata dagli austriaci e il 30 maggio di quello stesso anno, dopo i trattati di Parigi, entrò a far parte del Regno di Sardegna in quanto fu restituita ai Savoia.

Risorgimento[modifica | modifica wikitesto]

Medagliere del Magg. Tito Giuseppe Viazzi, decorato alla Battaglia di S. Martino del 1859

Il 10 marzo 1821 l'insurrezione partì da Alessandria. La città per la sua importanza strategica, era il perno intorno a cui dovevano ruotare le operazioni della congiura ed è lì che i patrioti iniziarono a convergere da ogni parte. La scintilla partì proprio dai dragoni del re sabaudo. Promotore del moto costituzionale, Giacomo Garelli, un ex ufficiale dell'esercito napoleonico. Il comandante Isidoro Palma comandante della Brigata Genova, occupò la cittadella nella notte tra il 9 e il 10 marzo con Dragoni del Re, insieme alla Brigata Genova e a un gruppo di volontari armati; il capitano delle porte fu costretto a consegnare le chiavi e venne arrestato il comandante. Guglielmo Ansaldi, comandante in seconda della Brigata Genova, proclamava la liberale Costituzione di Spagna, e sul pennone si innalzò la bandiera tricolore. All'alba del giorno seguente le artiglierie annunciarono la vittoria della libertà: la bandiera tricolore sventolava sulle torri del forte e si creò un comitato governativo provvisorio.

È l'episodio che Giosuè Carducci descrive nei versi di Piemonte, in Rime e Ritmi: «Innanzi a tutti, o nobile Piemonte, quei che a Sfacteria dorme e in Alessandria diè a l'aure primo il tricolore, Santorre di Santarosa»[8]. Durante il Risorgimento, Alessandria fu un importante centro liberale. Nell'ottobre 1859 fu scelta come capoluogo di provincia di una delle prime quattro province piemontesi, per una fetta di territorio che comprendeva anche l'astigiano. Il 25 luglio 1899 diventò la prima città italiana capoluogo di provincia ad essere governata da una Giunta a maggioranza socialista: quel giorno venne infatti eletto sindaco della città l'orologiaio Paolo Sacco.

XX secolo[modifica | modifica wikitesto]

La nascita delle Ferrovie e l'incremento dei commerci nel Nord-Italia, alla fine dell'Ottocento trasformarono Alessandria in uno dei punti nevralgici per il mercato italiano. Per la sua posizione, al centro dei collegamenti tra Torino, Milano e Genova, in questo periodo la città conobbe un grande incremento demografico. Sotto il Fascismo Alessandria mantenne la sua importanza; negli anni trenta furono eretti importanti edifici pubblici e opere architettoniche, come il Dispensario Antiturbercolare, progettato da Ignazio Gardellae il Palazzo delle Poste e dei Telegrafi, progettato dall'architetto Franco Petrucci e decorato dai mosaici di Gino Severini.

Nel corso della seconda guerra mondiale, la città subì ripetuti e pesanti bombardamenti aerei e la sua Sinagoga fu saccheggiata e parzialmente distrutta dai fascisti nel dicembre del 1943. Nel dopoguerra Alessandria seguì le sorti del Nord-Italia, conoscendo inizialmente quello sviluppo e quella forma di benessere che si diffuse nel Settentrione nel corso degli anni sessanta con il boom economico, conoscendo anche l'immigrazione della gente proveniente dalle regioni del Sud e arrivando a superare i 100.000 abitanti nel 1970.

Successivamente, quando gli effetti del boom economico rientrarono, Alessandria conobbe un calo demografico. La città venne anche scossa dai fatti di cronaca a sfondo politico che insanguinarono l'Italia degli anni settanta: il 9 e il 10 maggio 1974, una rivolta interna al carcere si risolse tragicamente, con 7 persone morte e 14 ferite: quest'episodio fu ricordato come la "Strage di Alessandria". Inoltre, fu in una cascina nei pressi della città piemontese che si tennero le prime riunioni del gruppo delle Brigate Rosse ed ebbe luogo il sequestro Gancia.

Il 6 novembre 1994 Alessandria fu pesantemente colpita da una grave alluvione che la investì per buona parte sommergendo ampie zone residenziali (specialmente i quartieri Orti, Rovereto, Borgoglio, Borgo Cittadella, Astuti e San Michele) e varie frazioni. L'alluvione, che fu causata dallo straripamento del fiume Tanaro, provocò anche la morte di undici persone oltre a danni ingentissimi sia alle abitazioni private che alla struttura economica cittadina. Nel 1998 diventò sede, assieme a Novara e Vercelli, dell'Università degli studi del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro".


ABBIGLIAMENTO

Palazzo Melchionni

Via Giovanni Migliara, 5, 15121 Alessandria
0131 287581 begin_of_the_skype_highlighting 0131 287581 end_of_the_skype_highlighting () ‎ · melchionni.it

ALIMENTARI


Big Srl
9, Via Rossini Gioachino, Alessandria,
0131 223196 () ‎

Cera In Armonia Snc Di Palumbo Antonio & C.
Via Luigi Testore, 38, 15121 Alessandria
0131 56271 () ‎
-

Ida S.r.l.
Via Carlo Borra, 15122 Alessandria
0131 388202 () ‎ · idanet.it

ARREDAMENTO

 

Veneta Arredi S.R.L.

Corso Acqui, 382, 15121 Alessandria
0131 341362 · venetaarredi.it

Casa Della Poltrona S.R.L.
Via San Giovanni Bosco, 8, 15121 Alessandria
0131 236995 () ‎

Tripo Arredamenti Di Tripo & C. S.A.S.
Spalto Gamondio, 27, 15121 Alessandria
0131 442001 () ‎ · tripoarredamenti.it

Co.Import Srl
Via Giovanni Migliara, 17, 15121 Alessandria
0131 232101 () ‎ · co-import.it

SERRAMENTI

 

SERRAMENTI< BACK TO LIST

A
Spalto Borgoglio, 68, 15121 Alessandria · progettolegnosas.com
Categoria: Serramenti e infissi
  
B
Via Marengo n°, 12, 15121 Alessandria AL
0131 383849