Liguria

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Liguria
regione
Liguria – Stemma Liguria – Bandiera
(dettagli) (dettagli)
La Lanterna di Genova, simbolo del capoluogo
La Lanterna di Genova, simbolo del capoluogo
Localizzazione
Stato Italia Italia
Amministrazione
Capoluogo Genova-Stemma.png Genova
Presidente Giovanni Toti (Forza Italia) dall'11/06/2015
Territorio
Coordinate
del capoluogo
44°27′20″N 8°44′05″ECoordinate44°27′20″N 8°44′05″E (Mappa)
Superficie 5 416,21 km²
Abitanti 1 575 520[1] (30-6-2015)
Densità 290,89 ab./km²
Province GenovaImperiaLa Spezia,Savona
Comuni 235
Regioni confinanti Emilia-RomagnaPiemonte,Provenza-Alpi-Costa Azzurra(FR-U), Toscana
Altre informazioni
Lingue italianoligureoccitano[2]
Fuso orario UTC+1
ISO 3166-2 IT-42
CodiceISTAT 07
Nome abitanti liguri
PIL (PPA) 34.019,7 mln 
PIL procapite (PPA) 25.262 
Cartografia

Liguria – Localizzazione

Mappa della regione con le sue province
Mappa della regione con le sue province
Sito istituzionale
« Lenta e rosata sale su dal mare
la sera di Liguria, perdizione
di cuori amanti e di cose lontane. »
(Vincenzo Cardarelli - da Sera di Liguria, in Poesie)

La Liguria (Ligûria in ligure) è una regione italiana a statuto ordinario dell'Italia nord-occidentale di 1.576.573 abitanti, con capoluogo Genova.

È bagnata a sud dal Mar Ligure, a ovest confina con la Francia (regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra), a nord con il Piemonte e con l'Emilia-Romagna e a sud-est con la Toscana. La regione fa parte dell'Euroregione Alpi-Mediterraneo.

Il suo nome deriva dall'antica popolazione dei Liguri, anche se in realtà i confini della Liguria antica erano molto più estesi di quelli dell'attuale regione ed includevano tutta la pianura piemontese a sud del Po, l'attuale Lombardia sud-occidentale dall'Oltrepò pavese fino alla confluenza del Ticino nel Po, le zone collinari e montuose del Piacentino, l'attuale Lunigiana e il Nizzardo fino al fiume Varo; gli attuali confini amministrativi, definiti solo nel 1923[3], coincidono in gran parte con quelli della storica Repubblica di Genova. Fino al 1860 la circoscrizione amministrativa della Liguria, facente parte dal 1815 del Regno di Sardegna, comprendeva anche la Provincia di Nizza Marittima[4], ceduta poi alla Francia a seguito del Trattato di Torino del 24 marzo 1860 con l'eccezione del circondario di Sanremo e di quello di Porto Maurizio, entrati a far parte del Regno d'Italia.

Mappa della Liguria.

Secondo un luogo comune, la Liguria sarebbe stretta tra il mare e le catene montuose delleAlpi e dell'Appennino: di conseguenza la regione potrebbe essere ridotta a due fasce costiere, ad est e a ovest di Genova: la Riviera di Ponente e la Riviera di Levante. In realtà, la Liguria comprende anche grandi porzioni di territorio tributarie del bacino del Po a nord del crinale alpino-appenninico (circa il 28% della superficie regionale appartiene al bacino padano) e quasi tutto il retroterra marittimo, il lungo tratto di litorale compreso tra gli storici confini con la Francia (Rio San Luigi presso Grimaldi di Ventimiglia) e la bassa valle del Magra nei dintorni di Sarzana e Aulla (MS): questo confine orientale appare tuttavia meno definito, poiché coincide solo in parte con il basso corso del fiume Magra e include parte della piana litoranea di Luni.

A un criterio amministrativo (secondo cui sarebbe da considerare amministrativamente ligure almeno tutto ciò che è posto a sud del crinale alpino-appenninico nel tratto Grimaldi-Mortola/Passo del Bracco) si sottraggono alcune aree marginali del territorio della Liguria "fisica", che per ragioni storico-politiche appartengono ad altre amministrazioni regionali o statali; è il caso della media e altaVal Roia (a lungo contesa tra Repubblica di Genova, Ducato di Provenza e Ducato di Savoia e ora amministrativamente francese, dopo essere stata ligure[5] e piemontese) e delle alte valli dei torrenti Pennavaira e Neva (con i borghi di AltoCaprauna e Cerisola che, pur rimanendo nella sfera di influenza economico-commerciale della città di Albenga, sono stati lungamente controllati dal Ducato di Savoia e poi inclusi nella Provincia di Cuneo).

