Montichiari

« [Montichiari] possiede in oltre sei Colli o piccioli Monti, quasi in linea retta fra loro poco distanti chiamati di S. Margaritta, S. Pancrazio, Arsaga, S. Zeno, S. Giorgio, e Rottondo. Freggiandoli la Comunità portarli per suo stemma di color d'argento in Campo rosso solito portarsi prima dalli Conti Longhi primi Edificatori, e Patroni di Montechiaro. »
(Anonimo, Historia de Montechiaro, dattiloscritto presso la Biblioteca Queriniana di Brescia, XVII secolo.)
Montichiari
comune
Montichiari – Stemma Montichiari – Bandiera
   
Montichiari – Veduta
Localizzazione
Stato Italia Italia
Regione Regione-Lombardia-Stemma.svg Lombardia
Provincia Provincia di Brescia-Stemma.png Brescia
Amministrazione
Sindaco Mario Fraccaro dal 09/06/2014
Territorio
Coordinate 45°24′57.96″N 10°23′30.12″E / 45.4161°N 10.3917°E45.4161; 10.3917 (Montichiari)Coordinate: 45°24′57.96″N 10°23′30.12″E / 45.4161°N 10.3917°E45.4161; 10.3917 (Montichiari) (Mappa)
Altitudine 104 m s.l.m.
Superficie 81,192 km²
Abitanti 25 060[2] (31-05-2015)
Densità 308,65 ab./km²
Frazioni Borgosotto, Boschetti di Sopra, Boschetti di Sotto, Bredazzane, Campagnoli, Chiarini, Montechiaresa, Novagli della Chiesa, Novagli di Sotto, Ro di Sopra, Ro di Sotto, Sacca Pisetti, Sant'Antonio, Santi Cristina e Dosso, San Giorgio, Santa Giustina, Teotti, Trivellini, Vighizzolo[1]
Comuni confinanti Calcinato, Calvisano, Carpenedolo, Castenedolo, Castiglione delle Stiviere (MN), Ghedi
Altre informazioni
Cod. postale 25018
Prefisso 030
Fuso orario UTC+1
Codice ISTAT 017113
Cod. catastale F471
Targa BS
Cl. sismica zona 3 (sismicità bassa)
Cl. climatica zona E, 2 399 GG[3]
Nome abitanti monteclarensi
Patrono san Pancrazio
Giorno festivo 12 maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Montichiari
Montichiari
Posizione del comune di Montichiari nella provincia di Brescia
Posizione del comune di Montichiari nella provincia di Brescia
Sito istituzionale

Montichiari (IPA: [montiˈkjari],[4] Munticiàr in dialetto bresciano[5]) è un comune italiano di 25 060 abitanti[2] della provincia di Brescia, in Lombardia.

Dopo il capoluogo Brescia e Desenzano, è il terzo comune più popoloso della provincia. Montichiari dista circa 18 km da Brescia, capoluogo della provincia, e circa 95 da Milano, capoluogo della regione.[6]

 

 

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Montichiari sorge in un territorio pianeggiante, con scarsi rilievi collinari, che può essere suddiviso in tre grandi parti: una centrale limitata alla zona in cui le acque del Chiese (sin dalla glaciazione di Wurm, X millennio a.C.) rendono maggiormente fertile il terreno e altre due, (una più ad est e l'altra più ad ovest) di origine glaciale, caratterizzate da rilievi e dalla maggiore assenza d'acqua.[7] Il suo territorio confina ad est con Castiglione delle Stiviere (MN), a nord-est e nord con Calcinato, a nord-ovest con Castenedolo, a ovest con Ghedi e a sud-ovest con Calvisano.[8]

L'altitudine della città oscilla tra 71 m e 149 m s.l.m. (di norma, come altitudine media, viene preso il dato registrato nei pressi del comune che è di 104 m s.l.m.)[8]

A seguito dell'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 2003, ritoccata dalla giunta regionale n. 2129 del 21 luglio 2014, Montichiari è stata posta nella zona 3 ("sismicità bassa che può essere soggetta a scuotimenti modesti").[9]

Orografia[modifica | modifica wikitesto]

Idrografia[modifica | modifica wikitesto]

Il corso d'acqua più rilevante che scorre a Montichiari è il fiume Chiese che nasce nel Trentino presso la Val di Fumo.[10] Le sue acque sono da sempre utilizzate per l'irrigazione dei campi e delle colture, ma anche nei processi industriali. Dal '900, però, in seguito alla continua diminuzione delle acque nel letto del fiume in estate,[11] dovuta alla siccità e al massiccio utilizzo, si è fatto ricorso ai bacini d'acqua sotterranei presenti nel sottosuolo della città (in particolare nella frazione di Novagli).[12] Proprio in questa frazione si attuò, sin dal XV secolo, un intenso disboscamento per bonificare i terreni (Novagli deriva appunto da questo "rinnovamento" della terra detto, in origine, "Novalia").[13]

