Ronchi dei Legionari

Ronchi dei Legionari
comune
Ronchi dei Legionari – Stemma Ronchi dei Legionari – Bandiera
   
Localizzazione
Stato Italia Italia
Regione Friuli-Venezia Giulia-Stemma.png Friuli-Venezia Giulia
Provincia Provincia di Gorizia-Stemma.png Gorizia
Amministrazione
Sindaco Roberto Fontanot (Partito Democratico) dal 17/05/2011
Territorio
Coordinate 45°50′00″N 13°30′00″E / 45.833333°N 13.5°E45.833333; 13.5 (Ronchi dei Legionari)Coordinate: 45°50′00″N 13°30′00″E / 45.833333°N 13.5°E45.833333; 13.5 (Ronchi dei Legionari) (Mappa)
Altitudine 11 m s.l.m.
Superficie 17,11 km²
Abitanti 11 986[1] (01-01-2015 Istat)
Densità 700,53 ab./km²
Frazioni San Vito, Selz, Soleschiano, Vermegliano
Comuni confinanti Doberdò del Lago, Fogliano Redipuglia, Monfalcone, San Canzian d'Isonzo, San Pier d'Isonzo, Staranzano
Altre informazioni
Lingue sloveno, veneto
Cod. postale 34077
Prefisso 0481
Fuso orario UTC+1
Codice ISTAT 031016
Cod. catastale H531
Targa GO
Cl. sismica zona 4 (sismicità molto bassa)
Nome abitanti ronchesi
Patrono san Lorenzo
Giorno festivo 10 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Ronchi dei Legionari
Ronchi dei Legionari
Posizione del comune di Ronchi dei Legionari nella provincia di Gorizia
Posizione del comune di Ronchi dei Legionari nella provincia di Gorizia
Sito istituzionale

Ronchi dei Legionari (Ronchi in dialetto bisiaco, Roncjis di Monfalcon in friulano[2], Ronke in sloveno[3]) è un comune italiano di 11.986 abitanti della provincia di Gorizia in Friuli-Venezia Giulia.

Nel territorio comunale si trova l'aeroporto del Friuli-Venezia Giulia.

 

 

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

La città è uno dei comuni collocati nella zona dialettale della Bisiacaria, ed è situata fra il Carso e l'Adriatico, a breve distanza dalla città di Monfalcone, con la quale forma un'unica agglomerazione urbana, pur mantenendo la sua autonomia sotto tutti i profili.

Rappresentato nelle carte IGM al 25.000: 40A-III-NO / 40A-IV-SO

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Il clima della città è di tipo subcontinentale, con inverni freddi, ma non rigidi (temperatura media di gennaio, 3,5 °C) ed estati non eccessivamente calde, temperate dalla vicinanza del mare (23,5 °C circa di media nel mese di luglio). La temperatura media annua è di poco inferiore ai 14 °C[4]. Nel territorio comunale è ubicata la stazione meteorologica di Ronchi dei Legionari, ufficialmente riconosciuta dell'organizzazione meteorologica mondiale.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini del nome sono documentate fin dal 1229 nella forma Ronches (pl. friulano di Ronco, terreno coltivato). Fino al 1925 si chiamava Ronchi di Monfalcone. Deve il suo nome attuale ai legionari di Gabriele d'Annunzio, che proprio da qui partirono, il 12 settembre 1919 (marcia di Ronchi), dando il via all'impresa di Fiume.

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Sede di un insediamento già in epoca pre-romana, come attesta la necropoli scoperta accanto all’aeroporto, il suo territorio fu colonizzato dai Romani che qui si stabilirono verso il II secolo a.C. La sua importanza come crocevia, vi transitava la via Gemina, e come luogo strategico per la difesa dell'entroterra aquileiese, è confermata dai numerosi reperti archeologici ritrovati. La città è citata per la prima volta nella donazione del 967 d.C. dell'imperatore Ottone I a favore del Patriarca di Aquileia, sotto la cui giurisdizione rimarrà fino al 1420. Per la sua collocazione è esposta, nel corso dei secoli, alle devastanti incursioni delle popolazioni dell'est, ungari nel X secolo e turchi nel XV secolo. Passata tra i domini della Serenissima, tra i secoli XVI e XVII la città è duramente provata dalle contese fra la Repubblica di Venezia e gli Asburgo: la Guerra Gradiscana, cominciata nel 1615 in terra "bisiaca", comporta l'incendio devastante di Selz e Ronchi.