Alla Liguria è legato storicamente e linguisticamente l'Oltregiogo in provincia di Alessandria con Novi LigureOvadaArquata Scriviache comprende parte delle valli OrbaLemmeScriviaBorbera e Spinti. L'Oltregiogo fu parte della Repubblica di Genova fino al1797, poi della Repubblica Ligure fino al 1805 e dopo la restaurazione della Provincia di Novi, parte della Divisione di Genova. Venne annesso al Piemonte dopo il decreto Rattazzi del 1859. L'isola di Capraia fu parte della Liguria fino al 1925 e dell'Arcidiocesi di Genova fino al 1977.

La Liguria è una regione di grande richiamo turistico per le sue bellezze antropiche e naturali, tra le quali spiccano - a ponente - laRiviera dei Fiori e - a levante - Portofino, le Cinque Terre e Porto Venere.

Indice

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Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Vetta del monte Saccarello, nell'imperiese, il punto più elevato della Liguria.
Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Liguria.

Aspetti generali[modifica | modifica wikitesto]

Con i suoi 5.420 km² la Liguria è una delle regioni più piccole d'Italia, dopo Valle d'Aosta e Molise, ma è una delle più densamente popolate in quanto ospita oltre 1.600.000 abitanti per una densità di 298 ab/km², molto al di sopra della media nazionale, collocandosi al quarto posto, dopo CampaniaLombardia e Lazio, nel rapporto tra numero di abitanti e superficie territoriale. Considerando l'orografia del territorio e il fatto che le foreste ne ricoprono il 62,6%[6], appare tuttavia evidente come vi siano notevoli differenze fra la densità di abitanti dell'entroterra (in cui peraltro si sono verificati fenomeni di spopolamento e di migrazione verso le città costiere) e quella del litorale, che sfiora i 1000 ab/km2.

La regione è compresa tra le Alpi Liguri e l'Appennino Ligure a nord e il Mar Ligure a sud, con una catena ininterrotta che costituisce una vera e propria dorsale che si presenta continua nel suo sviluppo (orientato secondo due assi: SW/NE e NW/SE che si incontrano alcuni chilometri ad ovest del centro di Genova), ma discontinua nella sua morfologia, con tratti in cui la dorsale alpino/appenninica si presenta estremamente compatta ed elevata allineando gruppi montuosi molto elevati (alle spalle di Ventimiglia, una serie di massicci, che dopo la seconda guerra mondiale sono diventati amministrativamente francesi, si innalza fino a quote altimetriche di 2700–3000 m) mentre in altri tratti (ad esempio nell'entroterra di Savona e di Genova) la barriera montuosa è poco elevata e profondamente incisa da brevi valli trasversali e da valichi che non arrivano ai 500 m di altitudine sul livello del mare (Colle di CadibonaPasso dei GioviCrocetta d'Orero).

Il mar Ligure, di fronte alla Liguria, è un braccio di mar Mediterraneo ed il golfo di Genova ne costituisce una parte importante, mentre il secondo golfo più grande è quello della Spezia. Nella parte orientale del golfo genovese si trova il golfo del Tigullio, da Portofino a Sestri Levante.

Le coste sono in genere alte, rocciose, frastagliate, soprattutto nella Riviera di levante, mentre a ponente è presente una quasi perfetta alternanza tra rocce a picco sul mare e spiagge sabbiose. Le coste sono talvolta interrotte da estuari di piccoli fiumi, spesso a carattere torrentizio, i quali solcano il territorio perpendicolarmente alla costa sul fondo di profonde vallate.

Territori[modifica | modifica wikitesto]

Nell'ambito della suddivisione provinciale vi sono ambiti territoriali di forte connotazione ambientale e paesaggistica:

Città Metropolitana di Genova Provincia di Imperia Provincia della Spezia Provincia di Savona

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Panorama innevato del borgo diBajardo, nell'imperiese.