Dal XV secolo prese il via un lento programma di costruzione di canali per tutto il territorio monteclarense, partendo dalla zona posta più a nord fino a quella più meridionale, che, ancora nel XVII secolo, era però arida o paludosa. La sponda sinistra al Chiese (quella più ad est) fu la prima ad essere interessata dalla costruzione di canali come il Vaso Reale che copre una superficie di 145 ettari nella parte più a sud-est della città, o come il Vaso Bagatta (successivamente diviso in 6 sottogruppi e costruito nel 1749) che irriga una superficie di oltre 1 000 ettari nella parte a nord-est. Da metà del '700 i canali fecero la loro comparsa anche nella sponda di destra (Vaso di Santa Giovanna di circa 800 ettari, il Vaso di Canalone di 572 e il Vaso di Seriola Nuova della stessa superficie del precedente).[14]

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Brescia Montichiari.

Montichiari si trova nella zona climatica E (2.399 GG), caratterizzata un clima caldo e temperato, afoso d'estate, e con piovosità diffusa durante tutto l'anno.[15]

MONTICHIARI[16][17] Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Inv Pri Est Aut
T. max. mediaC) 7 10 15 18 24 28 30 30 25 18 12 7 8 19 29,3 18,3 18,7
T. min. mediaC) -1 0 4 7 13 17 19 19 14 10 4 0 -0,3 8 18,3 9,3 8,8
Precipitazioni (mm) 38,6 43,4 34,6 77,9 74,5 84,6 58,1 68,8 86,2 80,9 66,0 52,0 134,0 187,0 211,5 233,1 765,6
Giorni di pioggia 9 6 8 14 12 12 9 10 10 11 12 10 25 34 31 33 123

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Preistoria[modifica | modifica wikitesto]

La posizione favorevole alla vita umana di Montichiari ha attratto, sin dal paleolitico, gruppi di nomadi come testimoniato da alcuni ritrovamenti di strumenti litici presso monte Rotondo (uno dei sei colli di Montichiari) risalenti a circa 200 000 anni fa.[7]

In seguito al termine della glaciazione di Wurm e al progressivo aumento della temperatura media globale, inizia a diffondersi tra gli uomini la vita sedentaria, ancora di sussistenza, presso luoghi fertili e facilmente coltivabili (come le pianure) e con un abbondante presenza di acqua (come nei pressi di fiumi o laghi). La Bassa Bresciana, compreso il territorio monteclarense, fu sempre luogo di migrazioni e di nuovi stanziamenti umani (metà V millennio a.C.).[7]

Età antica[modifica | modifica wikitesto]

Età del bronzo e l'occupazione dei Celti[modifica | modifica wikitesto]

Ancora prima dell'influenza celtica o romana, a Montichiari (in particolare sul monte Rotondo e nella parte nord del colle san Pancrazio) il Gruppo Archeologico Monteclarense (GAM) ha rinvenuto oggetti in bronzo, falci e asce (1877), e frammenti di oggetti fittili di possibile influenza terramaricola (1878). Il rinvenimento, nel 1932, di un'ascia in bronzo nel letto del fiume Chiese ha dato un'ulteriore conferma la presenza di un importante insediamento umano della tarda età del bronzo (XIV-XIII secolo a.C.) all'incirca situato presso l'attuale parco del castello Bonoris.[18]

La sopravvivenza di questo macro-insediamento si situa probabilmente fino alla conquista celtica della pianura Padana posta, dagli storici romani, nel 388 a.C. Questo popolo entra presto in contatto con gli Etruschi, con cui instaurano un intenso scambio commerciale ed, inevitabilmente, anche una reciproca influenza culturale: i ritrovamenti di questo periodo nei comuni limitrofi a Montichiari (Castiglione delle Stiviere e Calvisano) variano da reperti celtici (spesso tombe e corredi funerari) ad etruschi (per lo più vasellame).[19]

Età romana[modifica | modifica wikitesto]

La dominazione celtica fu però breve; già dal III secolo a.C. i Romani si interessarono ad acquisire nuovi domini nel nord con la fondazione di colonie prima di carattere militare e poi anche di carattere economico (nel tentativo di distribuire terreni ai nullatenenti che, con la conquista della penisola italiana, erano notevolmente aumentati).[20]

Età medievale[modifica | modifica wikitesto]

Gli Ostrogoti e i Longobardi (493-774)[modifica | modifica wikitesto]

« Ma, frattanto, in alto, dove guardia/ più debole vegliava, d'Alarico agli imperiosi,/ prudenti cenni, i Goti han superato il vallo e il tergo/ premono dei Romani; – essi invertir tentan la fronte, ma l'improvviso movimento ingenera scompiglio/ e confusione nelle schiere; – se ne giova il Goto/ e ferisce e rovescia e uccide e, in breve, volge in fuga/ i difensori incende il borgo e gli abitanti spinge/ a ricercare nei vicini paduli salvezza. »
(Casasopra Santo, "La rocca di Montechiaro" in Epitome di Storia Patria, 1898, p. 37.)