Nell'impero austro-ungarico[modifica | modifica wikitesto]

Dopo una breve parentesi francese (1797), a seguito del trattato di Campoformio Ronchi entrò a far parte dell'impero austriaco. Dal 1805 (pace di Presburgo) il territorio venne aggregato al Regno d'Italia napoleonico fino al 1807. Dal 1809 al 1813 fece parte delle Province Illiriche istituite da Napoleone Bonaparte a seguito della pace di Vienna, per tornare all'Austria alla caduta dell'imperatore francese. Nel 1850 Ronchi divenne comune autonomo assorbendo i nuclei abitati di Vermegliano, Selz e Soleschiano con decreto imperiale. A Ronchi fu arrestato il 16 settembre 1882 Guglielmo Oberdan.

Il 7 agosto del 1912 il Comune venne elevato al rango di "borgata" con decreto di Francesco Giuseppe.

Nel maggio del 1915 l'Italia dichiarò guerra all'Impero austro-ungarico e gran parte della popolazione di Ronchi e del Carso monfalconese (zone situate sulla linea del fronte e nelle immediate vicinanze) fu evacuata e trasferita nel campo profughi di Wagna in Stiria.[5] I ronchesi poterono rientrare un po' alla volta nelle loro case solo dopo la disfatta di Caporetto nell'autunno del 1917.[6]

Nel Regno d'Italia[modifica | modifica wikitesto]

In seguito alla vittoria italiana nella prima guerra mondiale e al successivo trattato di Rapallo, Ronchi entrò a far parte del Regno d'Italia con il nome di Ronchi di Monfalcone. Il comune face parte della provincia di Trieste dal 1923 al 1947. Nella notte fra l'11 e il 12 settembre 1919 da Ronchi partirono i legionari guidati da Gabriele D'Annunzio per l'impresa fiumana: da questo evento derivò l'attuale nome della località[7].

Durante il ventennio fascista[8] Ronchi e in generale il Monfalconese, area di forte insediamento operaio, costituirono importanti nuclei di resistenza politica clandestina al fascismo.

In queste zone la resistenza armata si sviluppò già a partire dal 1942, come supporto alle unità partigiane slovene formatesi in seguito all'invasione italiana della Jugoslavia dell'aprile del 1941.[9] La popolazione di Ronchi partecipò massicciamente alla Resistenza: dei 175 ronchesi caduti nel corso della seconda guerra mondiale, 147 erano partigiani.[10] Dal 10 settembre 1943 alla liberazione Ronchi fece parte del Litorale adriatico, ma già l'8 settembre, all'avvicinarsi delle truppe tedesche, molti operai dei cantieri monfalconesi, ancora in tuta da lavoro ma armati, iniziarono a confluire a Cave di Selz, una frazione di Ronchi, per organizzare la difesa del territorio dall'invasione tedesca. I convenuti decisero di passare all'azione costituendosi in una brigata partigiana che battezzarono Brigata Proletaria. Ad essi si unirono anche alcuni ufficiali e soldati dell'ormai dissolto Regio Esercito italiano.

Da Selz i partigiani raggiunsero Gorizia, dove si scontrarono coi tedeschi nella prima importante battaglia combattuta dalla resistenza italiana in Italia settentrionale[11]. Il 16 settembre 1943, il Fronte di Liberazione del Popolo Sloveno (Osvobodilna Fronta) proclamò l'annessione del Litorale alla Slovenia: all'interno di questo territorio era compresa anche Ronchi dei Legionari, che quindi secondo gli sloveni da quel giorno entrava a far parte della Repubblica Slovena all'interno della nuova Jugoslavia socialista di Tito. L'annessione venne sancita anche dall'Consiglio antifascista di liberazione popolare della Jugoslavia (AVNOJ) il 30 novembre 1943, nel corso della sua seconda riunione plenaria tenutasi a Jajce dal 21 al 29 novembre 1943[12].