La Liguria gode di un clima mediterraneo, ma non uniformemente: essa risente infatti della morfologia accidentata del suo territorio per gran parte montuoso, aperto su un mare decisamente caldo in rapporto alla sua latitudine relativamente elevata. I fattori morfologici principali sono infatti due: la forma ad arco aperto verso mezzogiorno della regione e la dorsale montuosa che si sviluppa tra il confine francese e quello toscano e costituisce la displuviale tra il versante tributario del mar Ligure e quello padano-adriatico.

Quando d'inverno si forma un'area di bassa pressione sul golfo di Genova, la zona intorno al capoluogo genovese viene investita dallaTramontana, apportatrice di pioggia e neve a quote basse, che a volte può scendere fino al livello del mare, specialmente in alcune aree ricomprese tra la costa genovese occidentale e il savonese orientale.

L'estate è moderatamente calda ma piuttosto afosa (a Genova Sestri Ponente le medie del mese di luglio sono comprese tra i +20,8 °C della minima e i +27,2 °C della massima). Normalmente le temperature diurne superano i 30 °C solo 3-4 volte nell'arco dell'intero mese di luglio, ma spesso l'umidità relativa atmosferica si mantiene alta anche nel pomeriggio, amplificando la sensazione di calura, che è mitigata solo dalle brezze marittime.

Nell'entroterra il clima è semi-continentale e più rigido, con valori medi invernali decisamente bassi, specie in alcune conche del versante padano della regione (media giornaliera di gennaio di 0 °C a Calizzano, +1,8 °C a Cairo Montenotte, +1,4 °C a Sassello, +1,5 a Masone, +2,2 °C a Busalla). Le minime medie di queste località sono comprese tra -2 e -5 °C, mentre i valori minimi stagionali attesi sono attorno ai -10 °C, anche se le temperature notturne possono scendere ben al di sotto di questo valore durante i periodi di gelo più intenso, in particolar modo in val Bormida e val d'Aveto: ad esempio Calizzano nell'ondata di gelo del 1985 sfiorò i -25 °C[7]. Viceversa le giornate estive sono calde, ma le medie giornaliere durante il trimestre estivo sono condizionate dalla forte escursione termica giornaliera e dalle temperature notturne piuttosto fresche (a Cairo Montenotte, 338 m s.l.m., gli estremi minimi e massimi del mese di luglio sono compresi tra +15,0 °C della minima notturna e i +27,7 °C della massima diurna). Salendo di altitudine, in molte valli del genovese, come la Val Trebbia, le estati si presentano invece fresche, secche e ventose, con inverni decisamente rigidi e nevosi, e gelate che possono protrarsi sino a metà aprile. Il 1º giugno 2014, per esempio, si registrarono 4 °C nella val Trebbia genovese. Non è raro registrare minime di 5-6 °C nelle vallate interne anche in pieno luglio, specie nella piana di Rezzoaglio, dove possono anche verificarsi lievi brinate.

Limitandosi all'area costiera, le Cinque Terre, il Golfo Paradiso fino ai quartieri più orientali di Genova (Quarto dei MilleQuinto al Mare e Nervi), Genova Pegli, la baia del Sole (Alassio e Laigueglia) e l'intera provincia di Imperia, riparati significativamente dagli elevati rilievi immediatamente retrostanti, risultano le zone più miti d'inverno.

La foce del fiume Magra, la città di La SpeziaGenova Voltri, le due "Albissole" (Albissola Marina e Albisola Superiore), Savona e Vado Ligure, e le foci del Polcevera (Genova Sampierdarena) e del Bisagno (Genova Foce), risultano invece i territori con clima invernale meno favorevole perché collocati allo sbocco di grandi vallate che collegano il versante marittimo al bacino padano.

Il resto delle località della costa presenta temperature nel complesso similari, comunque molto miti per la latitudine ove posizionate.

Caratteristico è il fenomeno della macaia, che si origina soprattutto tra il tardo autunno, l'inverno e la prima parte della primavera in presenza dell'anticiclone subtropicale africanoe di venti al suolo dai quadranti meridionali che fanno condensare l'umidità apportata sui vicini rilievi montuosi fino a formare un compatto strato di nuvolosità medio-bassa che può interessare senza soluzioni di continuità gran parte della riviera e dei versanti costieri della regione .

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Antica mappa del 1576 del territorio ligure

Percorso storico[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Liguria.

Gli antichi Liguri si sistemarono sul litorale mediterraneo dal Rodano all'Arno, ma successivamente le migrazioni celtiche, come pure le colonizzazioni di FeniciGreci e Cartaginesi, rimpiazzarono in alcune aree i Liguri a partire dal IV secolo a.C..