Nel 493 d.C. gli Ostrogoti di Teodorico conquistarono la penisola italiana. Della dominazione dei goti (e poi dei bizantini, che riuscirono a riconquistare la penisola fino al 568) non restano prove tangibili se non una lapide funeraria che sarebbe una conferma della presenza di un centro abitato:[21]

(LA)

« B(ona) M(emoria)
SCADVEIN V(ir) D(ignus)
IN HOC LOCO RE
QVESCIT IN PA
CE ALADRVT VXOR
EIVS FECIT »

(IT)

« Per buona memoria
Scaduein, persona cortese
in questo luogo
riposa in pace
Aladrut, sua moglie
fece per Lui »

(Iscrizione funeraria gota, VI secolo, ritrovamento del XVIII secolo, Montichiari (monte S. Zeno).[22])

Agli inizi di aprile del 568 (dopo varie altre incursioni), l'intero popolo dei Longobardi sconfisse i bizantini e migrò in più parti della penisola italiana. Lo storico dei Longobardi, Paolo Diacono (VIII secolo), scrive nella sua Historia Langobardorum che nel bresciano si stabilì un gran numero di longobardi del ceto nobiliare.[23] La sua affermazione trova riscontro in molte città bresciane: numerosi infatti sono i centri abitati, durante il periodo longobardo (569-774), tra i quali figura Montichiari. Anche se non si hanno documenti scritti di un centro abitato (Paolo Diacono non fa menzione di Montichiari), dal 1998 alcuni scavi, presso una necropoli longobarda sul monte San Zeno, hanno rinvenuto oltre 300 tombe.[24] Un'altra parziale conferma si può trovare in ambito linguistico: parole tipicamente della bassa bresciana (alcune passate poi nel vocabolario italiano) hanno un'origine longobarda.[25]

Carlo Magno e i Sassoni[modifica | modifica wikitesto]

Federico II[modifica | modifica wikitesto]

Le origini del nome

Angelo Chiarini, storico della città di Montichiari, fa risalire la nascita del comune al 23 aprile 1167, con l'investitura feudale dei cittadini di Montichiari da parte dei conti Longhi. Ancora prima della fondazione il territorio veniva chiamato: Montis Clari (1099).[26] Nel tempo esso subirà diverse trasformazioni seguendo l'evoluzione dell'italiano: Monteclario (1101),[26] Monteclaro (XIII secolo), Montechiaro (XVI secolo), Montechiaro sul Chiese (1877[27]) ed infine Montichiari.[28] Se chiara risulta l'evoluzione del nome del comune, parzialmente oscura è invece la sua etimologia. Tradizionalmente, il nome Montichiari viene fatto derivare dall'antico nome romano Minervium, dato che venne eretto (sull'attuale colle san Pancrazio) un tempio in onore di Minerva. È forse più probabile, come sostiene Angelo Chiarini, che il termine derivi dall'unione del termine latino montes, nel volgare montis ("colli"), e di clari (termine che può assumere sia il significato di "privo di alberi" sia quello di "chiaro", in riferimento al colore di una creta particolarmente chiara che sorgeva nei pressi del primo luogo abitato[1]).[29] L'ambiguo utilizzo del plurale (Montis Clari e, poi, Montichiari) e del singolare (Montechiaro) potrebbe dipendere «dall'essersi attribuito talvolta il nome alle varie alture vicine, invece che ad una sola».[26]

Nel 1237 il comune fu assediato per due mesi dall'imperatore Federico II e nel 1260 fu messo a ferro e fuoco dal conte di Fiandra. Diversi furono i conflitti che si susseguirono fino al 1426, quando la Serenissima Repubblica Veneta si insediò in queste terre sino al 1797.

Età moderna[modifica | modifica wikitesto]

Importante è stata anche la presenza di Napoleone Bonaparte a villa Monti-Prignacca di Borgosotto, dal 29 luglio al 1º agosto 1796. A Montichiari Napoleone, nel territorio della brughiera posta a nord-ovest del centro abitato, dopo vari sopralluoghi e indagini, fece edificare, a partire dal 1º marzo 1807, un'importante caserma militare che ricopriva l'estensione di circa un chilometro quadrato, ora completamente distrutta.

La città di Montichiari si fece in seguito onore durante le battaglie di Solferino e San Martino per la costante opera di assistenza ai feriti prestata da tutta la popolazione.