Dal dopoguerra a oggi[modifica | modifica wikitesto]

Il 1º maggio 1945 le truppe neozelandesi entrarono a Ronchi dove si incontrarono coi partigiani Jugoslavi del IX Korpus.[13] Il 12 giugno, in seguito agli accordi tra Tito e Alexander, Ronchi passò sotto l'aministrazione alleata.[14]

Manifestazione pro Jugoslavia a Monfalcone nell'agosto del 1946

Fra il 9 marzo e il 5 aprile del 1946 una commissione interalleata - insediatasi a Trieste il giorno 7 - visitò la Venezia Giulia per stabilire quale dovesse essere la futura appartenenza statuale delle città e delle provincie contese tra Italia e Jugoslavia: anche Ronchi dei Legionari faceva parte del territorio reclamato dagli jugoslavi. La visita della commissione fu accolta nella regione da manifestazioni a sostegno dell'italianità a cui si contrapposero manifestazioni a favore della Jugoslavia, con violenti scontri tra le due parti[15].

Nel settembre 1947, con il trattato di Parigi e la definizione del confine italo-jugoslavo, gran parte del territorio della provincia di Gorizia passò alla Jugoslavia, mentre Ronchi, che fino al 1947 faceva parte della provincia di Trieste, restò in Italia e fu inserita nella provincia di Gorizia.

Ronchi dei Legionari fu una delle località interessate dal cosiddetto esodo dei cantierini monfalconesi. Circa 2.500 operai dei cantieri fra il 1946 e il 1948 scelsero di trasferirsi in Jugoslavia con l'obiettivo di contribuire all'edificazione di una società socialista. La gran parte di essi fuggirà dal paese a seguito della rottura fra Tito e Stalin, che porterà i cantierini a parteggiare in assoluta prevalenza per il secondo e - di conseguenza - a subire la persecuzione del regime jugoslavo.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1993 Ronchi dei Legionari è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione:

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d'argento al valor militare
  «Già duramente provato dalle operazioni nel primo conflitto mondiale e, forte delle sue tradizioni di dignità civile e politica, reagendo con indomito coraggio alla lunga e crudele dittatura fascista, il popolo di Ronchi dei Legionari, pur se in condizioni di grave inferiorità tecnica e numerica, dopo l'8 settembre 1943, organizzò la Resistenza contro l'occupatore, impegnandolo in numerosi e cruenti scontri. Nel corso di venti mesi di lotta partigiana, malgrado persecuzioni, deportazioni nei campi di sterminio, distruzioni e torture, i Ronchesi furono tra i protagonisti della rinascita della Patria, lasciando alle future generazioni un patrimonio di elette virtù civili, di coraggio e di fedeltà agli ideali di giustizia.[10]»
— settembre 1943-aprile 1945

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[16]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 667 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Romania 149 1,23%

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Il dialetto locale è detto bisiàco, un idioma veneto con alcune influenze della lingua friulana, della lingua slovena e della lingua tedesca. Nel comune è riconosciuta anche la lingua Slovena ed i cartelli di indicazione stradale sono bilingui.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

A Luglio si svolge il "Festival del Giornalismo" promosso dall'associazione culturale "Leali delle Notizie".

Ogni anno verso fine maggio si tiene la Sagra del Gal nel rione di Selz.

Durante il mese di agosto la Pro Loco organizza il tradizionale Agosto Ronchese.

Durante l'estate si svolgono gli "Incontri d'estate in biblioteca" presso la biblioteca comunale "Sandro Pertini".

Ad ottobre va in scena la manifestazione "100%Ronchi" curata da Ronchi Live.

Da ottobre a dicembre la biblioteca comunale propone all'auditorium "Incontri da ascoltare e da sfogliare"

A dicembre si sviluppa la manifestazione "Ronchi Natale".

Il rione di Vermegliano celebra il 26 dicembre il proprio patrono Santo Stefano con varie manifestazioni, tra le quali, a mezzogiorno, la tradizionale "cantada" e l'apertura di simpatici chioschi in case e cortili di privati residenti.

Tradizionale, il giorno precedente all'Epifania, l'accensione dei fuochi epifanici, detti seime.

Persone legate a Ronchi dei Legionari[modifica | modifica wikitesto]