La Liguria costiera è sottomessa ufficialmente dai Romani soltanto durante il II secolo a.C., con varie sacche autonome che, date le caratteristiche del territorio, resisteranno al diretto controllo centrale ancora per qualche decennio. La Liguria corrispondeva alla IX regio Italiae come riporta Plinio (III, 5, 49): patet ora Liguriae inter amnes Varum et Macram XXXI Milia passuum. Haec regio ex descriptione Augusti nona est.

La parola Ligure / Liguria fu assegnata a questo popolo prima dai Greci, poi dai Romani e ha il significato di luogo paludoso o acquitrino. In età classica centri importanti sonoGenuaSavoVada SabatiaAlbium IntemeliumAlbium Ingaunum e Lunae; quest'ultima, ubicata nell'estremo levante ligure e nota ai giorni nostri con il nome di Luni, perderà via via d'importanza sino al definitivo abbandono nel XIII secolo.

Il palazzo Ducale di Genova, antica residenza dei dogi durante l'epoca repubblica

Con la caduta dell'Impero romano d'Occidente (476), dopo il V secolo si ebbe lungo il territorio ligure la devastazione da parte dei Barbari (Eruli e Goti), e solo sotto la dominazione bizantina la Liguria (Λιγύρια in greco bizantino) conobbe una sorta di stabilizzazione geopolitica. Dopo le guerre gotiche vi fu una breve ripresa che durò fino alla conquista longobarda del re Rotari del 641. Dopo i Franchi la Liguria è divisa attorno al X secolo in tre zone (dette marche): l'arduinica, l'aleramica e l'obertenga.

Successivamente sarà Genova e il suo Comune ad affermarsi e via via a formare la futura Repubblica di Genova dall'XI secolo.

Il periodo storico più importante per la regione è il basso medioevo, con apice dalla metà del XIII secolo alla metà del XIV secolo (è possibile individuare l'inizio di una lunga decadenza al 1340, inquadrandola in ambito internazionale, con gli avvenimenti anatolici e la crisi delle vie commerciali asiatiche per via della fine della pax Mongolica e anche dell'arrivo dei Ming nel Catai).

La storia ligure in età medioevale va ricercata però anche al di fuori della cosiddetta "terraferma", piuttosto marginale per una comprensione ed uno studio d'insieme. In sintesi, la storia medioevale dei Liguri andrebbe ricercata pure al di fuori degli odierni confini amministrativi della Liguria.

Essa si sviluppa, a partire dalla prima crociata, attorno alle attività - esplorative prima e commerciali poi - delle famiglie e degli alberghi per lo più genovesi, interessando comunque la vita delle persone di tutto il territorio regionale.

La forza economica della Repubblica marinara si manifesta con un impero coloniale ante litteram in senso fortemente e strettamente economico, con basi politiche fatte da una fitta rete di accordi politico-commerciali in tutto il Mar Mediterraneo ed il Mar Nero; dense sono le presenze mercantili liguri da Gibilterra sino all'Asia centrale, con testimonianze documentate in una miriade di porti e crocevia commerciali.

Per non citarne che i più importanti:

Cristoforo Colombo in una stampa del XVI secolo.

Come ha scritto Roberto Sabatino Lopez, gli albori delle marine reali inglese, spagnola e soprattutto francese hanno radici nella scuola ligure, con la chiamata di maestranze dalle Riviere atte a formare maestri d'ascia e arsenali indipendenti. La Liguria si distinse storicamente anche in epoca mercantile e tardo medioevale per i suoi esploratori (tra i più celebri i fratelli VivaldiLeon Pancaldo,Lanzerotto MalocelloAntoniotto Usodimare, oltre ovviamente al più noto Cristoforo Colombo) e ammiragli (in primis Benedetto Zaccaria, poi Ansaldo De MariOberto DoriaOberto Spinola, sino ad Andrea Doria).