Nel comune di Montichiari si trovano diversi edifici di notevole importanza, tra questi il Castello che fu fatto edificare alla fine dell'Ottocento, al posto dell'antica rocca e della chiesa di San Tommaso, dal conte Gaetano Bonoris, come copia fedele del Castello del Valentino posto nell'omonimo parco nella città di Torino, che a sua volta fu costruito alla fine dell'Ottocento modellandolo sul Castello di Fenis in Valle d'Aosta. L'interno è completamente affrescato ripetendo gli stessi motivi presenti nel Castello della Manta, avendo gli artigiani che hanno lavorato al castello monteclarense usato gli stessi cartoni predisposti per le pitture del castello piemontese.

All'ombra del castello Bonoris è ubicato il piccolo ma prezioso Teatro Sociale, sempre intitolato al conte Gaetano Bonoris, che fu inaugurato il 18 ottobre 1890 con la messa in scena de Il Trovatore di Giuseppe Verdi.

Il monumento di maggiore rilievo di tutto il comune è però la pieve di San Pancrazio, posta sull'omonimo colle che si trova a sud dell'attuale centro storico. L'edificio, a tre navate e costruito in pietra, è del XII secolo. Si affaccia sulla pianura padana con la sua semplice ma bella facciata rivolta a ovest; all'interno si trovano affreschi databili dal XII al XV secolo.

Di notevole pregio poi il duomo con la sua imponente cupola, dedicato a Santa Maria Assunta, costruito in più fasi e terminato nel XVIII secolo. Nel corso del XX secolo l'edificio, con solenne concelebrazione, è divenuto basilica minore. Al suo interno di grande valore la pala, rappresentante l'Ultima Cena, di Girolamo di Romano detto il Romanino posta sull'altare del SS. Sacramento, proveniente dalla precedente chiesa rinascimentale posta nello stesso luogo in cui fu edificato il Duomo. Interessante anche la pala dell'Ascensione della Vergine posta sull'altare maggiore, opera del Pirovano.

Da ricordare, inoltre, tra le trenta chiese presenti sul territorio, la chiesa di San Pietro nel centro storico a pochi passi dal Duomo, la chiesa di Santa Maria del suffragio, la chiesa di Santa Cristina e il santuario de le Fontanelle posto a sud, vicino all'abitato di Carpenedolo, raggiungibile percorrendo la strada Asolana.

Età contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

Nella vasta brughiera nei primi anni del Novecento si sono svolte importantissime competizioni motoristiche. Nel 1904 si disputa il primo circuito dove si registra la vittoria di Vincenzo Lancia di Torino. Visto l'enorme successo ottenuto, gli organizzatori si rimettono immediatamente in moto per organizzare la Settimana Automobilistica di Brescia, che ha inizio il 10 settembre del 1905: la vittoria è appannaggio di G. B. Raggio che si aggiudica tutte e tre le coppe in palio. Le gare proseguono con lo stesso successo anche negli anni 1906 e 1907. Poi una lunga pausa. Le corse riprendono nel 1921 con la disputa del 1º Gran Premio d'Italia, esattamente nella prima settimana di settembre; ai nastri di partenza, in una delle gare, anche il grande Enzo Ferrari che non terminò la gara perché la sua traiettoria fu attraversata da una mandria di mucche. L'anno successivo però il Gran Premio trasloca a Monza e il silenzio dei motori cala di nuovo sulla brughiera fino al 1927, quando prende il via la prima Mille Miglia, ...la corsa più bella del mondo. Nel 1909, in località Fascia d'Oro sempre nella brughiera, ha luogo il primo circuito aereo nazionale a cui partecipano i regnanti dell'epoca e importantissime personalità come Gabriele D'Annunzio e Franz Kafka.

A Montichiari è presente l'Aeroporto di Brescia-Montichiari, che un tempo faceva parte di un'unica struttura militare comprendente anche il vicino aeroporto di Ghedi. La proprietà è passata poi dall'Aeronautica Militare al demanio civile; l'aerostazione passeggeri è stata inaugurata il 16 marzo 1999 alla presenza del Presidente del Consiglio Massimo D'Alema. Attualmente l'aeroporto è la principale base di smistamento della posta aerea di Poste Italiane, ma non ospita voli civili di linea.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria Titolo di Città
   

Si fregia del titolo di città a seguito del Decreto del presidente della Repubblica del 27 dicembre 1991.[28]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Pancrazio - Facciata
Chiesa San Pancrazio - Abside e campanile
Chiesa di Santa Cristina da Bolsena.
Teatro sociale Bonoris
La Fiera del Garda

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Castello Bonoris
  • Palazzo Monti
  • Palazzo Mazzucchelli
  • Palazzo Pilati