Sulla terraferma Genova e la sua Repubblica prendono gradualmente il controllo della maggior parte della Liguria, da Levante a Ponente e sconfinando anche in quei territori del basso Piemonte più vicini al capoluogo genovese, e fino alla caduta dell'ultima città rimasta formalmente libera, Savona, che dopo la distruzione della Cittadella e l'insabbiamento del locale porto definitivamente capitolò nel 1528. Con la fine del mondo coloniale concomitante all'avanzata ottomana (caduta di Bisanzio nel 1453 e di Caffa nel 1475), iniziò per la Liguria una nuova era. Il periodo che vide protagonisti le figure di Carlo V e dell'ammiraglio onegliese Andrea Doria - quest'ultimo promotore dell'istituzione di una nuova repubblica (la cosiddetta Quinta repubblica) più indipendente rispetto alle due maggiori potenze europee dominanti (Francia e Spagna) - e che coinvolse il territorio ligure sino agli inizi del XVII secolo fu denominato come El siglo de los Genoeses (il secolo dei Genovesi), caratterizzato dal potere finanziario dei banchieri genovesi e dai prestiti alla Corona di Spagna. A Seicento inoltrato iniziò una nuova e diversa lunga decadenza che si protrarrà per tutto il Settecento, sino al periodo napoleonico e allaRivoluzione industriale, momento della rinascita.

Con l'avvio delle campagne d'Italia napoleoniche di fine XVIII secolo, e il conseguente sconfinamento delle truppe d'oltralpe nelle terre liguri, la Repubblica di Genova cadde dal1797 all'interno dell'orbita francese con l'istituzione della Repubblica Ligure, fino alla successiva annessione dell'intera regione nel Primo Impero francese (1805). La caduta diNapoleone Bonaparte coincise con la fine dell'indipendenza della regione: dopo l'effimera e breve ricostituzione della repubblica genovese, nel 1814, il Congresso di Viennadecretò, malgrado i disperati tentativi diplomatici del ricostituito Senato genovese di salvare l'indipendenza e malgrado la ferma contrarietà popolare, l'annessione al Regno di Sardegna, da sempre in battaglia con il potere dogale.

Prima di lasciare Palazzo Ducale, i governanti genovesi emanarono il seguente Proclama:

« Informati che il Congresso di Vienna ha disposto della nostra Patria riunendola agli Stati di S.M. il Re di Sardegna, risoluti dall'una parte a non lederne i diritti imprescindibili, dall'altra a non usar mezzi inutili e funesti, Noi deponiamo una Autorità che la confidenza della Nazione e l'acquiescenza delle principali Potenze avevano comprovata.

Ciò che può fare per i diritti e la restaurazione de' suoi popoli un Governo non d'altro fornito che di giustizia e ragione, tutto, e la nostra coscienza lo attesta e le Corti più remote lo sanno, tutto fu tentato da noi senza riserva e senza esitazione. Nulla più dunque ci avanza se non raccomandare alle Autorità Municipali, Amministrative e Giudiziarie l'interino esercizio delle loro funzioni, al successivo Governo la cura delle truppe che avevamo cominciato a formare, e degl'impiegati che han lealmente servito: a tutti i Popoli del Genovesato la tranquillità, della quale non è alcun bene più necessario alle Nazioni. Riportiamo nel nostro ritiro un dolce sentimento di riconoscenza verso l'Illustre Generale che conobbe i confini della vittoria, e una intatta fiducia nella provvidenza Divina che non abbandonerà mai i Genovesi.

Dal Palazzo del Governo, li 26 dicembre 1814

Firmatari: Gerolamo Serra, Presidente del Governo e i senatori Francesco Antonio DagninoIppolito DurazzoCarlo PicoPaolo Girolamo PallaviciniAgostino FieschiGiuseppe NegrottoGiovanni QuartaraDomenico DemariniLuca SolariAndrea DeferrariAgostino ParetoGrimaldo Oldoini. »

Con il regno sardo la Liguria fu inquadrata amministrativamente sotto la VII Divisione di Genova comprendente le province di Genova, Albenga, Bobbio, Chiavari, di Levante, di Novi e di Savona. Fondamentali e decisive alla causa di unificazione d'Italia furono in epoca risorgimentale diverse personalità genovesi e liguri: tra i più celebri Giuseppe GaribaldiGiuseppe Mazzini e Goffredo Mameli. L'annessione della regione ligure al Regno d'Italia portò ad un nuovo inquadramento amministrativo del suo territorio; alle storiche province di Genova e di Porto Maurizio (quest'ultima assumerà, nel 1923, l'attuale denominazione "di Imperia" dopo la creazione dell'omonimo capoluogo imperiese) seguì l'istituzione della Provincia della Spezia (1923) nella zona più levantina della regione e nel corso del 1927 dell'ente provinciale savonese.